Il jodo è un’arte marziale giapponese che consiste nell’apprendimento di tecniche di combattimento con il jo, ovvero un bastone corto, dritto e circolare avente una lunghezza di circa 1,27 m e un diametro di poco meno di 5 cm. Il termine jodo, infatti, significa “la via del bastone corto” dove il termine do significa “la via”, similmente ad altre arti marziali giapponesi come il kendo, che significa infatti “la via della spada”, il kyudo che significa “la via dell’arco lungo giapponese” ecc. Il jodo, assieme con kendo, lo iaido e il naginata, è regolamentato ufficialmente dalla All Japan Kendo Federation e dalle sue declinazioni nazionali nei diversi Paesi del mondo. L’abbigliamento nel jodo è identico al vestiario essenziale del kendo, ovvero dal gi (una casacca a maniche lunghe) e dall’hakama (pantaloni le cui gambe sono molto ampie, tanto da sembrare una tunica). L’hakama si allaccia sopra al gi, mediante specifici lacci. Entrambi questi indumenti sono tradizionalmente di colore blu scuro, ma sono ammessi anche altri colori come il bianco. Non si indossano invece una corazza o protezioni in quanto la pratica del jodo non contempla l’esecuzione di combattimenti veri e propri.
Jodo – Allenamento
Il jodo di fatto si basa sull’apprendimento di numerosi kata, ovvero delle sequenze di tecniche precodificate che simulano uno scontro reale aventi particolare rilievo didattico. I movimenti dei kata possono essere inoltre studiati in modo isolato e con molte ripetizioni e questa pratica prende il nome di kihon, il cui significato è sinonimo di “studio dei movimenti fondamentali”.
Il ventaglio di kata esistenti è molto numeroso. Essi sono divisi fra diversi stili di riferimento ispirati alle antiche scuole di combattimento con il jo. L’insieme di questi stili antichi prende il nome di koryū. Fra gli stili più studiati vi sono i kata della scuola shinto muso-ryu, suyo ryu e tendo ryu. I kata appartenenti ad una specifica scuola sono tendenzialmente riconoscibili in funzione di caratteristiche comuni in alcuni movimenti, per esempio nel modo in cui si riporta il jo al fianco alla fine dell’esecuzione della sequenza di mosse previste dal kata.
A queste scuole antiche si aggiunge lo stile unificato seitei, ovvero un insieme di dodici kata creati dalla All Japan Kendo Federation per sintetizzare uno stile unico, attingendo da vari elementi dei kata delle scuole antiche.
I kata nel jodo sono praticati in coppia, a differenza di quanto avviene nel karate dove i kata sono invece di solito praticati individualmente. I kata nel jodo si praticano in coppia in quanto il jo è solitamente studiato come arma di difesa dall’aggressione di un avversario armato di katana (la spada lunga giapponese) o dalla spada corta, il wakizashi. Ne consegue che durante l’esecuzione dei kata un praticante impugna la spada, mentre l’altro il jo.

Praticante di jodo in allenamento
Jodo – Tecnica
Il jo è uno strumento molto versatile proprio in funzione della sua lunghezza ridotta che ne consente un agile utilizzo. È possibile effettuare parate e blocchi tenendo il jo con due mani, ma anche farlo scorrere nel palmo per eseguire degli affondi. Infine, avvicinando l’impugnatura ad una delle due estremità, è possibile portare dei colpi a guisa di fendenti.
Gradi
Come per il kendo e le altre discipline incluse nella All Japan Kendo Federation, il jodo prevede un sistema di gradi che vanno dal sesto kyu al primo per i principianti, e poi dal primo dan all’ottavo per i praticanti esperti. I gradi possono essere conseguiti mediante il superamento di specifici esami. Nel jodo non si indossano cinture colorate per dimostrare il proprio grado.
Jodo – I video
Seitei jodo
Shinto muso-ryu