La pallavolo è uno sport fra i più conosciuti e apprezzati da bambini e bambine; uno dei motivi di questo apprezzamento è sicuramente legato al fatto che per moltissimi anni è stato lo sport principale praticato a livello scolastico nei tre anni delle scuole medie sia dai maschi che dalle femmine. Detto per inciso, il volley è considerato da molti autori il migliore sport di squadra per le bambine. In passato, terminato il triennio delle scuole medie inferiori, il volley finiva per essere tralasciato a scapito di altre attività sportive come il calcio (ragazzi) e la danza (ragazze), attività quest’ultima che la maggior parte dei genitori (in particolare le mamme) consideravano l’unico sport “adatto” alle proprie figlie. Non aiutava il fatto che in ambito agonistico, la pallavolo italiana non avesse grandi riscontri a livello internazionale. Le cose iniziarono però a cambiare rapidamente a partire dal 1989; da questo anno in poi, infatti, l’Italia è diventata una delle più forti e prestigiose nazionali e i media hanno cominciato a interessarsi sempre di più del “fenomeno volley” suscitando inevitabilmente l’interesse di ragazzi e ragazze; il fatto che i successi raggiunti non siano stati un fuoco di paglia (la nazionale italiana è tuttora una delle squadre più accreditate a livello mondiale) ha fatto il resto.
Adesso nelle scuole medie superiori e inferiori, la pallavolo non è forse più lo sport principale, ma nel corso degli anni le scuole di minivolley si sono sempre più radicate nel territorio nazionale e la pallavolo è diventata uno degli sport più praticati da bambini e bambine, in particolare da queste ultime.
Proprio in riferimento alle ragazze, c’è da rimarcare il fatto che la pallavolo per una bambina è, senza ombra di dubbio, una scelta più moderna rispetto alla danza classica; la pallavolo, infatti, ha il notevole vantaggio di poter essere praticata a livelli amatoriali anche una volta terminato il periodo adolescenziale.
Pallavolo: uno sport diffuso e divertente
Le scuole di pallavolo in Italia sono molte, anche se non così numerose come le scuole calcio.
Un punto che contraddistingue positivamente la pallavolo giovanile è che, rispetto a quanto accade spesso in ambito calcistico, è uno sport che viene scelto soprattutto per divertirsi e fare gruppo e non perché può essere il modo di diventare ricchi e famosi.
Il fatto che non sia uno sport che implica il contatto con l’avversario favorisce inoltre una maggiore sportività anche nei genitori che assistono agli incontri (come spieghiamo nell’articolo Bambini e calcio, alcuni aspetti negativi che caratterizzano il football giovanile sono senz’altro da imputarsi ai genitori dei ragazzi).

La pallavolo allena la concentrazione, i riflessi e la destrezza.
Pregi e difetti della pallavolo
La pallavolo è uno sport divertente e appassionante, soprattutto per chi lo pratica, ma anche per coloro che vi assistono (raramente una partita di pallavolo è noiosa e le modifiche fatte al regolamento negli ultimi anni hanno reso questo sport sempre più veloce, avvincente e ricco di colpi di scena, soprattutto quando le squadre sono pressoché allo stesso livello).
Come tutti gli sport di squadra, anche la pallavolo favorisce gli aspetti socializzanti (integrazione nel gruppo, solidarietà, coesione e spesso anche l’amicizia).
Il volley non ha regole complicate, ma non è uno sport banale; allenandosi in questa disciplina si finisce per migliorare sensibilmente la concentrazione, i riflessi e la destrezza; i ragazzi più impacciati possono trarne sicuramente giovamento.
La pallavolo migliora anche diverse caratteristiche fisiche, in particolar modo agilità, elevazione, velocità, potenza muscolare e coordinazione motoria. Peraltro la pallavolo, per sua natura, fa lavorare sia gli arti inferiori che la parte superiore del corpo, fortifica gli addominali e favorisce l’allungamento della colonna vertebrale.
Ovviamente non ci sono soltanto i pregi; la pallavolo è uno sport nel quale sono insiti alcuni rischi di tipo traumatico: i tuffi e le cadute possono essere causa di contusioni e distorsioni alle ginocchia e sono anche possibili strappi muscolari e problemi ai legamenti. Per certo non è uno sport consigliabile a quei bambini affetti da particolari problemi a carico di ginocchia e colonna vertebrale. A onor del vero, le varie problematiche riguardano soprattutto gli adolescenti; nei bambini più piccoli, infatti, viste le modalità di gioco previste dal minivolley, il rischio di seri infortuni è decisamente basso.
Per quanto riguarda l’età migliore per iniziare, molte scuole di pallavolo permettono l’iscrizione ai bambini di età superiore ai 5 anni.
A livello agonistico, la Federazione Italiana Pallavolo consente di disputare il primo vero campionato, dopo il minivolley, a partire dai 14 anni. Dietro richiesta della società, i campionati under 14 possono essere effettuati a partire dagli 11 anni compiuti.