Il pilates (o, più semplicemente, pilates) è una tecnica sviluppata nei primi anni del ‘900 da Joseph H. Pilates (le note biografiche sono riportate nell’ultima parte dell’articolo). I principi basilari del pilates sono 6: Respirazione, Baricentro, Controllo, Precisione, Concentrazione, Fluidità. Alcune fonti riportano anche Isolamento e Ripetizione. La respirazione deve essere sempre controllata e guidata da un insegnante così come succede anche nella pratica yoga. Il pilates prevede l’inspirazione nel momento in cui l’esercizio inizia e l’espirazione nel momento in cui lo sforzo è massimo. Fondamentale è la perfetta coordinazione tra respirazione e movimenti. Il baricentro, quello che Joseph Pilates definiva come powerhouse; è il centro di controllo dell’intero corpo, l’area compresa tra la fine della cassa toracica e il bacino. Lo scopo del lavoro su questa area è quello di portare tutto il corpo a una postura perfetta. Il controllo: tutto il corpo deve essere sotto controllo, non sono contemplati movimenti sconsiderati e/o trascurati. La precisione è un altro punto estremamente importante; i movimenti devono tendere al massimo della precisione, devono essere improntati alla massima correttezza allo scopo di ottenere il massimo del beneficio; meglio un unico movimento perfetto che molti movimenti non precisi. La concentrazione deve sempre essere massima; la mente supervisiona il corpo in ogni sua singola parte; niente deve essere lasciato al caso; l’attenzione a ciò che si sta compiendo deve quindi essere massimale. Attraverso la concentrazione, anche il movimento più complesso diventerà relativamente semplice. La fluidità è il principio che sintetizza tutti gli altri. Tutti i movimenti devono essere fluidi, né troppo rapidi né troppo lenti né eseguiti in modo rigido e contratto. Alycea Ungaro scrive, forse in modo troppo romantico, che il pilates è poesia in movimento.
Con isolamento si fa riferimento al fatto che il pilates consente di riconoscere e “isolare” di diversi gruppi muscolari. Per quanto riguarda la ripetizione, invece, si riafferma il principio secondo il quale, a una maggiore frequenza nell’esecuzione dei vari esercizi, finirà per corrispondere un miglioramento delle proprie abilità nella loro esecuzione.
Pilates – Esercizi
Per quanto riguarda gli esercizi del pilates, vari lavori sono effettuati sul materassino (Mat Work), altri esercizi invece vengono effettuati ricorrendo a diversi attrezzi alcuni dei quali vengono definiti “macchine”; gli attrezzi e le macchine più frequentemente utilizzati nell’esecuzione degli esercizi del pilates sono il Reformer, la Cadillac, la Tower, il Barrel e l’Half Barrel, la Chair e il Circle.
La conformazione degli attrezzi è studiata in modo tale che il soggetto possa eseguire gli esercizi per i vari gruppi muscolari.
Alcuni insegnanti del pilates, inoltre, fanno ricorso a vari accessori come la palla (si tratta di una palla di grandi dimensioni che viene usata per migliorare il proprio equilibrio), la rubber band (o elastico, viene utilizzata per effettuare allungamenti ed esercizi di resistenza), il cerchio (usato per tonificare la muscolatura delle cosce) e il tubo di spugna (utilizzato anche questo per migliorare il proprio senso dell’equilibrio).
Nell’illustrazione seguente sono rappresentati alcuni esercizi del pilates:

IL pilates non può essere confuso con una vera pratica sportiva perché non migliora significativamente né i parametri cardiovascolari né la forza né la resistenza del soggetto
Pilates – Benefici
In Italia, il pilates è da molti proposto come il miglior modo di potenziare e armonizzare i muscoli; in effetti, è proprio sul concetto di armonia che la tecnica ideata da Pilates riesce a essere più convincente: la muscolatura si rafforza senza assumere quelle ipertrofie tipiche di un’esagerata attività con i pesi; non a caso il metodo viene utilizzato dai ballerini (fra i primi ballerini di fama mondiale a utilizzare il pilates vanno ricordati la statunitense Martha Graham e il georgiano George Balanchine), atleti che devono essere potenti, elastici e armonici, senza avere un fisico da culturisti.
Il pilates, inoltre, è sicuramente l’ideale per tutti coloro che devono riabilitare gruppi muscolari dopo infortuni o comunque inattività più o meno complete: è sostanzialmente una versione più evoluta e completa degli esercizi con la camera d’aria da bicicletta fissata alla gamba del letto che molti fisioterapisti propongono.
Ricapitolando, le indicazioni migliori del pilates sono per chi vuole potenziare la muscolatura in armonia e per la rieducazione muscolare.
Dal punto di vista prettamente salutistico il pilates può essere accomunato alle altre discipline (metodo Feldenkrais, rolfing, metodo Mézières ecc.) che, agendo sulla capacità di muoversi del nostro corpo, più o meno dinamicamente, vorrebbero migliorare vari aspetti della nostra vita, salutistici e no.
