La pallavolo (nota anche come volley, abbreviazione della locuzione inglese volleyball) è uno sport a squadre presente nel programma dei Giochi Olimpici dal 1964. È uno degli sport più praticati nel nostro Paese, in particolar modo dalle donne. Nel continente europeo la pallavolo è giunta durante la Grande Guerra importata dagli statunitensi. A livello mondiale è uno sport con un grandissimo seguito, soprattutto in diversi Paesi orientali (Cina, Corea del Sud e Giappone), nell’Europa dell’est, nell’Europa meridionale, in Brasile e negli Stati Uniti. Il ranking mondiale maschile, categoria senior, (aggiornato al 2021) rispecchia abbastanza bene la diffusione geografica di questo sport; le squadre top five sono infatti Brasile, Polonia, Francia, Russia e Italia. Il ranking mondiale femminile, sempre parlando di categoria senior, (aggiornato al 2021) vede invece questa classifica: USA, Brasile, Cina, Turchia e Serbia.
Scopo del gioco
Essenzialmente, lo scopo del gioco della pallavolo è quello di far cadere la palla nel campo avversario (a prescindere da chi l’ha toccata per ultimo) oppure all’esterno del terreno di gioco dopo un tocco di un giocatore avversario.
Per quanto riguarda le regole delle pallavolo, a esse è dedicato un articolo a parte al quale si rimanda: Regole della pallavolo.

Notevole è in Italia il seguito amatoriale della pallavolo, in particolare a livello femminile
Pallavolo – I ruoli
Sono sei i ruoli della pallavolo, di seguito una loro breve descrizione
Palleggiatore: Il palleggiatore è uno dei ruoli principali della pallavolo. Dalle sue mani passano tutte, o quasi, le azioni offensive della sua squadra.
Il secondo tocco è il suo, è lui che decide a quali degli attaccanti dare la palla, è lui che con i suoi movimenti libera al meglio i suoi compagni ed è sempre lui che in alcune occasioni termina l’azione offensiva provando a cogliere di sorpresa gli avversari.
È uno di quei ruoli che sono rimasti intatti nonostante i vari cambi delle regole. Rispetto a qualche anno fa, oggi i palleggiatori sono molto più alti, anche perché è importante il loro contributo a muro.
In ricezione non è performante, anche perché i palleggiatori non vengono allenati più di tanto in ricezione/difesa, tuttavia in alcune occasioni si vedono grandi difese da parte dei palleggiatori.
Il palleggiatore è il “metronomo” della squadra e allo stesso tempo il fantasista. Una squadra che vuol diventare grande deve avere un gran palleggiatore. È lui che ha il “pallino” del gioco in mano.
Opposto: è chiamato così perché gioca nella parte di campo opposta al palleggiatore. Se il palleggiatore è in posto 1, l’opposto si troverà in posto 4. E così via.
L’opposto è normalmente il principale riferimento offensivo della squadra. In condizioni normali non riceve e non difende e la posizione d’attacco preferita è quella in posto 1.
I grandi opposti hanno di norma una prestanza fisica notevole; la potenza, specialmente nel gioco moderno, è una delle doti di questi attaccanti.
Schiacciatore: è noto anche come “banda” o “martello”. Ogni squadra in campo ha due schiacciatori, sono i giocatori che più di tutti danno equilibrio alla squadra.
A differenza di quanto possa sembrare dal nome, gli schiacciatori attaccano e difendono. Sono coloro che ricevono i servizi degli avversari, che difendono gli attacchi e che quando sono chiamati in causa attaccano.
Tra i loro compiti c’è anche quello di murare gli attacchi avversari, ma questo è anche compito di tutta la squadra, libero escluso. Le posizioni di attacco dei martelli sono posto 2 e posto 6, anche se capita di vederli attaccare anche dalla seconda linea, in particolare da posto 6 per lo schema chiamato “pipe”.
Centrali: sono giocatori di prima linea. Dal 1997, quando ci fu la modifica del regolamento, nei loro turni di seconda linea sono sostituiti dal libero, tranne nell’azione in cui sono al servizio.
Dunque i centrali non difendono. Normalmente sono i giocatori più alti della rosa. Il loro ruolo principale è quello di murare gli attacchi avversari.
In alcuni casi sono chiamati dal palleggiatore ad attaccare: un attacco normalmente dal centro e molto veloce che ha il fine di spiazzare il muro avversario in modo che non si possa posizionare correttamente.
Il problema della riforma del 1997 è che i centrali non sono più allenati a difendere e quindi nelle azioni in cui sono al turno di battuta raramente li si vede recuperare qualche palla.
Libero: quello del libero è un ruolo “nuovo”. Infatti è stato inserito solo nel 1997. È un ruolo di sacrificio e fondamentale: da bambini tutti sognano le grandi schiacciate o di essere un brillante libero.
Il libero è un giocatore specializzato nei fondamentali di difesa e ricezione, non segue le normali regole relative alle sostituzioni, ma può rimpiazzare illimitatamente qualunque giocatore che si trovi in seconda linea; principalmente sostituisce il centrale quando quest’ultimo passa in seconda linea dopo aver eseguito il giro.
Il libero non batte e non attacca se non in casi eccezionali e non passa in prima linea quando dovrebbe invertirsi nuovamente col centrale o con il giocatore che aveva sostituito.
L’attacco – Non ci sono molte limitazioni per l’attacco. Una delle principali è che solo i giocatori in prima linea possono attaccare davanti alla riga dei tre metri.
I giocatori in seconda linea, invece, al momento del salto devono essere dietro la riga dei 3 metri; in caso contrario il punto va automaticamente alla squadra avversaria.
La rete non annulla il punto, quindi può essere alleata o avversaria dell’attaccante o del battitore.
I gesti tecnici principali della pallavolo moderna, chiamati fondamentali, sono: il palleggio, il bagher, la battuta, l’attacco e il muro (in casi estremi è possibile toccare la palla anche col piede).

Giocatore di pallavolo in fase di servizio
Considerazioni sulla pallavolo
Come spiegato nel nostro articolo Bambini e pallavolo, il volley è uno sport divertente e molto appassionante, sia per chi lo gioca sia per lo spettatore, raramente una partita di pallavolo è noiosa, cosa che invece può capitare osservando certe partite di calcio che anche gli appassionati non esistano a definire inguardabili.
Il volley non ha regole complicate, ma non è uno sport banale; richiede concentrazione, riflessi pronti e notevole destrezza (è per questo che può essere d’aiuto ai ragazzi più impacciati.
La pallavolo richiede anche agilità, elevazione, velocità, potenza muscolare e coordinazione motoria.
È una disciplina sportiva che, per sua natura, fa lavorare sia gli arti inferiori che la parte superiore del corpo, fortifica gli addominali e favorisce l’allungamento della colonna vertebrale.
Sfortunatamente, oltre ai tanti pregi, ha anche lo svantaggio di essere uno sport in cui gli infortuni sono sempre in agguato; fra quelli che si verificano con maggiore frequenza dobbiamo ricordare la tendinite della cuffia dei rotatori, le distorsioni alla caviglia, la tendinite rotulea (il cosiddetto ginocchio del saltatore), le lesioni al legamento crociato anteriore, i dolori alla schiena e lesioni alle dita.