Secondo molte fonti ci sarebbe un nesso causale fra produzione di acido lattico e ipertrofia muscolare. In realtà non è così. Fra acido lattico (più corretto parlare di lattato) e ipertrofia muscolare esiste solo una correlazione che nell’ambiente delle palestre (che spesso riscrive la fisiologia) viene scambiata per causa. Non è l’acido lattico a promuovere l’ipertrofia muscolare, ma l’esercizio fisico in sé. Lo sforzo muscolare crea la rottura delle fibre che con l’ausilio degli aminoacidi verranno ricostruite. Parallelamente allo sforzo anaerobico viene prodotto anche acido lattico che è correlato (nel senso che “si presenta insieme”) con l’ipertrofia, ma non ne è la causa. Anche Wikipedia incorre nello svarione, probabilmente perché chi ha scritto la voce è un abituale frequentatore delle palestre. Due sono i punti da comprendere: 1) non è vero che l’acido lattico genera le microlesioni; esse sono di origine meccanica; 2) non è vero che l’acido lattico stimola l’ormone della crescita. Se così fosse, anziché usare pericolosi ormoni per favorire la produzione di GH, basterebbero iniezioni di acido lattico.

I processi della respirazione anaerobica che producono lattato
Riporto un passo di Fisiologia applicata allo sport (McArdle, Katch, Katch; nel testo troverete i riferimenti bibliografici opportuni):
La valutazione dell’andamento temporale delle concentrazioni di molti metaboliti, come lattato, alanina, piruvato, glucosio, temperatura corporea non consente l’associazione funzionale con l’andamento della secrezione di GH. Presumibilmente il maggior stimolo alla produzione di GH è di natura nervosa, legato all’attivazione motoria centrale, sia nel corso dell’esercizio sia nella fase di ristoro. Inoltre sarebbero coinvolte vie colinergiche con mediatori oppioidi endogeni.
In altri termini, il semplicistico sposa una correlazione, ne fa una monocausa ed è felice; chi invece va a fondo delle cose, abbandona ogni semplicistica descrizione dei meccanismi che causano l’ipertrofia muscolare.
Applichiamo il senso logico
Con un po’ di senso logico, quanto detto apparirà molto più chiaro. Infatti, se l’acido lattico fosse responsabile (poco o tanto) dell’ipertrofia muscolare, diventerebbe un’importante fonte di doping: basterebbe una dose tale da produrre una concentrazione nel sangue paragonabile a quella di un durissimo allenamento anaerobico e il gioco sarebbe fatto, anche il sedentario più incallito avrebbe muscoli da culturista.
Questa visione molto semplicistica è smontata dal fatto che, purtroppo per il sedentario, ciò non accade!