L’escrima, nota anche con il nome di kali filippino, arnis de mano o FMA (acronimo di Filipino Martial Arts) è un’arte marziale e un sistema di autodifesa, originatasi nell’arcipelago delle Filippine e diffusasi successivamente in tutto il mondo. L’escrima è nota principalmente per il combattimento ravvicinato con i bastoni corti, ma è bene sottolineare come in realtà tale disciplina sia completa e preveda l’utilizzo di svariate armi (sebbene tutte generalmente a corto raggio) o il combattimento a mani nude. L’escrima nacque a partire dalle tecniche di combattimento locali che erano andate sviluppandosi nei secoli precedenti. Con la colonizzazione spagnola fu proibito alle popolazioni native di esercitarsi nel combattimento col risultato che esse continuarono a praticarlo in segreto, mediante l’impiego di armi semplici, in particolare appunto i bastoni. L’escrima si è in seguito sviluppata come forma di combattimento popolare, insegnata in varie declinazioni da diversi maestri e famiglie ed eseguita anche negli scontri in strada o in combattimenti organizzati fra i praticanti di diversi clan per dimostrare la propria superiorità. In questo contesto non era infrequente che tali scontri finissero con gravi danni o con la morte di uno dei due praticanti. L’escrima ha poi assunto maggiori rigore e coerenza grazie principalmente allo sviluppo negli Stati Uniti, dove si è fusa in parte con le tecniche di auto-difesa e al jeet kune do (con il quale condivideva alcuni aspetti), soprattutto grazie all’influenza di Dan Inosanto, un allievo di Bruce Lee.
Escrima – Tecniche
L’escrima attuale si presenta come una disciplina caratterizzata da grande dinamicità ed efficacia. È possibile colpire pressoché qualsiasi parte del corpo e prevede l’utilizzo di svariate tipologie di armi, fra le quali i bastoni corti (uno solo o uno per mano), i coltelli e la spada.
I bastoni rappresentano l’arma probabilmente più tipica di questa disciplina. Si tratta di corti bastoni, chiamati olisi o yantok, lunghi da 45 a 70 cm, che vengono fatti ruotare vorticosamente e velocemente per disorientare l’avversario e cercare di colpirlo il più frequentemente possibile. I movimenti circolari consentono un’ampia varietà di tecniche e di sfruttare la rotazione dei polsi per eludere le parate avversarie e arrivare ugualmente a colpire. Molta enfasi è anche data alle tecniche di disarmo e a quelle di leva, in cui il bastone è sfruttato per creare angoli di pressione sulle articolazioni e sui polsi dell’avversario.
Sono inoltre studiati il bolo, ovvero una sorta di machete tipico della zona delle Filippine, il bastone lungo e i coltelli.
Un aspetto interessante è che nell’escrima, a differenza del qwan ki do, per esempio, si inizia fin da subito lo studio delle tecniche di combattimento armato. In realtà si parte proprio dallo studio delle tecniche armate in quanto il praticante di escrima è portato a impostare tutto il combattimento secondo alcuni movimenti circolari comuni a tutte le armi e poi traslabili anche al combattimento a mani nude. L’idea è proprio quella per la quale sia che si combatta con le armi che disarmati si possa impiegare la stessa tipologia di sistema di combattimento, in modo da rendere molto concreto e rapido l’apprendimento delle tecniche di base.
Il combattimento a mani nude, inglobando anche elementi di discipline esterne (wing chun, boxe, judo ecc.), si è sviluppato efficacemente come sistema di autodifesa, anche da avversari armati.

Il bastone è una delle armi usate nei combattimenti di escrima
Escrima – Allenamento
L’allenamento è molto diversificato a seconda del fatto che il corso sia più orientato all’autodifesa, allo studio delle tecniche di combattimento tradizionali oppure alle competizioni e, inoltre, varia in base alle armi predilette. In generale prevede sia l’esecuzione di tecniche studiate individualmente, che applicazioni con un compagno di allenamento e sparring.
Competizioni
Esistono attualmente anche competizioni di escrima che sono principalmente organizzate dalla World Eskrima Kali Arnis Federation (WEKAF).
I combattimenti previsti dalla WEKAF sono tendenzialmente piuttosto aggressivi e prevedono che i due contendenti si sfidino protetti da una sorta di lunga casacca imbottita, guantoni imbottiti e da un elmo protettivo la cui forma ricorda quello impiegato nel kendo. I colpi sono portati liberamente e una giuria assegna dei punteggi per indicare quale dei due combattenti abbia prevalso, assegnando alla fine della ripresa la vittoria a chi ha conseguito più punti. Il combattimento non è quindi generalmente fermato fino alla fine della ripresa che dura generalmente qualche minuto. Questa forma di competizione è stata spesso criticata in quanto spesso i praticanti si colpiscono molto violentemente “a pioggia”, pressoché senza difendersi, per ottenere i punti. Inoltre, nonostante le protezioni, si verificano spesso contusioni alle dita e ai polsi.

Allenamento di escrima
Commento
L’escrima è un sistema di combattimento eterogeneo, ma che forse porta ancora con sé delle tracce del contesto violento in cui si è sviluppato. Spesso, nell’osservare le competizioni di questa disciplina, si ha l’impressione di un certo livello di esaltazione dei praticanti che forse (anche se ovviamente non si può fare di tutta l’erba un fascio) lo prendono come un modo per potersi liberamente picchiare, e questo ha poco a che fare con il concetto di arte marziale. Più interessante è forse il concetto di auto-difesa, che però deve servire per acquisire maggiore sicurezza e non a coltivare l’illusione di potersela facilmente cavare in tutti i di aggressione, contesti che dovrebbero essere invece evitati il più possibile.