La cyclette (anche exercise bike, fitness bike, stationary bike, bici da camera o ciclocamera) è uno degli attrezzi da home fitness (ovvero l’attività fisica che viene svolta fra le mura domestiche) più popolari e utilizzati. Pur essendo nata come un attrezzo da camera, è ormai presente in tutte le palestre. In sostanza, la cyclette è una sorta di bicicletta stazionaria che, pur essendo sprovvista di ruote, permette di effettuare il movimento della pedalata. La cyclette è un’invenzione relativamente recente, fu ideata infatti nel 1968 da un ricercatore dell’Idaho, Keene P. Dimick. L’idea dello statunitense è stata indubbiamente brillante, dal momento che la cyclette è un attrezzo utilizzato da milioni di persone di qualsiasi età. La diffusione di questo attrezzo è sicuramente facilitata dalla vasta offerta di prezzi (a questione “costi” è praticamente inesistente, se ci fermiamo al solo parametro “prezzo”, infatti, è possibile trovare cyclette alla portata di tutte le tasche; ovviamente per quanto riguarda il discorso qualitativo, le cose cambiano), dal suo scarso ingombro (tra l’altro esistono anche modelli ripiegabili), dalla facilità nel suo utilizzo e anche dalla sua sicurezza (questo aspetto è molto importante soprattutto per le persone anziane che troverebbero più rischioso pedalare in aperta campagna, su strade sterrate o in forte pendenza o su percorsi molto trafficati). I diversi modelli di cyclette si sprecano; oltre che nel prezzo si differenziano per qualità, prestazioni offerte, meccanica ecc.

La cyclette (inizialmente chiamata lifecycle) fu inventata nel 1968 dall’americano Keene P. Dimick
Le due più importanti caratteristiche della cyclette: volano e freno (resistenza)
Visivamente le cyclette ricordano molto da vicino la forma delle normali biciclette (anche se alcuni modelli sono particolarmente “futuristici”); mancando le ruote, la struttura è poggiata su basi orizzontali protette dalla gomma. I manubri hanno le forme più disparate, ma ovviamente sono concepiti in modo tale da permettere una presa comoda e adatta a ogni tipo di utilizzatore. Alcuni modelli hanno manubri mobili che possono essere spostati avanti e indietro permettendo di tenere in movimento anche le braccia (cosa praticamente impossibile con una normale bicicletta), svolgendo quindi, per certi versi, la funzione di vogatore.
La parte più importante della cyclette è il cosiddetto volano, un disco in metallo agganciato ai pedali; il volano è, genericamente parlando, uno strumento che ha lo scopo di stabilizzare la velocità rotatoria di un sistema meccanico.
Il soggetto che utilizza una cyclette trasmette energia attraverso il gesto della pedalata; questa energia non è costante; vi è di fatto un’alternanza di fasi in cui la forza applicata è maggiore o minore. Il volano stabilizza e rende più omogenea la velocità di rotazione dei pedali facendo sì che lo sforzo dell’utente abbia una certa costanza, con conseguente miglioramento prestativo. Il peso del volano è spesso preso come parametro indicativo della qualità della cyclette: maggiore è il peso del volano, migliore è la qualità dell’attrezzo. Molte volte ciò corrisponde al vero, ma non è una verità assoluta; esistono per esempio attrezzi il cui volano pesa magari 20 kg che sono qualitativamente superiori ad altri il cui volano ha un peso maggiore; certo è che cyclette il cui volano pesa per esempio 6 kg, difficilmente brillano per qualità. Una qualche importanza è rivestita anche dal peso globale dell’attrezzo; al di là del vantaggio di una migliore trasportabilità, una cyclette eccessivamente leggera difficilmente eccellerà in stabilità. Le variabili da valutare, al momento della scelta di una cyclette, sono davvero molte, ma un’idea sulla qualità del mezzo, anche se molto approssimativa, ci viene fornita anche da questo dato.
Altra caratteristica di notevole importanza è quella del freno, o meglio della resistenza che serve per rendere più difficoltoso (e quindi più allenante) l’esercizio. Attualmente sono quattro le tipologie di resistenza che si trovano sul mercato:
- meccanica (a cinghia o a tampone)
- ad aria
- magnetica
- elettromagnetica.
Quelle a cinghia o a tampone sono resistenze che si trovano nei modelli più economici e qualitativamente inferiori, ma anche in queste categorie di cyclette si tende a utilizzarle con sempre minore frequenza. Nella stragrande maggioranza dei casi queste cyclette sono molto rumorose e non brillano per fluidità e stabilità. Le cyclette con resistenze a cinghia hanno una cinghia situata attorno al volano che viene tesa tramite una manopola che serve appunto a gestire le diverse intensità di resistenza; più la cinghia viene tesa, più difficoltoso è il movimento del volano. Le cyclette con resistenza a tampone sono dotate di un tampone (generalmente in feltro) che accostandosi al volano ne frena il movimento. I problemi maggiori nelle cyclette con resistenza meccanica sono dovuti al fatto che si ha un ovvio consumo generato dall’attrito e un deposito di sporcizia sulla cinghia o sul tampone; ciò, con l’andare del tempo, ha effetti deleteri su gradualità e fluidità della resistenza.
Le cyclette con resistenza ad aria sono poco presenti sul mercato per quanto molti considerino questa tipologia di resistenza decisamente interessante. Le cyclette con resistenza ad aria sono equipaggiate con una ventola che crea resistenza a seconda della forza della pedalata; in altri termini: più forte si pedala, più la resistenza incrementa. La ventola inoltre offre un certo effetto rinfrescante. Dal momento che non viene utilizzato nessun freno meccanico, le cyclette con resistenza ad aria hanno una vita media decisamente più lunga di quelle con resistenza a tampone o a cinghia.
Le cyclette con resistenza magnetica sono dotate di un supporto a forma di semicerchio sul quale sono montate delle calamite. Per mezzo dell’apposita manopola che regola la resistenza, il supporto viene avvicinato, senza mai entrarvi in contatto, al volano; il campo magnetico ne rallenterà il movimento. Il vantaggio principale di questo sistema rispetto a quello meccanico risiede nel fatto che non vi è usura meccanica; la resistenza pertanto avrà sempre le stesse gradualità e fluidità.
La resistenza elettromagnetica è una variante avanzata di quella magnetica; nelle cyclette con resistenza elettromagnetica non si ha l’avvicinamento o l’allontanamento del corpo frenante dal volano; l’aumento della resistenza viene gestito da elettrocalamite alle quali si fornisce più o meno corrente. L’operazione viene gestita non attraverso una manopola, ma tramite gli appositi comandi presenti sulla consolle della cyclette. Le cyclette con resistenza elettromagnetica vengono anche definite ergometri.
Le cyclette con resistenza magnetica ed elettromagnetica sono decisamente più silenziose di quelle con resistenza meccanica e garantiscono anche maggiori fluidità e regolarità della pedalata.
Cyclette: altre caratteristiche da valutare
Altre caratteristiche della cyclette che devono essere valutate al momento della scelta sono il grado di comfort, l’entrata facilitata, il peso massimo sopportato e la consolle. Analizziamole brevemente partendo dal comfort, parametro da non trascurare, considerato anche il fatto che la pedalata su cyclette è senza dubbio più “noiosa” di una pedalata all’aria aperta.
Nel caso di soggetti di statura elevata, è opportuno verificare che la cyclette sia dotata oltre che della regolazione del sellino in altezza, anche di regolazione in senso orizzontale; potrebbe infatti capitare, a persone particolarmente alte, di urtare il manubrio con le ginocchia.
L’entrata facilitata è una caratteristica che dovrebbe essere valutata nel caso la cyclette sia destinata a persone che, per un qualsivoglia motivo, hanno problemi nello scavalcare la sella per mettersi seduti. Ovviamente, tale problema non si pone in soggetti sani, ma, come abbiamo accennato, la cyclette è un attrezzo ginnico che viene utilizzato anche da persone anziane (o da soggetti che si trovano in un periodo di recupero da un infortunio) le quali potrebbero avere alcune difficoltà di movimento.
Il peso massimo sopportato dalla cyclette è un dato che deve essere verificato nel caso che l’utente sia particolarmente pesante (oltre i 100 kg); persone decisamente in sovrappeso od obese abbisognano di modelli di cyclette particolarmente robusti, caratteristica che contribuisce a far lievitare i costi. La scheda tecnica della cyclette deve indicare il peso massimo che è in grado di sopportare.
Molte cyclette sono dotate di consolle elettroniche più o meno sofisticate; i valori che sono comuni a quasi tutti i modelli sono generalmente l’indicazione del tempo trascorso, la distanza percorsa, la velocità di percorrenza, il dispendio calorico e l’indicazione della frequenza cardiaca. Queste indicazioni sono ormai quelle che possiamo considerare “di base”. Consolle particolarmente sofisticate, presenti nei modelli più costosi, sono dotate di un certo numero di programmi di allenamento pre-impostati come per esempio i programmi per il dimagrimento, i programmi HRC (Heart Rate Control, programmi che agiscono sull’intensità dell’allenamento che viene svolto modificando velocità e resistenza in base alla frequenza cardiaca dell’utente), i programmi watt (programmi che variano la resistenza e indicano quand’è il momento di variare la velocità della pedalata così da mantenere inalterata la potenza pre-impostata per l’allenamento) ecc.
Alcune consolle sono in grado di ricevere schede SD con programmi di allenamento che andranno ad aggiungersi a quelli di fabbrica. Sono poi disponibili accessori che integrano la dotazione come per esempio le fasce toraciche wireless, i collegamenti per iPod o lettori mp3 ecc.
Altri particolari di non poco conto: la presenza delle rotelle per lo spostamento; non tutti i modelli sono dotati di rotelle; ciò rende meno agevole gli eventuali spostamenti della cyclette da un luogo all’altro. Comodi sono anche i piedini livellanti che consentono di adattare la struttura a ogni tipo di pavimentazione.
Cyclette particolari
Esistono modelli particolari di cyclette; uno di questi è la cosiddetta recumbent bike, una cyclette sviluppata orizzontalmente con sella, schienale e pedali collocati non al di sotto dell’utente, ma di fronte. Questo tipo di cyclette consente una postura più comoda rispetto a quella fornita dalle cyclette di tipo tradizionale. Vengono spesse consigliate a soggetti con problemi venosi agli arti inferiori e a chi soffre di problemi lombari.
Un altro tipo di cyclette è la cosidetta spin bike, una ciclocamera che permette di simulare in modo accurato la pedalata della bici da strada e consente, teoricamente, di praticare allenamenti aerobicamente più intensi di quelli ottenibili con le comuni cyclette. Le spin bike sono generalmente dotate di volani mediamente più pesanti (variano dai 10 ai 25 kg) rispetto a quelli in dotazione alle altre cyclette (dai 6 ai 12 kg).
Un altro tipo di cyclette, o meglio, una sua evoluzione, è la cosiddetta ellittica; si tratta di un attrezzo che permette un consumo energetico sicuramente maggiore di quello che possono offrire la cyclette tradizionale (o anche il tapis roulant). Vista la sua importanza (a livello di diffusione) abbiamo dedicato a questo attrezzo un articolo a parte: L’ellittica.
Allenarsi con la cyclette: sì o no?
La cyclette può contare su molti entusiasti sostenitori e spesso viene consigliata come la soluzione ideale per chi vuole dimagrire, viene anche da molti considerata come ottimo mezzo allenante con il pregio che si evitano tutti i fastidi legati alle eventuali problematiche di tipo meteorologico e/o climatico. Questo secondo punto è decisamente interessante e ci spinge a porci una domanda:
è veramente possibile allenarsi decentemente dal punto di vista aerobico utilizzando una cyclette?
La risposta dipende dagli obiettivi dell’allenamento. Se lo scopo è prettamente salutistico, la cyclette può essere consigliata a tutti coloro che riescono ad avere la continuità e la pazienza di pedalare almeno 8-10 ore alla settimana; questa è la soglia salutistica in condizioni normali, senza cioè utilizzare i livelli di resistenza eventualmente offerti dal proprio modello.
Se lo scopo è quello di mantenere una condizione atletica orientata alla prestazione (come per esempio nel runner infortunato che però può pedalare oppure nel runner che d’inverno non può correre per mancanza di luce) occorre essere molto realisti e, checché ne dicano gli istruttori di palestra, concludere che è sicuramente impossibile mantenere lo stato prestativo in un soggetto ben allenato. Infatti è praticamente impossibile allenarsi per tre ore filate su una cyclette (ricordiamo, rifacendoci alla corsa, che è necessario praticare 2,5-3 ore di ciclismo su strada in piano per ottenere lo stesso grado di allenamento). Farsi 3 ore di bicicletta viaggiando all’aperto può essere, oltre che allenante, anche decisamente rilassante; al contrario, tre ore di cyclette possono essere psicologicamente durissime. Del resto, se si utilizzano i livelli di resistenza, lo sforzo diventa una vera e propria prova di qualità che non si può certo ripetere tutti i giorni (e in ogni caso l’allenamento dovrebbe durare almeno un’ora, cosa psicologicamente poco gradevole per la maggioranza delle persone). Da segnalare infine che più si usa la resistenza, più lo sforzo diventa muscolare; paradossalmente, a differenza della bicicletta da strada in salita, non conta il peso del soggetto (infatti si parla di forza specifica, la forza espressa riferita all’unità di peso), quanto la sua forza assoluta. Di fatto è quindi privilegiato più l’aspetto muscolare che quello cardio-vascolare.
Essendo disposti a perdere qualcosa sulla prestazione, molti dipingono come pregio il fatto che, grazie alla cyclette, è possibile allenarsi al riparo delle intemperie.
In realtà, questa visione dello sport è piuttosto soft ed è opportuna una breve riflessione; la gran parte degli sportivi praticanti sport a buon livello (senza essere però dei campioni!) hanno difese immunitarie abbastanza sviluppate da non temere il freddo o la pioggia. Anzi, è proprio il graduale adattamento al clima sfavorevole che favorisce un innalzamento delle difese immunitarie, vantaggio che chi si allena in casa non avrà mai (per approfondimenti su questo punto consigliamo la lettura del nostro articolo Pioggia e corsa.
Altro vantaggio che molti sostenitori della cyclette propagandano è la possibilità di allenarsi guardando un film, ascoltando musica, leggendo un libro (!)… Una tale tesi può essere espressa solo da chi non ha mai fatto sport: infatti, affinché lo sforzo sia allenante, cioè produca modificazioni positive sul nostro corpo, è necessario che sia a un certo livello d’intensità, intensità che renderebbe impossibile operazioni di puro svago. In altri termini, chi fa cyclette guardando la televisione potrebbe tranquillamente limitarsi a guardare la tv, ottenendo gli stessi benefici.
C’è infine chi sceglie la cyclette per esclusione:
- non sa nuotare o non ha a disposizione una piscina;
- non ama la montagna per praticare lo sci di fondo oppure non ha la possibilità di praticarlo abbastanza spesso (in ogni caso potrebbe farlo solo per pochi mesi all’anno);
- non ama la corsa e/o è terrorizzato dai possibili infortuni;
- non ama particolarmente la bicicletta da strada o la MTB perché per almeno 8 mesi l’anno pensa che il clima non sia favorevole alla pratica di questi due mezzi:
- ecc.
Rimandando alla domanda di inizio paragrafo, si deve sottolineare che molti sostenitori della cyclette sono attratti dai programmi pre-impostati che, a loro dire, permetterebbero un allenamento perfetto perché consentono di dosare velocità di pedalata e resistenza gestendo la preparazione con la corretta gradualità. In realtà, tali programmi sono orientati ai soli principianti, tanto che i livelli superiori sono scarsamente “logici”: non è difficile trovare cyclette di note marche, molto costose, che su 12 livelli di resistenza, per uno sportivo evoluto, a livello 5 sono banali (come sforzo) e a livello 6 del tutto impossibili! Evidentemente il progettista ha concentrato i suoi sforzi soprattutto sui primi livelli.
Concludendo, dal punto di vista pratico la cyclette è poco adatta allo sportivo evoluto, mentre può essere il primo passo per chi passa dalla situazione di sedentario a quella di sportivo principiante. Ovviamente non ci si deve fermare qui…
Cyclette: qualche consiglio sulla scelta
Vogliamo acquistare una cyclette. Per fare la scelta corretta dovremmo considerare in modo particolare due fattori: le nostre esigenze di allenamento e quanto siamo disposti a investire su questo attrezzo. Partiamo dall’ultimo punto: come detto in precedenza, si trovano modelli super-economici, ma ci sentiamo francamente di sconsigliarli; che senso ha spendere 80 euro se dopo pochi mesi ci ritroviamo fra le mani un catorcio da rottamare? Meglio orientarsi su modelli più costosi, ma performanti che sfrutteremo per diversi anni; non è necessario spendere migliaia di euro; si trovano ottime cyclette professionali a prezzi più contenuti (500-600 euro); e qui siamo anche alle nostre esigenze di allenamento: cifre del genere ci permettono di acquistare modelli di ottima qualità che garantiscono stabilità, fluidità, regolarità della pedalata e gradi di difficoltà che possiamo facilmente gestire; tutte caratteristiche che possono aiutarci a effettuare allenamenti interessanti a una certa intensità, fermo restando il fatto che, per quanto se ne dica, non è per niente semplice allenarsi per lungo tempo su una ciclocamera senza morire di noia.