L’infortunio è lo spauracchio di ogni runner (e in generale di tutti gli sportivi) e solo una piena comprensione di tutto ciò che ruota attorno a esso ne consente una gestione ottimale. Incominciamo con i concetti fondamentali, espressi in termini molto pratici.
Fastidio – Problema ortopedico che non pregiudica significativamente la prestazione e che non peggiora nella seduta successiva.
Infortunio – Problema ortopedico che pregiudica significativamente la prestazione o che peggiora nella seduta successiva.
Infortunio rientrante – Infortunio che guarisce con il solo riposo sportivo.
Infortunio permanente – Infortunio che non è rientrante.
Infortunio recidivante – Infortunio che si ripresenta entro 12 mesi.
Principio di efficienza – Ogni soggetto sano e allenato può correre per 10 km tre volte alla settimana.
Distanza critica – Distanza oltre la quale aumenta significativamente la probabilità di infortunarsi.
Effetto tempo – Eccessiva dilazione di una terapia per permettere il naturale miglioramento della patologia. L’esempio classico è la cura di una tendinite con 10 sedute della terapia X distanziate di 2 giorni: la tendinite sarebbe probabilmente guarita con 20 giorni di riposo!
Effetto coincidenza – Casuale sovrapposizione temporale fra applicazione di una cura e guarigione di una patologia. Nel caso di infortuni curati sequenzialmente con tante terapie inefficaci, se la terapia n-esima si associa temporalmente alla guarigione, ecco che viene ritenuta “certamente efficace”.
Effetto placebo – Una terapia assolutamente inerte viene recepita dal malato come un farmaco in grado di guarirlo o di farlo star meglio. Critico nelle patologie croniche in cui il soggetto si autoconvince che con X sta “un po’ meglio”.
Effetto risultato – Di una terapia, nella popolazione, si propaga principalmente l’informazione relativa ai successi. Ciò spiega perché terapie efficaci solo nel 5% degli infortuni vengano provate da tutti nella speranza che “facciano qualcosa”.
Delirio di onnipotenza – Presunzione del medico di curare ogni patologia; in campo ortopedico si concretizza spesso nel proporre a tutti lo stesso tipo di terapia ritenendola in grado di curare ogni problema.
Effetto fuga – Convinzione del terapeuta sulla bontà della sua terapia solo perché il paziente non ritorna più. Particolarmente critico negli infortuni permanenti, nei quali il paziente tenta spesso diverse terapie.
Correre sul dolore – Il tentativo di continuare l’attività sportiva in presenza di infortunio.
Indice di efficienza – Nel caso di infortuni rientranti, l’efficacia della terapia si misura con l’indice di efficienza E=1-TG/TR, dove TG è il tempo reale di guarigione, mentre TR è il tempo necessario per guarire col solo riposo.