PARTE 1: Esempi per l’autovalutazione del ciclista
Una buona preparazione atletica nel ciclismo, come in ogni disciplina di resistenza, non può prescindere dalla valutazione delle prestazioni. I numeri danno la misura del livello attuale e possono essere confrontati con il passato e utilizzati in modo proficuo per programmare il futuro. Nel corso degli anni i test si sono evoluti, ma alcuni di essi, seppur datati, conservano un buon valore pratico. La valutazione della prestazione è legata all’ utilizzo degli strumenti di misura. L’evoluzione tecnologica di questi ultimi ha ovviamente influenzato le modalità di esecuzione e l’evoluzione dei test stessi. In articoli separati verranno esaminati i metodi di valutazione in ordine crescente, in base alla complessità della strumentazione:
- Cronometro/tachimetro
- Cardiofrequenzimetro
- Misuratore di potenza
Test pratici sul campo
Il primo strumento di misura per una valutazione sul campo è il cronometro a cui si accompagna il tachimetro.
Conoscendo la lunghezza di un segmento di strada, di una salita, di una discesa o utilizzando un velodromo misurato si possono comparare i tempi su distanze predefinite.
TEST SU SEGMENTO CONOSCIUTO: è la forma più elementare di autovalutazione che ogni ciclista, dal bambino al professionista, ha praticato e pratica con regolarità. Su un percorso conosciuto e ripetuto frequentemente, si isolano più segmenti in cui le variabili ambientali siano minime, quindi non vi siano impedimenti alla prestazione (semafori, rotonde, passaggi al livello, traffico intenso).
Il segmento può essere un tratto di strada pianeggiante rettilineo, un piccolo circuito o più frequentemente una salita più o meno lunga o una discesa. Stabilito (anche per abitudine tra praticanti) il punto esatto di partenza e di arrivo, si cronometra il tempo di percorrenza.
L’evoluzione di questo test consiste nel prendere degli intertempi fissi (per esempio, il lampione, la casa rossa, la fontana) e su di essi moderare e controllare il ritmo per ottimizzare la prestazione in mancanza di un tachimetro.
È buona norma tenere un diario aggiornato dei tempi sui vari segmenti.
A seconda della lunghezza del tratto cambiano le capacità metaboliche messe in campo, ma questa valutazione rimane comunque abbastanza grossolana per essere sfruttata efficacemente in una preparazione.
Comunque è possibile comprendere dalla durata e dalle caratteristiche del segmento valutato quali capacità fisiche o tecniche sono migliorate o peggiorate.
Questa pratica “antica” è tornata di gran moda con l’avvento dei GPS e dei social network sportivi come Strava.com. Sulla piattaforma è possibile controllare il proprio “storico” sullo stesso percorso e confrontarsi con gli altri ciclisti in una sorta di stimolante sfida virtuale a distanza.
Un segmento famoso nel mondo ciclismo, evidenziato nelle sue caratteristiche tramite il software del sito STRAVA.COM
Un esempio di diario delle prestazioni sullo stesso segmento ottenuto tramite il software del sito STRAVA.COM
Un esempio di classifica virtuale su un segmento ottenuta tramite il software del sito STRAVA.COM.
Test e prove in velodromo
Passati di moda rispetto al passato (per un certo periodo nel secolo scorso il Madison Square Garden di New York è stato un velodromo), i velodromi sono stati e rimangono uno dei banchi di prova per le prestazioni in bicicletta.
Essi hanno caratteristiche standard e misure omologate (250 – 333,33 – 400 – 500 metri), quindi si prestano perfettamente alla valutazione.
Con l’uso del solo cronometro si può valutare il tempo sul singolo giro, sezioni di giro o più giri. Viceversa, stabilito un tempo, si valuta la distanza percorsa al massimo dell’impegno..
Rispetto alla strada, la pista permette una misurazione metrica estremamente precisa e con condizioni molto più stabili di fondo e di vento, soprattutto se al chiuso.
L’uso del ciclocomputer con tachimetro ed odometro, per le condizioni ideali diventa utilissimo per avere riscontri immediati sull’andamento della prova, a patto di averlo correttamente tarato sulla circonferenza della ruota e verificato lo scarto con la lunghezza del circuito.
Le prove più significative da eseguire in pista sono prove sui 200 metri lanciati, il chilometro da fermo per la valutazione e delle componenti “anaerobiche”, i 4 km per la massima potenza aerobica e l’ora per la valutazione della velocità di soglia anaerobica.
Prove più corte (20′-30′-40′) possono essere preparatorie alla prova sull’ora. Queste prove ricalcano alcune delle specialità del ciclismo su pista.
Normalmente in pista si gira con apposite biciclette senza freni e con la trasmissione a scatto fisso, con una sola combinazione di corona e pignone.
La ripetibilità di una prova prevede che il rapporto usato sia lo stesso della volta precedente ma, viceversa, tramite i test è possibile capire se l’uso di un rapporto diverso migliora o peggiora la prestazione.
Se la pista non è ad accesso esclusivo degli specialisti (velodromi omologati per gare), si può girare con la normale bici da strada o da cronometro (per esempio, piste in cemento intorno agli stadi di atletica).
GIOVANNI, CARLO LAZZARI
CHINESIOLOGO PROFESSIONISTA – PREPARATORE ATLETICO
ISTRUTTORE FITRI – FIDAL