Rowing è un termine inglese che significa canottaggio. In questo articolo però non ci occuperemo della bellissima specialità olimpica, ma di una delle attività più interessanti per chi vuole fare sport “al chiuso”: l’indoor rowing. Come dicono i due termini, si tratta di praticare il canottaggio al chiuso utilizzando quelli che si chiamano comunemente vogatori, ma che tecnicamente è più preciso denominare remoergometri. Il rowing al chiuso è nato di fatto nei primi anni ’70 del XX secolo, grazie all’idea di due fratelli statunitensi, Pete e Dick Dreissigacker, due canottieri che in quel periodo facevano parte della squadra nazionale USA. I due fratelli erano ingegneri e pensarono di sfruttare le loro conoscenze aerospaziali applicandole al remo di legno. Dopo alcuni tentativi realizzarono i Dreissigacker Racing Oars, remi realizzati in fibra di carbonio e legno. L’idea ebbe un notevole successo e passò attraverso vari miglioramenti; nel 1996, alle Olimpiadi di Atlanta, la maggior parte delle squadre nazionali adottò i remi ideati dai due campioni statunitensi.
I Dreissigacker però non si fermarono qui e iniziarono a studiare una macchina che permettesse loro di remare anche al coperto, nei mesi invernali, quando la maggior parte dei fiumi erano ghiacciati e quindi impraticabili. Misero quindi a punto un simulatore di remata (o remoergometro che dir si voglia), l’Indoor Rower Concept2; anche questa idea ebbe un notevole successo e nel corso degli anni questo strumento ha suscitato non soltanto l’interesse di chi praticava canottaggio, ma anche quello di persone che non avevano mai remato in vita loro. Adesso sono moltissime le palestre che consentono di praticare l’indoor rowing.
A differenza di un normale vogatore, il remoergometro è dotato di sofisticato monitor computerizzato, detto PM2, che può essere impostato inserendo i propri dati personali (per esempio altezza, età e peso) e che fornisce molti dati, fra cui energia (in watt), calorie consumate, tempo necessario per percorrere un tratto di 500 m (per esempio riferendosi a un quattro senza in acqua), remate al minuto, distanza, frequenza cardiaca dell’utilizzatore ecc.
Indoor rowing: è allenante?
A differenza di molte altre attività al chiuso, l’indoor rowing è decisamente allenante, anche se con le finalità tipiche del canottaggio sull’acqua. Non si può pensare cioè che, vista la fatica che si fa (e, se si vuole, se ne può fare tanta), che possa sostituire fisiologicamente altri sport. In particolare non può sostituire che in parte l’allenamento aerobico perché alto è il contributo di forza e quello anaerobico, mentre la resistenza aerobica è meno allenata (si pensi che le competizioni olimpiche di canottaggio spesso durano pochi minuti).
Da non sottovalutare poi il fatto che agisce sia sul distretto inferiore sia su quello superiore (che teoricamente hanno un VO2max differente): per cui un forte runner o un forte ciclista che si dessero al rowing avrebbero probabilmente alcune iniziali difficoltà dovute allo scarso allenamento del distretto superiore. Viceversa, anni di rowing non abilitano allo sforzo di resistenza tipico della corsa o del ciclismo.
Sicuramente il rowing al chiuso è uno sport salutistico, come si nota dalla tabella nella quale abbiamo relazionato i vari sport alla salute. Esistono due modi principali di praticarlo: l’indoor rowing propriamente detto e il group rowing. Il primo non è altro che il vero e proprio canottaggio praticato al chiuso, con allenamenti e prestazioni. Il controllo della prestazione può essere veramente motivante per chi ha una mentalità sportiva abbastanza evoluta.
Il group rowing è un allenamento di gruppo con musica e istruttore. Come tutti gli allenamenti di gruppo è scarsamente allenante per chi ha già un grado di forma buono perché il gruppo si tara sempre sulle prestazioni dei più “deboli”. È l’ideale per il neofita sportivo, per chi proviene da altre discipline sportive e vuole avvicinarsi a questa attività (dove è fondamentale imparare la tecnica di voga) e per tutti coloro che non vogliono eccedere, magari integrando il rowing con altre discipline.
Indoor rowing e dispendio calorico
Come tutti i dispendi calorici calcolati da uno strumento, il dato riguardante le calorie è solo approssimato e sovente lo è di molto. Per capire il concetto si pensi che il computer può misurare la forza trasmessa, ma le calorie bruciate sono funzione del fisico di chi esprime quella forza. Quindi l’indicazione calorica è un’indicazione sulla media della popolazione, ma non è attendibile soggettivamente, soprattutto se l’atleta è molto al di fuori di questa media o di quella che lo strumento assume come base per i suoi calcoli calorici. La cosa più critica è fidarsi delle indicazioni date dallo strumento che in genere sono sempre sovrastimate.
Tempo fa ricevemmo una mail da una donna di 38 anni che si domandava come mai non dimagrisse, visto che in palestra faceva rowing a media intensità bruciando 450 kcal per mezz’ora (questo il dato rilevato). Poiché integrava una parte di queste calorie teoriche, c’era il sospetto che l’integrazione coprisse tutte le calorie realmente bruciate; dopo aver ricevuto tutta una serie di dati, siamo arrivati a concludere che ottimisticamente una persona con il suo grado di forza e di allenamento, nella mezz’ora di rowing impegnato, non bruciava più di 250 kcal.

L’indoor rowing è tra quegli sport che offrono una delle efficienze più alte in termini di tempo impiegato per simulare la corsa
Gli approfondimenti
Nel nostro sito sono presenti vari articoli che trattano dell’indoor rowing. Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento può consultare i seguenti: