Gli steroidi anabolizzanti (spesso indicati con il solo termine anabolizzanti) sono steroidi che operano in maniera analoga al testosterone, il più noto degli ormoni sessuali maschili. Gli steroidi sono sostanze organiche assai diffuse in natura, dove svolgono un ruolo fondamentale in molti processi fisiologici. Sono diverse le sostanze che fanno parte della categoria degli steroidi: gli steroli (per esempio i fitosteroli e gli zoosteroli), gli ormoni prodotti dalla corteccia delle ghiandole surrenali (per esempio i corticosteroidi, l’aldosterone e l’ormone adrenocorticotropo), gli alcaloidi steroidei (per esempio la solanidina, la tomatidina e la tomatillidina), gli acidi biliari (per esempio l’acido colico), gli ormoni sessuali (per esempio gli estrogeni e il progesterone). Nell’organismo umano la sintesi degli steroidi avviene nel modo seguente: colesterolo –> pregnenolone –> DHEA –> androstenedione –> testosterone.
Gli steroidi anabolizzanti derivano dal testosterone; il termine anabolizzanti è dovuto al fatto che tali sostanze sono in grado di accelerare l’anabolismo, una delle due fasi in cui viene distinto il metabolismo (l’altra fase è il catabolismo). Durante la fase anabolica si verificano le reazioni di sintesi delle sostanze necessarie all’organismo, a scapito dell’energia che viene liberata nella fase catabolica.
Steroidi anabolizzanti: gli impieghi in medicina
Gli steroidi anabolizzanti rivestono un notevole interesse a livello farmacologico; da moltissimo tempo, infatti, le industrie farmaceutiche cercano di ottenere prodotti che siano in grado di potenziare le caratteristiche anaboliche degli ormoni naturali minimizzando il più possibile gli effetti collaterali legati alla loro assunzione, effetti di non poco conto e di cui tratteremo diffusamente nel paragrafo successivo.
Il principale utilizzo terapeutico degli steroidi anabolizzanti è la terapia sostitutiva ormonale nel caso di ipogonadismo (una condizione clinica che comporta un’inadeguata secrezione di ormoni sessuali); esistono diverse condizioni che possono dar luogo a ipogonadismo; la somministrazione di steroidi anabolizzanti permette di sopperire alla mancata secrezione ormonale.

Specificando su Google “steroidi anabolizzanti on line contrassegno”, le prime dieci posizioni banalizzano i terribili effetti collaterali che queste sostanze possono avere.
Gli steroidi anabolizzanti vengono anche somministrati nel caso di notevoli stati catabolici causati da gravi malattie o da gravi traumi; in questo caso gli anabolizzanti, aumentando la sintesi proteica e promuovendo la crescita della massa muscolare favoriscono un recupero più veloce.
Gli steroidi anabolizzanti sono anche in grado di stimolare efficacemente l’eritropoiesi; vengono quindi consigliati in particolari casi di anemia.
In passato gli steroidi anabolizzanti venivano spesso prescritti anche per trattare l’osteoporosi (favoriscono la mineralizzazione e la densità delle ossa); questo utilizzo però è sempre più raro in quanto esistono farmaci di efficacia maggiore (e con minori effetti collaterali) per il trattamento della patologia in questione.
Gli steroidi anabolizzanti vengono anche inseriti nei protocolli terapeutici di patologie quali artrite reumatoide e lipodermatosclerosi.
L’impiego di steroidi anabolizzanti a fini anti-age è un punto sul quale da anni si discute; il rapporto rischi/benefici però sembra sconsigliare l’uso degli anabolizzanti a tale scopo.
Gli effetti collaterali degli steroidi anabolizzanti
Gli effetti collaterali derivanti dall’utilizzo degli steroidi anabolizzanti sono dovuti soprattutto a una delle caratteristiche principali di queste sostanze, l’androgenicità; questi effetti riguardano soprattutto danni al fegato, al sistema cardiovascolare e all’apparato genitale, disturbi dell’umore e aumento dell’aggressività. Assumere steroidi equivale cioè a introdurre nell’organismo una “bomba” che non si sa quando e come scoppierà: solo un inguaribile ottimista può essere così irresponsabile da pensare che “nel suo caso la bomba non scoppierà mai”!
L’utilizzo degli steroidi anabolizzanti comporta una lunga serie di effetti collaterali. Fra i più importanti segnaliamo i seguenti:
- accrescimento dei tessuti sessuali; in età puberale si osserva un effetto anabolizzante sugli organi genitali esterni, in seguito l’effetto più importante è quello relativo all’accrescimento prostatico con conseguenti disturbi urinari ed eiaculatori; si registra inoltre un aumento percentuale del rischio di tumori.
- Atrofia dei testicoli; questo effetto collaterale è dovuto al fatto che, fornendo testosterone per via esogena, si ha un’inibizione della normale produzione endogena di tale ormone. Generalmente, con l’interruzione di assunzione di steroidi anabolizzanti, il meccanismo di produzione endogena del testosterone torna a essere attivo, ma nel caso le assunzioni siano state massicce e prolungate potrebbe non essere più possibile tornare allo stato di normalità.
