Il windsurf è una disciplina ludico-sportiva nella quale ci si muove sull’acqua, grazie all’azione propulsiva del vento, su una tavola galleggiante munita di albero con vela. Il windsurf è nato negli Stati Uniti alla fine degli anni ’60 del XX secolo. Chi pratica il windsurf viene detto windsurfer, windsurfista o, talvolta, anche surfista. Il termine non viene utilizzato soltanto per riferirsi alla disciplina, ma anche per indicare tutta l’attrezzatura occorrente alla pratica di questa particolare disciplina. La tavola è, ovviamente, uno degli attrezzi fondamentali per la pratica di questa attività. La scelta della giusta attrezzatura è di vitale importanza, probabilmente più per il principiante che per il surfista più esperto, perché una scelta inidonea potrebbe scoraggiare chi si affaccia per la prima volta a questa affascinante disciplina.
Come scegliere la tavola da windsurf
Come scegliere la tavola da windsurf più adatta alle nostre esigenze? Sul mercato sono presenti modelli che sono adatti sia al principiante sia a coloro che praticano questo sport a livelli più evoluti. Tra l’altro negli ultimi anni i prezzi delle tavole anche di buona qualità sono decisamente diminuiti; il prezzo una buona tavola nuova si aggira sugli 800 euro circa. È però possibile trovare ottimi prodotti anche nell’usato, il che può consentire un notevole risparmio.
Un buon sistema per trovare una buona tavola usata è quello di rivolgersi, a fine stagione, alle scuole di windsurf.
Per quanto riguarda le dimensioni più che alla lunghezza si deve porre attenzione al volume che deve essere non inferiore ai 160 litri; infatti per la stabilità della tavola da windsurf sono più importanti larghezza e volume che la lunghezza.
Per quanto concerne la deriva (l’appendice che sporge dal centro del fondo di alcune tavole e che serve a evitare lo scarroccio laterale quando il vento non è particolarmente forte) c’è da dire che molti non la considerano fondamentale.
Negli scafi di alcuni anni fa era fissa, mentre negli scafi moderni utilizzati nelle scuole di windsurf è rimovibile.
La tavola deve avere pinna e straps (accessori alquanto costosi); la pinna (anche pinnetta) è un’appendice che viene messa sotto la poppa della tavola e ha la funzione di timone fisso della tavola stessa; gli straps sono cinghie che vengono avvitate sulla coperta a poppa della tavola da windsurf; servono a controllare la tavola e a dirigerla in planata quando si pratica il cosiddetto funboard (una versione “estrema” di windsurf).
Le manovre
Esistono molte manovre nel windsurf; le principali sono due: la virata e la strambata; queste due manovre consentono di cambiare direzione (o, in termini tecnici, di cambiare le mura) attraverso il passaggio della vela sulla poppa o sulla prua della tavola.
Esistono due modi di effettuare la partenza; il primo consiste nel salire sulla tavola quando siamo in acqua recuperando la vela grazie a un’apposita cima detta di recupero; il secondo è quello di sfruttare il vento; il vento fa forza sulla vela portando il windsurfer sulla tavola; quando si parte dalla spiaggia si parla di beachstart, se invece si parte dall’acqua si parla di waterstart.
Dal momento che il windsurf non è dotato di timone, la conduzione di una tavola deve essere effettuata agendo sull’inclinazione dell’albero.
Quando si deve orzare (cioè avvicinare la prua alla direzione da cui spira il vento) per impostare un’andatura detta di bolina è necessario inclinare l’albero verso poppa, spostando il centro della vela verso questa direzione.
Il contrario di orzare è poggiare; poggiando si imposta un’andatura che si allontana dalla direzione da cui spira il vento.
Specialità del windsurf
Esistono diverse specialità che vengono praticate con il windsurf; il windsurf propriamente detto è una disciplina che è stata inserita fra le specialità veliche olimpiche nel 1984 (olimpiadi di Los Angeles) per i maschi e nel 1992 (olimpiadi di Barcellona) per le femmine.
Una spettacolare versione di windsurf è il cosiddetto freestyle; nel freestyle vengono eseguite complesse evoluzioni caratterizzate da un’alta spettacolarità.
Il wave è un mix fra windsurf e surf da onda; viene considerata da molti la specialità di windsurf più spettacolare in assoluto; nel wave vengono compiuti grandi salti e le evoluzioni vengono chiuse fuori dall’acqua.
Il formula è una tipologia di windsurf la cui pratica impone delle tavole con precise limitazioni e su un percorso di regata che ricorda quello che viene adottato dalle imbarcazioni a vela tradizionali e nel quale vengono proposti quasi tutti i tipi di andatura.
Lo slalom è una tipologia di windsurf in cui si ha una competizione caratterizzata da un percorso tra due boe che solitamente ha una forma a “8”.
Il supercross è una competizione in cui fra un giro di boa e l’altro si devono compiere delle evoluzioni freestyle.
Come allenarsi per il windsurf
Il windsurf è uno sport che richiede una notevole perizia e anche una discreta preparazione fisica se si vuole effettuarlo al meglio.
Oltre all’allenamento “sul campo” (ovvero in acqua) è possibile dare anche qualche indicazione per la preparazione che può essere fatta “a terra”; l’allenamento da effettuarsi in palestra è molto importante perché consente di prepararsi adeguatamente diminuendo così il rischio di spiacevoli infortuni.
Il windsurf è una disciplina che coinvolge spalle, braccia, dorso e anche gambe e addome. Anche se, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, le tipologie di windsurf sono diverse fra loro, per quanto riguarda l’allenamento in palestra è possibile fornire indicazioni comuni.
Nelle prime tre o quattro settimane si possono programmare tre sedute di allenamento settimanali in cui alleneremo tutti i muscoli in circuito (esercizi per gli addominali, panca orizzontale, lat machine dietro, alzate laterali, leg extension, macchina per i bicipiti femorali).
Terminato questo periodo si può passare a esercizi più specifici per potenziare i muscoli principali. La priorità va agli stacchi da terra e allo squat.
La preparazione atletica al windsurf necessita di una certa attenzione ai muscoli di dorso, spalle e bicipiti. Si dovranno pertanto eseguire esercizi ad hoc per questi muscoli.
I muscoli addominali dovrebbero essere allenati almeno due volte per settimana, mentre per tricipiti e pettorali può bastare un unico allenamento settimanale.
È anche possibile inserire alcuni esercizi per la propriocettività.
Fondamentali inoltre sono gli esercizi aerobici che servono a stimolare e a tenere allenato il sistema cardiocircolatorio.
A questo scopo si possono utilizzare la bicicletta da corsa o la mountain bike, due discipline che oltre ad allenare il meccanismo aerobico consentono di potenziare adeguatamente muscoli lombari, femorali, quadricipiti, polpacci e glutei.