• HOME
  • CORSA E SPORT
    • Chi siamo
    • Video
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Corsa
    • Corsa
    • Running
    • Maratona
  • Ciclismo
  • Palestra
  • Altri sport
  • Medicina sportiva
  • albanesi.it

Ciclismo: metodiche per l’allenamento della forza (parte prima)

di Giovanni, Carlo Lazzari

Pedalare: un semplice “atto complesso”

Il ciclismo agonistico, sia professionistico che amatoriale, prevede uno sforzo fisico complesso con componenti diverse. A seconda del tipo di competizione (gara a tappe, corsa in linea di un giorno, gara su circuito, cronometro, granfondo) l’impegno fisico richiesto può essere decisamente differente. In considerazione di questo si è creata una specializzazione abbastanza netta in base alle caratteristiche peculiari dell’atleta che potrà essere un passista, uno scalatore, un cronoman, un uomo da corse a tappe o da classiche di un giorno. Atleti polivalenti (Coppi, Indurain, Armstrong, Nibali, Contador, Froome) sono rari e rappresentano la massima espressione del ciclista. Le componenti dello sforzo ciclistico possono essere sintetizzate in:

ESPRESSIONI DI FORZA: ovvero modalità e intensità di applicazione della forza sul pedale, in cui la componente neuromuscolare è prevalente.

INTENSITÀ METABOLICHE: ovvero il carico che i sistemi biologici di produzione dell’energia devono sopportare per produrre un determinato tipo di lavoro.

In questo articolo verranno trattate sinteticamente le modalità di allenamento ciclistico della forza e verrà spiegata la codifica delle sigle.

Le sigle non rispettano il linguaggio tecnico accademico, ma appartengono al linguaggio tecnico del settore da lungo periodo.

Ciclismo metodiche per l'allenamento della forza

Espressioni di forza nel ciclismo

La forza è la capacità motoria di opporsi o vincere una resistenza grazie alla contrazione muscolare.

Le espressioni di forza si distinguono in base all’intensità esercitata sul pedale e alla frequenza di rotazione.

In sintesiespressioni di forza nel ciclismo

Le varie specialità del ciclismo necessitano di percentuali variabili di queste espressioni di forza con prevalenza di un tipo o dell’altro. Una corretta metodologia di allenamento prevede lo sviluppo delle varie forme, coerentemente con gli obiettivi dell’atleta e con le sue caratteristiche individuali (carenze o punti di forza).

Nota bene: nel gesto tecnico della pedalata l’applicazione della forza è inversamente proporzionale alla frequenza di pedalata (cadenza): a parità di rapporto usato (es. 53-18), la forza applicata è più alta se la cadenza è più bassa.

La diretta conseguenza di ciò è, per esempio, l’utilizzo di rapporti agili in salita per mantenere una frequenza alta e diminuire la necessità di forza.

Applicazioni sotto il 35% della forza massima non sono considerate allenanti.

Tre metodi per lo sviluppo della forza (SFR-PFR-RFR)

SFR – Salite Forza Resistenza

Consistono nel pedalare in salita (4-5%) con duro rapporto a frequenze di 40-50 RPM (rotazioni per minuto) per frazioni di tempo crescenti da 1′ a 5′ e recupero di pari lunghezza a rapporto agile. L’esecuzione corretta è da seduti, senza trazionare sul manubrio ed esercitando il gesto della pedalata rotonda.

Variazioni moderne del metodo originario prevedono anche la posizione in piedi.

La vasocostrizione locale che si determina provoca un aumento locale della concentrazione di acido lattico (Takaishi et al., 2002). Accumulo e successiva rimozione del lattato sono, in ultima analisi, il fattore allenante di questo metodo risalente alla metà degli anni ’80 e inventato da Aldo Sassi (sono state utilizzate in occasione del record dell’ora di Francesco Moser a Città del Messico). La frequenza cardiaca rimane decisamente sotto la soglia anaerobica e questo rende l’esercizio ben tollerabile mentalmente, inseribile nelle fasi pre-agonistica e agonistica, fino a due volte alla settimana

PFR– Pianura Forza Resistenza

Consiste nel pedalare seduti in pianura o su falsopiano in lieve salita (2-3%) con duro rapporto a frequenze di 50-60 RPM per frazioni di tempo variabili da 2′ a 5′ e recupero di pari lunghezza a rapporto agile.

Esse sono una variazione delle SFR, con lo stesso scopo, ma con un aumento del coinvolgimento metabolico, dato dall’aumento della frequenza di pedalata che determina un maggior innalzamento della frequenza cardiaca che rimane comunque sotto la soglia anaerobica. È un lavoro inseribile nelle fasi di preparazione generale, pre-agonistica e agonistica, fino a due volte alla settimana.

RFR– Regressioni di forza

Questo metodo è un ponte tra le esercitazioni di forza pura e le esercitazioni metaboliche.

Dopo un buon riscaldamento iniziale si affronta da seduti una salita regolare e leggera (3-4%) con bassa cadenza (40 RPM) come in SFR. A intervalli prefissati (da 1′ a 2′) si scala di un dente col cambio posteriore, rendendo la pedalata più agile, ma mantenendo la stessa potenza (se si utilizza il potenziometro) o la stessa velocità (in modo più approssimativo). A ogni step, fino a raggiungere 100 RPM e oltre, la forza applicata la pedale sarà minore, ma aumenterà il coinvolgimento cardiorespiratorio fino al raggiungimento del valore di soglia anaerobica.

Una variante è la regressione di forza alternata (RFR/alt) in cui a ogni step si passa, senza recupero, da 45 RPM a 90 RPM, mantenendo potenza o velocità invariate.

Lavoro tipico delle fasi pre-agonistica ed agonistica, ben tollerato e recuperabile, solitamente inserito non più di una volta alla settimana.

Vai alla seconda parte

Bibliografia

Tacchino: “Obiettivi, tipologie e mezzi di allenamento nel ciclismo agonistico” seconda edizione Calzetti e Mariucci, Nov. 2015.

Crediti

GIOVANNI LAZZARI

CHINESIOLOGO PROFESSIONISTA – PREPARATORE ATLETICO

ISTRUTTORE FITRI – FIDAL

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


L'IDEA REGALO

manuale completo della corsa Frutto di una trentennale esperienza nel mondo della corsa, Il Manuale completo della corsa raccoglie tutto (oltre 500 pagine) ciò che oggi si conosce su questa meravigliosa pratica sportiva. La corsa è analizzata sotto i vari aspetti, da quello semplicemente salutistico fino ad arrivare a quello agonistico. È l'opera ideale per accompagnare il principiante nei suoi primi passi, ma anche per capire tutti i fini meccanismi che si mettono in moto per arrivare al vertice della prestazione.


NOVITÀ 2023

La teoria della personalità

Conoscere e interagire con gli altri significa capire la loro personalità. Ci si può riuscire intuitivamente, ma spesso il risultato è mediocre. Questo testo è fondamentale per imparare a conoscere la personalità delle persone con cui ci relazioniamo, e migliorare la qualità della vita negli affetti e nel lavoro. Una buona teoria della personalità arriva persino a rispondere positivamente a un’importante domanda: esiste una personalità ideale nel cammino verso la felicità? Il testo diventa quindi anche uno strumento per conoscere sé stessi e migliorare la propria personalità eliminando i difetti che possono avvelenare la nostra vita. la teoria della personalità

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati