La lotta greco-romana è uno sport di combattimento che consiste nell’esecuzione di tecniche aventi il fine di far cadere l’avversario sulla schiena. Questo stile di lotta si distingue dagli altri (come la lotta a stile libero) in funzione del fatto che non è consentito afferrare l’avversario al di sotto della vita. Il nome di questa disciplina rimanda alle pratiche di lotta impiegate dagli antichi popoli greci e romani, alle quali la lotta greco-romana si è ispirata, tuttavia occorre specificare che questa disciplina è stata ufficialmente codificata in Francia intorno alla metà dell’Ottocento, tanto che in alcuni Paesi è anche conosciuta come lotta francese. La lotta greco-romana, assieme alla scherma, è stata la prima forma di combattimento inserita nelle Olimpiadi moderne, istituite alla fine dell’Ottocento. Il Comitato Olimpico Internazionale, infatti, fece rientrare la lotta nelle prime dieci discipline che costituirono le Olimpiadi. Va però specificato che il regolamento era diverso secondo molti aspetti. Per esempio, la durata degli incontri poteva essere protratta per un tempo teoricamente illimitato e non esistevano divisioni per categorie di peso. A livello internazionale questo stile di lotta, assieme con molti altri, è regolamentato dalla United World Wrestling (UWW).

La lotta greco-romana è uno sport di combattimento che consiste nell’esecuzione di tecniche aventi il fine di far cadere l’avversario sulla schiena
Lotta greco-romana – Tecnica
La tecnica di lotta greco-romana è caratterizzata dal fatto che non è possibile afferrare le gambe dell’avversario in nessun momento della lotta e questo si traduce in uno stile a che privilegia le tecniche di sollevamento e di ribaltamento. L’impossibilità di afferrare le gambe ha infatti diversi risvolti tecnici. Da un lato, restringe il ventaglio di tecniche a disposizione dei due contendenti, che non possono quindi eseguire spazzate e sono costretti ad avvalersi principalmente di proiezioni. Dall’altro lato, riduce anche le possibilità di difendersi da certi tipi di proiezione, dal momento che in alcuni casi sarebbe possibile neutralizzare una tecnica di proiezione afferrando le gambe di chi la vorrebbe mettere in atto.
Da un punto di vista pratico la lotta greco-romana è di fatto suddivisa in due fasi dello scontro: la lotta in piedi, da cui si inizia l’incontro, e la lotta a terra, alla quale è possibile arrivare nel momento in cui uno dei due avversari si ritrova al tappeto. In alcuni casi la posizione a terra può essere impiegata come posizione di partenza a seguito di un richiamo. Se, per esempio, uno dei due lottatori è richiamato per eccessiva passività, allora l’avversario può liberamente scegliere se riprendere dalla posizione in piedi oppure da quella a terra.
In generale è proibito tirare capelli, orecchie, pizzicare, mordere ecc. È altresì proibito usare calci, spingere, dare testate, cercare di aggrapparsi al tappeto oppure al costume dell’avversario.

Incontro di lotta greco-romana
Abbigliamento
L’abbigliamento del lottatore consiste semplicemente in un particolare costume da lotta, chiamato singlet. Tale indumento è generalmente realizzato in materiale sintetico e consiste in un pezzo unico che permette di avere una canottiera sulla parte superiore del corpo e un paio di pantaloncini corti a coprire le gambe, garantendo grande mobilità. Nel contesto di un incontro generalmente i due lottatori indossano l’uno un costume da lotta rosso e l’altro uno blu, per facilitare le operazioni di arbitraggio e distinguere facilmente i due contendenti. Completano poi l’abbigliamento un paio di scarpe da lotta molto flessibili e aventi la suola in gomma per migliorare l’aderenza sul tappetino. A discrezione del praticante, è anche consentito l’utilizzo di protezioni per le orecchie.
Tappeto
La lotta greco-romana si pratica in contesti ufficiali su un apposito tappetino circolare in materiale morbido e in grado di assorbire gli urti, avente un diametro di nove metri. Questo particolare tappeto è costituito da cerchi concentrici di colore diverso per indicare rispettivamente il centro e la regione esterna dell’area di gara. Al di fuori di questo spazio è prevista inoltre un’area di sicurezza aggiuntiva, per attutire eventuali cadute al di fuori dell’area di gara.
Competizioni
Gli incontri di lotta greco-romana consistono in due round (chiamati anche manche o periodi) da tre minuti ciascuno, inframezzati da 30 secondi di pausa. Similmente ad altre discipline di combattimento, un incontro di lotta greco-romana può essere vinto in diversi modi.
Se in uno qualsiasi dei due round si riesce a proiettare a terra l’avversario, facendogli toccare il terreno con entrambe le spalle per un periodo di tempo sufficientemente da lungo da permettere all’arbitro di constatare lo schienamento, si vince automaticamente la competizione.
Parimenti, se l’avversario si infortuna ed è costretto a cessare l’incontro (senza che vi sia stata una condotta scorretta da parte dell’altro combattente), dà forfait oppure viene squalificato per condotta antisportiva o scorretta si vince automaticamente.
In tutti gli altri casi la vittoria è assegnata in funzione dei punti ottenuti dal combattente. La vittoria è decretata automaticamente per superiorità tecnica nei casi in cui uno dei due lottatori abbia acquisito un vantaggio di otto punti rispetto all’avversario.
Nel caso non sussista nessuna di queste condizioni vince l’atleta che, alla fine delle due riprese, abbia conseguito più punti. I punti vengono assegnati dall’arbitro in relazione alle tecniche effettuate.
Si possono ottenere uno o due punti per tecniche minori (per esempio, se si riesce a portare mediante l’esecuzione di tecniche valide l’avversario al di fuori dell’area di gara con almeno un piede) oppure quattro o cinque punti per azioni più complete e ampie (per esempio se si riesce a sollevare e sbilanciare completamente l’avversario, mettendolo nella cosiddetta “messa in pericolo”). In caso di parità di punti la vittoria è assegnata a tavolino da arbitro, giudice e presidente valutando la qualità tecnica dei due contendenti e il numero di eventuali ammonizioni ricevute.
Generalmente, le competizioni prevedono lo svolgimento di tornei ad eliminazione diretta, divisi a seconda delle categorie di età (si va dagli under 15 ai “veterani”, aventi più di 35 anni), a loro volta ripartite in numerose categorie di peso. Possono partecipare ai giochi olimpici solo gli atleti con più di 20 anni.
Lotta femminile
Non esiste una categoria femminile di lotta greco-romana. Le discipline di lotta ammesse ai giochi olimpici sono infatti distinte in lotta greco-romana, lotta in stile libero e lotta femminile, che quindi rappresenta una categoria a sé. Per le altre forme di lotta si rimanda all’articolo specifico, mentre in questa sede ci si limita a sottolineare che le regole della lotta femminile di fatto ricalcano quelle previste per lo stile libero, tranne per il fatto che sono proibite alcune tecniche.