• HOME
  • CORSA E SPORT
    • Chi siamo
    • Video
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Corsa
    • Corsa
    • Running
    • Maratona
  • Ciclismo
  • Palestra
  • Altri sport
  • Medicina sportiva
  • albanesi.it

Test dello zombie

Per mettersi al riparo da ogni critica di chi non ha superato il test del moribondo, ecco il test dello zombie. Il test del moribondo ha avuto un eccezionale successo nel mondo del running ed è stato la molla che ha avvicinato tante persone alla corsa. Nonostante ciò, alcuni lo criticano ritenendo che, senza una preparazione adeguata, non si possa parlare di condizione da moribondi. Da un lato la critica è sensata, dall’altro si deve rilevare che qualunque persona sana e non in forte sovrappeso può facilmente superarlo con al massimo sei mesi d’allenamento. Anche altri test (come quelli sull’età biologica) presuppongono un buon allenamento da parte del soggetto che li effettua. Il test dello zombie è basato sul fatto che con l’età (diciamo per gli over 50) è sicuramente molto più utile mantenere l’elasticità e la forza rispetto alla resistenza. Il principio è sempre lo stesso: occorre allenare ciò in cui si è carenti. Così il giovane deve allenare la resistenza perché essere forte, ma “morire” di fatica durante un’escursione in montagna, non è il massimo.

Troppi sportivi si illudono di rimanere giovani solo perché fanno sport: correre la maratona in quattro ore e più oppure fare 100 km in bicicletta non è sintomo di giovanilità se quando ci si muove si ha la lentezza di un bradipo e la rigidità di un palo della luce.

Non a caso il suggerimento che si può dare a un runner over 50 è di curare la resistenza alla velocità, con prove anaerobiche, di curare la forza con un potenziamento opportuno (spesso poco utile in chi è più giovane, per lo meno ai fini della corsa di resistenza, essendo già dotato per l’età della forza sufficiente), di curare la flessibilità e l’elasticità.

Questo test è stato creato nel 2015 allorquando molti media dettero risalto alla notizia che l’allora record del mondo dei centenari sui 100 m fu battuto da un certo Pellmann che corse la distanza in 26.99 secondi. Pur non conoscendo Pellmann, dubitai che fosse talmente agile e scattante da essere scambiato per un cinquantenne in forma. Morale:

il test dello zombie consiste nel correre i 100 m in meno di 20″ (23″ per le donne).

Il dato femminile non è stato ottenuto dai corrispondenti record mondiali perché anni fa le donne erano molto meno facilitate alla pratica sportiva. Si basa sul fatto che la differenza prestativa fra uomo e donna è di circa il 15% (se si escludono casi di doping, essendo abbastanza facile trasformare una donna in un uomo e quindi avvicinare i record); il 15% è proprio la differenza che attualmente esiste fra i record mondiali per settantenni.

Ovviamente il test non è dedicato solo agli over 50, ma a tutti: un giovane di 30 anni che non supera il test può incominciare ad avere un futuro come comparsa nei film del terrore, tipo La notte dei morti viventi.

Test dello zombie

Il test dello zombie consiste nel correre i 100 m in meno di 20″ (23″ per le donne)

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


L'IDEA REGALO

manuale completo della corsa Frutto di una trentennale esperienza nel mondo della corsa, Il Manuale completo della corsa raccoglie tutto (oltre 500 pagine) ciò che oggi si conosce su questa meravigliosa pratica sportiva. La corsa è analizzata sotto i vari aspetti, da quello semplicemente salutistico fino ad arrivare a quello agonistico. È l'opera ideale per accompagnare il principiante nei suoi primi passi, ma anche per capire tutti i fini meccanismi che si mettono in moto per arrivare al vertice della prestazione.


NOVITÀ 2023

La teoria della personalità

Conoscere e interagire con gli altri significa capire la loro personalità. Ci si può riuscire intuitivamente, ma spesso il risultato è mediocre. Questo testo è fondamentale per imparare a conoscere la personalità delle persone con cui ci relazioniamo, e migliorare la qualità della vita negli affetti e nel lavoro. Una buona teoria della personalità arriva persino a rispondere positivamente a un’importante domanda: esiste una personalità ideale nel cammino verso la felicità? Il testo diventa quindi anche uno strumento per conoscere sé stessi e migliorare la propria personalità eliminando i difetti che possono avvelenare la nostra vita. la teoria della personalità

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati