Lo snowboard (o snowboarding) è uno sport nato negli Stati Uniti nel 1963. Disciplina olimpica dal 1998, ha iniziato ad avere una certa popolarità nel nostro Paese da una decina d’anni circa. Viene praticato utilizzando una tavola generalmente costituita da legno multistrato e provvista di lamine e solette in materiale sintetico. È generalmente praticato da soggetti la cui età è compresa tra i 15 e 25 anni. Se lo sci alpino è uno sport pericoloso, lo snowboard lo è ancora di più. Le statistiche ci dicono infatti che gli incidenti che si verificano praticando questo sport sono circa il doppio di quelli che occorrono agli sciatori. Le statistiche provengono da fonti legate allo snowboard (come per esempio questo sito); la fonte citata poi gioca con i numeri per mostrare che lo snowboard non è poi così pericoloso e per farlo usa dati medi, ma con gli stessi dati dell’articolo si deduce che chi lo pratica con assiduità, per esempio 50 giorni all’anno, si infortuna in modo serio (cioè con conseguenze che possono essere irreversibili nell’ottica della piena funzionalità sportiva) ogni 4 anni.
I motivi principali della maggiore pericolosità di questa disciplina rispetto allo sci sono sostanzialmente tre:
- la giovane età di coloro che lo praticano
- il livello di esperienza di questi ultimi
- l’intrinseca acrobaticità di questo sport.
Il primo motivo è facilmente comprensibile; spesso infatti le persone più giovani, e conseguentemente meno esperte e meno prudenti, tendono a sottovalutare i rischi insiti in questa disciplina (rovinose cadute con conseguenze a volte molto serie); il secondo motivo, ovvero il livello di esperienza, dipende molto dal fatto che lo snowboard è una disciplina relativamente nuova e quindi molti dei praticanti sono ancora dei principianti.
Le prime due affermazioni sono affermazioni statistiche, nel senso che l’età media dei praticanti è inferiore a quella che si registra nello sci alpino (anche se è ovvio che ci siano snowboarder che hanno 50 anni!).
Il terzo motivo è relativo al fatto che lo snowboard è una disciplina che contempla le evoluzioni di tipo acrobatico. La pratica dei salti è comunissima nello snowboard (quasi un obbligo per certi versi), al contrario che nello sci, dove è sì possibile, ma certamente poco presa in considerazione dagli sciatori. In un contesto simile, parlare di prevenzione infortuni è molto arduo; eliminare le evoluzioni acrobatiche dallo snowboard equivarrebbe, per i praticanti questa disciplina, a snaturarla completamente.
Ulteriori considerazioni sui salti sono reperibili nel nostro articolo Sicurezza sugli sci al paragrafo I salti nello sci: consigliabile non rischiare.

Lo snowboard fa parte del programma olimico a partire dall’edizione di Nagano 1998
Snowboard e infortuni
Nello snowboard certi infortuni sono molto più frequenti di altri e loro tipologia differisce da quella degli infortuni che si verificano durante la pratica sciistica. Gli infortuni che si verificano con più frequenza nella pratica dello snowboard sono quelli agli arti superiori; seguono poi i traumi alla testa e gli infortuni agli arti inferiori che generalmente riguardano la caviglia.
Rispetto a quanto accade con gli sci la percentuale di fratture negli snowboarder infortunati è decisamente più elevata (quasi il 30% di snowboarder infortunati riportano fratture, mentre negli sciatori tale percentuale scende a circa la metà). La stragrande maggioranza di fratture in chi pratica snowboard riguarda il polso.
Il fatto che la stragrande maggioranza degli infortuni su snowboard riguardi gli arti superiori non è casuale. Una delle criticità dello snowboard è la padronanza dell’equilibrio sulla tavola. Per i principianti mantenere l’equilibrio non è facilissimo; il fatto che nello snowboard i piedi siano agganciati alla stessa tavola e non possano essere sganciati per recuperare l’equilibrio nel momento in cui questo viene a mancare, fa sì che al momento della caduta ci si protegga col solo aiuto delle mani. Tra i consigli che vengono dati dai più esperti ci sono quello di tenere i pugni chiusi al momento della caduta oppure di provare a cadere tenendo i gomiti piegati e le braccia strette al petto; facile a dirsi, ma più difficile a farsi, molto spesso infatti è l’istinto a farla da padrone.
Snowboard e protezioni
Alla luce di quanto riportato nei paragrafi precedenti sembra ragionevole considerare l’utilizzo di accessori protettivi nella pratica dello snowboard.
Due must della protezione nello snowboard sono il parapolsi e il casco. Come abbiamo visto, i traumi a polsi e testa sono piuttosto frequenti nello snowboard per cui questi due accessori devono di fatto essere considerati come obbligatori. Altri strumenti utili che possono essere presi in considerazione da chi pratica snowboard sono le ginocchiere e i paraschiena. Esistono anche apposite protezioni per gli stinchi, i glutei, i fianchi ecc.
L’ultimo consiglio
Come per altre attività in cui l’infortunio grave è dietro l’angolo, vale la massima che l’incoscienza non paga. Chi ritiene queste attività non pericolose in genere sottostima i pericoli e ha più probabilità di farsi male, andando “oltre i propri limiti”. Quindi, praticate pure lo snowboard, ma abbiate senso statistico e considerate i potenziali rischi: ignorarli o minimizzarli non è saggio.