Il problema fondamentale è che queste discipline, pilates compreso, possono apportare benefici a una ristretta parte della popolazione i cui problemi possono essere quasi sempre ricondotti a uno scorretto atteggiamento di tipo locomotorio; va comunque ricordato che il pilates non risolve i problemi legati alla propriocettività.
Il pilates è uno sport?
Molti considerano il pilates come un vero e proprio sport; a nostro parere, invece, il pilates, checché se ne dica, non può essere confuso con una vera pratica sportiva perché di fatto non migliora significativamente né i parametri cardiovascolari né la forza né la resistenza del soggetto. Non deve essere cioè salutisticamente sopravvalutato anche perché il business attorno al pilates è notevole (per esempio, alcuni arrivano a raccontarci che “riduce già a partire dai 40 anni il rischio di ammalarsi di Alzheimer o di un’altra forma di demenza senile”, un’evidente forzatura senza alcun fondamento scientifico).
Fa dimagrire?
Come spiegato in precedenza, il pilates è un esercizio molto adatto per tonificare e migliorare la postura. Molti quindi si chiedono se possa anche servire per dimagrire. Come molte attività di low-intensity training, il consumo di calorie è decisamente inferiore a sessioni della stessa durata di esercizio fisico con un alto impatto aerobico. In letteratura esistono stime di un consumo calorico intorno a 175 kcal per un individuo di 70 kg di peso e una sessione di pilates di cinquanta minuti di media intensità. Il consumo calorico è, in linea generale, non facilmente stimabile ed è proporzionale al peso del soggetto, alla durata della sessione di allenamento e all’intensità, ma difficilmente poche sessioni di pilates la settimana potranno portare a benefici importanti sul controllo del peso.
Pilates in gravidanza
Come ogni attività fisica in gravidanza, anche per il pilates occorre consultare il medico per verificare la compatibilità degli esercizi con lo stato della gestante. Inoltre, in linea generale, in gravidanza occorre evitare posizioni ed esercizi che costringono a mantenere posizioni potenzialmente dannose come quelle che richiedono:
- di appoggiarsi sulla schiena o sull’addome
- di stare in equilibrio su una gamba sola
In linea generale, occorre inoltre evitare una sessione intensa che provochi un’eccessiva sudorazione e surriscaldamento del corpo.
L’ideatore
Joseph Pilates nacque nel 1880 a Mönchengladbach, una città tedesca che si trova tra Düsseldorf e il confine con i Paesi Bassi. La madre era una naturopata di origini tedesche mentre il padre era un ginnasta di origine greca (il suo vero cognome era Pilatu).
Pilates era un ragazzo di esile corporatura, sempre malaticcio; desideroso di modificare in meglio il proprio precario stato di salute, Joseph, fin da giovane, si dedicò allo studio e alla pratica di numerosi sport tra i quali il culturismo, la ginnastica, i tuffi e lo sci. Iniziò inoltre lo sviluppo di tutta una serie di esercizi fisici.
Nel 1912 emigrò in Inghilterra dove svolse diverse attività lavorative. Nel corso della Grande Guerra fu arrestato e internato in un campo di prigionia inglese a cause delle sue origini tedesche. Rimase in prigione per circa un anno, periodo che egli sfruttò per continuare i suoi allenamenti, coinvolgendo anche i suoi compagni di sventura, e perfezionare le tecniche da lui sviluppate; più avanti Pilates definì il suo sistema di esercizi come Contrology facendo riferimento al fatto che il suo metodo dà molta importanza all’uso della mente nel controllo dei muscoli.
Qualche tempo dopo Pilates fu trasferito nell’isola di Man, qui iniziò a lavorare come infermiere e, dal momento che molti suoi pazienti erano sofferenti di infermità procurate da ferite di guerra o causate da lunghi periodi di detenzione nei campi di prigionia, sviluppò alcuni nuovi metodi di riabilitazione che, con l’ausilio di macchinari realizzati con mezzi di fortuna, riuscirono a far sì che i malati ritrovassero un certo tono muscolare nonostante fossero da tempo immobilizzati a letto.
Nel 1926, Pilates si trasferì negli Stati Uniti, per la precisione a New York e qui aprì uno studio dove insegnava i suoi metodi ad attori, atleti e ballerini.
Il suo metodo conobbe nel tempo un crescente successo, grazie anche alla pubblicità positiva che gli fu fatta da famosi personaggi dello spettacolo.
Pilates morì nel 1967 e il compito di proseguire la sua attività toccò alla moglie Clara che morì 10 anni dopo. L’eredità degli insegnamenti di Pilates passò a una sua fedele allieva e collaboratrice, Romana Kryzanowska.
Joseph Pilates ha scritto due libri sulle sue tecniche di allenamento: Return to Life through Contrology e Your Health: A Corrective System of Exercising That Revolutionizes the Entire Field of Physical Education.