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Rigurgiti valvolari insignificanti negli atleti

a cura di Luigi Ferritto

L’ecocardiografia Color-Doppler ha da sempre evidenziato flussi di rigurgito trans-valvolare in alcuni soggetti normali, in un fase del ciclo cardiaco durante la quale la valvola dovrebbe essere chiusa.

L’eziologia di questi jet da rigurgito è incerta, ma si tratta di un fenomeno certamente più comune negli atleti.

All’esame fisico, un soffio meso-sistolico o (olo) sistolico, di intensità 1-2/6 può essere auscultato fin nel 50% degli atleti (1).

Molti studi scientifici hanno dimostrato la fisiologicità di questi minimi jet da rigurgito in valvole strutturalmente integre. Utilizzando il mappaggio Color-Doppler, P.S. Douglas  et al. hanno osservato che in 45 atleti estremamente allenati il 69% presentava un’insufficienza mitralica, il 76% un’insufficienza tricuspidale (2). Incerta è la causa, ma anche l’American College of Cardiology Foundation nella stesura della Task Force sui disordini delle valvole cardiache ha premesso che negli atleti, la prevalenza dei rigurgiti valvolari rilevata con metodo Doppler è alta, con almeno un jet da rigurgito trovato in più del 90% dei soggetti e un triplo jet da rigurgito presente nel 20% degli atleti. La vasta maggioranza di questi jet sono insignificanti e non hanno alcuna importanza clinica (3).

Secondo la scuola europea (K. Wrzosek et al., L. Ferritto et al.), in studi più recenti effettuati su ciclisti estremamente allenati, si è evidenziato che il fenomeno di minimi rigurgiti valvolari negli atleti è secondario alla dilatazione delle camere cardiache e a un conseguente allargamento dell’anulus valvolare dovuto all’allenamento di endurance (4,5).

Conclusioni

ecocardiografiaIn definitiva tutti concordano che l’eccessiva prevalenza di rigurgiti valvolari negli atleti sia, presumibilmente, un altro adattamento cardiaco all’allenamento e, ove tutti gli altri elementi clinici siano nella norma (anamnesi, ECG a riposo e ECG da sforzo, ecocardiogramma M-mode, B-mode), il rilievo doppler di questi minimi rigurgiti deve essere considerato insignificante.

Raramente un ecocardiografista esperto non è in grado di effettuare una diagnosi differenziale tra un rigurgito valvolare fisiologico e uno patologico.

Nei rigurgiti “fisiologici”:

  • è assente qualsiasi alterazione strutturale valvolare
  • non si osservano fenomeni di turbolenza ed aliasing al Doppler
  • l’area di rigurgito è limitata alla zona mediana immediatamente sottovalvolare, con rilievo del segnale Doppler fino e non oltre a 1-2 cm da essa (6).

In conclusione, negli atleti:

  • la prevalenza dei rigurgiti valvolari aumenta con l’aumento del tempo di allenamento
  • i rigurgiti sembrano associati al fisiologico ingrandimento del cuore
  • i rigurgiti sono da considerarsi emodinamicamente insignificanti
  • è comunque necessario un monitoraggio periodico. L’eccessiva prevalenza di rigurgiti di grado trascurabile in valvole strutturalmente normali negli atleti è presumibilmente un altro adattamento all’esercizio fisico intenso proprio degli agonisti e rientrano nella costellazione di adattamenti cardiovascolari conosciuti come cuore d’atleta (7).

Crediti

Dott. Luigi Ferritto

Dipartimento di Medicina Generale

Ambulatorio di Fisiopatologia dello Sport

Clinica “Athena” Villa dei Pini

Piedimonte Matese (CE)

e-mail: luigiferritto@email.it  sportandsearch@email.it

Bibliografia

1) S. Iliceto, J.R.T.C. Roelandt, G.R. Sutherland, D.T. Linker in “Cardiac Ultrasound”cap. 89 Ecocardiografia nello studio del “cuore d’atleta” L.M. Shapiro.

2) P.S. Douglas, GO Berman, ML O’Toole, WD Hiller, N. Reichek., “Prevalence of multivalvular regurgitation in athletes, Am J Cardiol. 1989 Jul 15;64(3):209-12.

3) Bonow RO et al. “Task Force 3: valvular heart disease” J Am Coll Cardiol. (2005)

4) K. Wrzosek, W. Braksator, A. Mamcarz, K. Sadkowska, M. Dłużniewski : “Echocardiographic evalutation of valve function in athlete’s hearts- 24-  months of follow-up”, Polish Journal of Sports Medicine 2002; 18(10):437-441

5) L. Ferritto et al. “Studio mediante ecocardiocolordoppler negli atleti di endurance”, J. of Sports Cardiology Vol. 5 2008

6) Zeppilli “L’ecocardiografia nello sportivo” pag. 2285-2422  da Trattato di Ecocardiografia clinica   di G.L. Nicolosi.

7) Ferritto L., De Risi L.: ” Il Cuore d’Atleta-oltre i limiti della natura” da “Il Medico dello Sport” n. 3 Giugno 2008 pag. 11-17

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