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Velocità, salti e lanci

Molti si stupiscono che in un sito che dà tanto spazio alla corsa non ci siano informazioni su altre specialità dell’atletica, come velocità, salti e lanci. La ragione più importante è molto semplice: interpreto la corsa di resistenza come un ausilio fondamentale alla qualità della vita, una condizione facilitante al benessere individuale. Probabilmente il confine è rappresentato dai 1500 m per correre i quali è necessaria una buona base aerobica. La stessa cosa non può dirsi per velocità e salti che di per sé non sono utili né dal punto di vista cardiovascolare né dal punto di vista della limitazione del sovrappeso; certo ci possono essere centometristi dal fisico perfetto, ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di atleti molto performanti, mentre l’amatore che vuol dedicarsi per curiosità ai 100 m o al salto in alto difficilmente implementerà un carico allenante tale da essere utile salutisticamente (il che invece accade anche al jogger che si fa 8-10 km di corsa a ritmo tranquillo).

Per i lanci la questione è poi chiusa in partenza, perché, anche allenandosi a livello professionistico, il vantaggio salutistico sarebbe minimo.

Il secondo motivo è che queste specialità dovrebbero essere praticate da un numero esiguo di master, in particolare da chi eccelleva da giovane.

Il motivo è chiaro: a livello agonistico ci sono poche occasioni per un master, al di fuori dei classici campionati provinciali, regionali, italiani. Di solito nelle occasioni minori per una singola gara ci sono pochi partecipanti e arrivare primi quando si è “unici” non è che sia un grande traguardo*; viceversa, nelle occasioni importanti si trovano ex-grandi atleti che massacrano senza pietà i comuni mortali.

La differenza fondamentale fra la corsa di resistenza e velocità e salti è che nella prima l’importanza dell’allenamento è sicuramente molto maggiore.

Velocità, salti e lanci

I 400 m sono detti anche “la corsa della morte”

Da amatore molto scarso mi è capitato di battere ex-nazionali di maratona (molti sono gli esempi di atleti da 2h15′ in maratona che dopo aver ripreso dopo 10-15 anni non sono riusciti a scendere sotto le 3 ore); mai però sarei riuscito a battere un ex-nazionale dei 100 m, visto che, quando eravamo ragazzi, lui faceva magari 10″5 e io 12″5: non importa se avesse avuto qualche chilo di troppo, se non fosse allenatissimo, ma sicuramente, se si fosse presentato sulla linea di partenza, sarei stato certo che al massimo avrei potuto rosicchiargli un secondo dei due che mi dava da giovane e avrei capito che il tempo speso per azzeccare una partenza perfetta era stato piuttosto sprecato.

Certo, ci può essere chi proviene da altri sport e che potrebbe essere performante sia in velocità sia nei salti, ma come imparare la tecnica? Ore e ore per imparare da adulto (è più difficile!) quello che altri hanno imparato da ragazzi?

* Campionato provinciale dei 400 m hs (ad ostacoli). Lo speaker: “posso annunciarvi che abbiamo il nuovo campione provinciale, visto che XYZ è l’unico concorrente!”. Peccato che XYZ cadde rovinosamente al quarto ostacolo e fu costretto al ritiro!

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