- Anomalo sviluppo dimensionale delle mammelle maschili (ginecomastia); tale effetto collaterale è dovuto a una reazione compensatoria dell’organismo che reagisce all’eccesso di ormoni androgeni convertendoli in estrogeni (ormoni tipicamente femminili) con conseguente ipertrofia del tessuto mammario. La ginecomastia può essere prevenuta farmacologicamente con l’assunzione di testolattone e tamoxifene.
- Ipertrofia del muscolo cardiaco e infarto miocardico acuto; l’effetto anabolizzante provocato dall’assunzione degli steroidi anabolizzanti riguarda, fra gli altri, anche il muscolo cardiaco. L’ipertrofia cardiaca indotta dagli steroidi aumenta notevolmente il rischio di morte improvvisa dovuta a infarto miocardico acuto.
Altri effetti collaterali che vengono registrati sono acne, crescita eccessiva di peluria, calvizie, aumento dell’aggressività con tendenze omicide, aggressività sessuale e aumento dell’ira.
Dopo somministrazioni a medio o lungo termine di steroidi anabolizzanti, in caso di astinenza si registrano ansia, depressione e tendenze suicidarie.
Nei soggetti di sesso femminile si riscontrano disturbi del ciclo mestruale, atrofizzazione delle ghiandole mammarie, irsutismo, atrofia del seno, ipertrofia del clitoride, abbassamento del tono vocale.
Una delle maggiori problematiche dell’assunzione di steroidi anabolizzanti è legata al fatto che la reversibilità degli effetti è decisamente lenta (in alcuni casi, come accennato in precedenza, è addirittura impossibile) e, in caso di sospensione dell’assunzione, i livelli di produzione endogena di testosterone restano sottodimensionati per un lungo periodo di tempo. Ne conseguono perdita di massa muscolare, aumento della massa grassa e problematiche di tipo sessuale e psichico. È questo il motivo principale per cui le aziende produttrici di steroidi sono alla ricerca di sostanze con elevato effetto anabolizzante e minimo effetto androgeno. Se consideriamo che il testosterone presenta un rapporto effetto anabolizzante/effetto androgeno di 1:1, altre sostanze hanno rapporti molto più elevati (vedasi per esempio il nandrolone, uno degli steroidi anabolizzanti più usati in ambito sportivo) che però tendono a decrescere quanto più sono elevate le dosi assunte; raggiunto infatti il picco degli effetti anabolizzanti, questi si stabilizzano, ma si ha comunque un aumento degli effetti androgeni con tutte le conseguenze del caso.
Steroidi anabolizzanti e attività sportiva
In ambito sportivo gli steroidi anabolizzanti vengono soprattutto utilizzati nel body building e negli sport di potenza (lotta, sollevamento pesi, sprint ecc.) e, anche se meno frequentemente, in quelle discipline che abbinano la forza alla resistenza (calcio, rugby, tennis).
Per quanto riguarda il loro utilizzo relativamente agli sport di resistenza invitiamo ad approfondire l’argomento consultando il nostro articolo Gli anabolizzanti e la resistenza; qui ci limitiamo a osservare che il minor uso di steroidi anabolizzanti in discipline aerobiche come la corsa e (in parte) il ciclismo è legato al fatto che un eccessivo aumento della massa muscolare è da considerarsi controproducente per la prestazione. Già questo fatto dovrebbe sconsigliare l’uso degli steroidi anabolizzanti da parte di un atleta impegnato in sport di resistenza: l’aumento della massa muscolare, che innegabilmente può essere utile in discipline di scatto e/o potenza, nella corsa di resistenza è penalizzante: basta osservare le esili gambette degli atleti keniani per capire che il collo di bottiglia delle prestazioni in uno sport di fondo non è la potenza muscolare. Forse alcuni atleti di fondo assumono gli steroidi anabolizzanti per analogia con gli effetti prodotti dall’ormone della crescita (si veda per approfondimenti il nostro articolo Ormone della crescita e in particolar modo il paragrafo Ormone della crescita e allenamento), anch’esso responsabile di un aumento della massa muscolare. La differenza (che risulta fondamentale per un fondista) è che l’ormone della crescita diminuisce anche la massa grassa e questo è un indubbio vantaggio.
Diverso può essere invece il discorso per le donne per le quali avere una muscolatura “maschile” è comunque un indubbio vantaggio.
Le modalità di assunzione
Le modalità di assunzione più utilizzate sono l’assunzione per via orale o tramite iniezione intramuscolare. L’assunzione viene effettuata seguendo modalità cicliche perché si ritiene che tali modalità siano quelle che garantiscano una massimizzazione dei benefici e, al contempo, una riduzione degli effetti collaterali. Le dosi vengono progressivamente aumentate per poi progressivamente decrescere. Alla fine del ciclo di assunzione degli steroidi anabolizzanti si ricorre all’uso di gonadotropina corionica umana, il cosiddetto ormone della gravidanza; l’assunzione di gonadotropina corionica umana permette la riattivazione della produzione endogena di testosterone, inibita dall’assunzione esogena di steroidi anabolizzanti.