Lo squash è una disciplina sportiva derivata dal tennis che vede impegnati due contendenti (squash singolo) o due squadre (squash doppio); è stato riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale, ma non lo vedremo fra le discipline praticate alle olimpiadi per ancora molti anni (era fra le discipline papabili per l’inserimento ai giochi di Tokio del 2020, ma non ha ottenuto i voti sufficienti da parte dell’Assemblea Generale del CIO; stessa sorte, per inciso, è toccata al baseball). Una nota curiosa: lo squash ha una sua “giornata mondiale“: il 18 ottobre. In questo articolo parleremo dello squash singolo, ma, prima di addentrarci nei dettagli relativi a questa disciplina, vogliamo far notare come lo squash, se praticato con regolarità (almeno 3 allenamenti settimanali a intensità medio-alta), possa essere un’attività sportiva interessante dal punto di vista salutistico, come si può notare da quanto riportato nel nostro articolo Salute: quale sport? nel quale troverete i giudizi relativi a diverse discipline sportive fra cui lo squash che, considerando la correlazione (in scala da 1 a 5) fra sport e aree di intervento (cuore, peso, muscoli e scheletro, ormoni e psiche), ha un’ottima valutazione globale (4 su 5).
Una curiosità: nel 2003 lo squash risultò al primo posto di una classifica relativa agli sport più salutistici (healthiest sport to play) pubblicata dalla famosa rivista americana Forbes; furono presi in considerazione sei parametri; lo squash ottenne il miglior risultato globale, ovvero 22,5:
- Cardiorespiratory Endurance (resistenza cardiorespiratoria): 4,5
- Muscular Strenght (forza muscolare): 3
- Muscular Endurance (resistenza muscolare): 5
- Flexibility (flessibilità): 3
- Calories/30 minutes (517) (kcal consumate ogni 30 minuti: 517): 5
- Injury Risk (rischio di infortunio): 2
Per quanto riguarda le prime quattro voci, la valutazione considera una scala che va da 1 a 5 (rispettivamente niente di speciale, non male, buono, molto buono ed eccellente); per quanto concerne le calorie bruciate (1.034 kcal bruciate ogni ora) il riferimento è a un soggetto di 86 kg (i dati sulle calorie bruciati sono quelli forniti dall’American College of Sports Medicine); se lo trasliamo a un soggetto atletico standard di 70 kg si passa a 842 kcal; il punteggi attribuiti partono da 5 e considerano 30 minuti di attività (1 tra 250 e 300 kcal, 2 tra 300 e 350 kcal, 3 per 350 e 400 kcal, 4 tra 400 e 450 kcal e 5 per 450 e più kcal).
Il rischio di infortunio è valutato con una scala che va da 1 a 3 (ovvero con 1 che sta per alto, 2 per medio e 3 per basso).
Squash singolo – La partita
Una partita di squash viene giocata con una racchetta e una pallina di gomma, la racchetta è molto simile a quella che viene utilizzata dai giocatori di tennis. Il terreno di gioco, lungo 9,75 m e lungo 6,40, è delimitato da pareti (generalmente in muratura, ma possono essere anche in vetro speciale) e da un pavimento in parquet.
Squash – Regole del gioco
Il regolamento dello squash prevede che prima di iniziare un match sia concesso un periodo di warm-up (riscaldamento) ai due contendenti che palleggeranno insieme sul terreno di gioco allo scopo di riscaldare la palla che verrà utilizzata durante la partita. Trascorsi i cinque minuti previsti, l’arbitro del match dovrà interrompere il riscaldamento e far iniziare il gioco.
Un incontro di squash viene giocato al meglio di 3 o 5 giochi (anche games); un gioco viene vinto dal giocatore che per primo raggiunge gli 11 punti, tranne il caso in cui la partita si trovi sul punteggio di 10 a 10, in questo caso il gioco continua, similmente a quanto succede nel ping pong, fino che un giocatore non arriva ad avere un vantaggio di due punti.
Il giocatore che ha il servizio (battitore) e ottiene un punto mantiene il servizio, se invece il punto viene ottenuto dal ricevitore, questi oltre al punto otterrà anche il diritto a servire.
Una partita di squash inizia con il servizio; il diritto al primo servizio viene attribuito tramite sorteggio; chi ottiene tale diritto lo manterrà fino al momento in cui non perderà lo scambio. Nei giochi successivi il diritto al servizio spetta al vincitore del gioco precedente.
Sia nel momento in cui inizia la partita sia all’inizio del periodo di servizio, colui che ha il diritto alla battuta deve scegliere di servire in una delle due aree di servizio e, fino a quando manterrà il servizio, dovrà alternarle.
Per effettuare un servizio è obbligatorio lanciare in aria la palla oppure farla cadere da una mano o dalla racchetta prima di colpirla.
Dopo l’effettuazione del servizio i giocatori dovranno colpire la palla alternandosi fino al momento in cui uno di loro non commette un errore; una risposta è valida a patto che vengano rispettate alcune condizioni: a) la palla deve essere rilanciata prima di rimbalzare due volte sul pavimento; b) la palla deve colpire la parete frontale del campo sopra la linea inferiore; ciò può avvenire direttamente oppure indirettamente (utilizzando cioè le altre pareti) senza però che prima tocchi il pavimento oppure una parte del corpo o del vestiario del giocatore che la colpisce; c) la palla non deve essere né fuori né sotto.
In un incontro di squash lo scambio viene vinto: a) quando il servitore sbaglia a servire; b) quando il ricevitore non è in grado di effettuare una risposta valida (fatta eccezione per alcuni casi previsti dal regolamento generale); c) quando la palla tocca l’avversario e quando l’avversario si tira addosso la palla (fatta eccezioni per alcuni casi previsti dal regolamento generale).
Chi è interessato a sviscerare tutti gli aspetti dello squash può effettuare il download del regolamento cliccando qui.

Nel 2003 lo squash risultò al primo posto di una classifica relativa agli sport più salutistici (healthiest sport to play) pubblicata dalla famosa rivista americana Forbes.
Alcuni consigli per chi vuole iniziare a giocare
Lo squash è uno sport molto impegnativo e chi ha intenzione di cimentarsi in questa disciplina dovrebbe farlo in modo graduale, in particolar modo se sedentario. È bene quindi che chi non la possiede si faccia una preparazione atletica di base; poi si può passare a una forma di allenamento specifico; quello più utilizzato nello squash è il cosiddetto ghosting; il ghosting è una simulazione degli scambi che avvengono in partita, ma senza la palla. Praticamente si parte dal centro del terreno di gioco (la cosiddetta T) e ci si dirige verso un punto prestabilito del campo (solitamente un angolo) e non appena lo si è raggiunto si simula un colpo come se si stesse realmente giocando; dopo questo colpo “a vuoto”, si ritorna verso il centro. Agli inizi si può impostare un allenamento alternando le corse dal centro verso tutti e quattro gli angoli del terreno di gioco; con l’esperienza si potranno aggiungere altri movimenti.
Il ghosting è una modalità di allenamento molto utile perché insegna a muoversi non in modo casuale, ma con i giusti ritmi; serve inoltre ad aumentare la propria resistenza e la forza delle gambe. Coloro che si avvicinano allo squash per la prima volta potranno iniziare con ripetizioni degli esercizi di base (10-16 serie con 12-16 movimenti ciascuno con un minuto di riposo); i soggetti più allenati potranno aumentare il numero di serie (da 16 a 20) eventualmente diminuendo di una ventina di secondi il tempo di recupero; si potrà poi, dopo aver accumulato una certa esperienza, aumentare il numero di serie (20-24).
La velocità dell’esercizio varia a seconda dell’esperienza; inizialmente si può partire dal 60% del massimale per poi aumentare con gradualità; quando si vuole aumentare la propria resistenza si dovrà diminuire la velocità di esecuzione e aumentare il numero di serie; se invece si vuole allenare la velocità si faranno meno serie, ma queste dovranno essere eseguite molto più velocemente.
Dal punto di vista più prettamente tecnico si possono fornire alcuni consigli di base, fermo restando che tali consigli dovranno essere approfonditi grazie alla consulenza di un giocatore più esperto o di un allenatore.
Un primo suggerimento è quello di tenere sempre d’occhio la palla, sia quando la gioca l’avversario, sia quando la si gioca in prima persona; si alleneranno i riflessi e si riusciranno a capire con più facilità i colpi del nostro contendente.
La racchetta dovrebbe essere tenuta in modo che la sua testa sia sempre rivolta verso l’alto; in caso contrario, in presenza di colpi veloci da parte dell’avversario o in caso di rimbalzi imprevisti, si rischia di essere in ritardo per la risposta.
La palla andrebbe sempre giocata negli angoli; lo scopo che ci si prefigge con questo tipo di giocata è quello di allontanare l’avversario dal centro del terreno di gioco e di avere il tempo di riposizionarsi correttamente in modo di avere un controllo ottimale degli scambi.
Ovviamente poi, la tecnica si affinerà con l’esperienza e gli allenamenti; l’importante è comunque presentarsi all’incontro di squash fisicamente preparati e ben riscaldati; ciò ridurrà il rischio di infortuni e migliorerà sicuramente la propria performance.