Il test del moribondo è un test che ho inventato nel 2002 .stanco di affermazioni di persone che si ritenevano sportive anche se, magari a 30 anni, riuscivano a correre a malapena 5 km in 35′. Certo, la vita di una persona non cambia se si passa da 4’50″/km a 4’45″/km, come non cambia tanto il conto in banca se prendo 3.000 euro di stipendio o ne prendo 3.100, ma sicuramente se prendo 600 euro di stipendio mensile posso solo illudermi di essere benestante. Analogamente, una persona sana ed efficiente deve essere in grado di avere una certa prestazione sui 10 km. Per inciso: Nel titolo che compare nella SERP di Google ho inserito il mio nome perché troppi hanno ripreso il test senza citarmi. Molti sono coloro che praticano regolarmente un’attività fisica. Grazie allo sport siamo in grado di migliorare il controllo del nostro corpo e la forza di volontà. Poiché ogni sport richiede fatica, per superarla impariamo a comandare la nostra psiche e, indirettamente, diventiamo più forti non solo fisicamente, ma anche psichicamente. D’altra parte è innegabile che
chi fa sport è più attivo, dinamico e ha una visione in genere più positiva della vita.
Chi non ha un corpo preparato vive la propria vita come un vecchio. Certo può essere una scelta, ma se si stanca facilmente dovrà rinunciare a tante cose e la sua giornata si accorcerà e perderà molte opportunità. Per fare le cose che si amano occorre investire energie e se il corpo non ci supporta non riusciremo ad amarle abbastanza.
Un celebre studio dell’Università di Harvard su 17.000 allievi seguiti dal 1916 al 1950 ha mostrato come la curva di rischio cardiovascolare diminuisca all’aumentare dell’esercizio fisico praticato fino ad avere un minimo con 6-8 ore settimanali; all’aumentare dell’attività fisica il rischio di morte torna leggermente a salire. Molto probabilmente chi va in palestra un paio di volte alla settimana (magari solo per permettersi qualche brioche in più) incomincerà ad avere dei dubbi sulla reale efficacia del suo modo di fare sport.
Il test del moribondo
Questa è la locuzione originaria (2002, curioso il fatto che molti l’abbiano ripresa in Rete senza citarmi) e l’ho conservata nel sito; quando invece parlo con addetti ai lavori lo chiamo Fit People Test (il concetto di fit è venuto dopo…).
Per poter definire un test che sia valido per tutti occorre considerare il sesso e l’età. Moltissimi test della fisiologia sportiva sono troppo “difficili” per poter essere rivolti anche al sedentario. Dall’esperienza acquisita ho scoperto che un banalissimo test distrugge le illusioni di efficienza fisica di moltissimi sedentari, senza che possano appellarsi all’età o al sesso. Infatti
viene facilmente superato sia da donne sia da anziani purché in buona forma.
Facendo riferimento all’età biologica del soggetto, si scopre che la differenza fra i sessi si traduce in una differenza di performance sufficientemente piccola da non poter essere utilizzata come alibi (una donna con età biologica inferiore ai 60 anni deve essere in grado di superare il test!).
Proprio perché non ci sono scuse, l’ho chiamato test del moribondo. Il nome deriva dal fatto che chi non lo supera ha già un piede e mezzo nella fossa e sarebbe opportuno che corresse ai ripari.
Provate a percorrere dieci chilometri (eventualmente usando tratti di cammino, se non riuscite a correre per tutta la distanza). Se ci impiegate più di un’ora avete fallito il test.
Molti giovani ci riusciranno anche senza allenamento, ma la percentuale diminuirà drasticamente con l’età; probabilmente molti sedentari allo scadere dell’ora avranno di poco superato la metà. Visto che un atleta a cinquant’anni per percorrere dieci chilometri impiega solo qualche minuto in più di quando era nel fiore dell’età, vuol dire che mediamente ci si lascia andare molto più del dovuto: invece di non fare nulla e correre metaforicamente verso la fine, fate qualcosa e correte verso la vita!

Il test del moribondo è facilmente superato sia da donne sia da anziani purché in buona forma
Critiche al test
La critica principale – Una signora di sessant’anni o qualunque altro uomo oltre i trent’anni può farcela senza essere minimamente allenati. Nel senso che, di tutti i miei amici, nessuno sarebbe in grado di fare qualcosa del genere, ho provato a far correre la mia fidanzata con me per 5 chilometri, ma si è rivelata una passeggiata di 5 chilometri di corsetta blanda perché non aveva fiato. Quando provo a correre con gli amici, ogni 500 metri fanno una pausa e dopo 3-4 chilometri sono stanchi morti… e hanno 17-18 anni. E chi ne ha 30? come fa? Forse il test del moribondo è superabile solo da chi fa sport?
Premetto subito che
- Nell’articolo non è detto che il test si supera anche da non allenati, tanto è vero che si dice: “molti giovani ci riusciranno anche senza allenamento, ma la percentuale diminuirà drasticamente con l’età”. Realisticamente una donna di 60 anni NON in sovrappeso che si allena bene per sei mesi, diciamo 3-4 volte alla settimana dovrebbe riuscirci.
- Essere “moribondi” non significa che si morirà il giorno dopo, significa che la speranza di vita in buona salute è fortemente penalizzata, che si è già “vecchi”.
- Inoltre, l’articolo non dice che ci si riesce “anche camminando” (quindi con il solo cammino). Il test dice: “eventualmente usando tratti di cammino, se non riuscite a correre per tutta la distanza”.
- Infine, non dice affatto “con minimo sforzo”. L’importante è riuscirci, spesso lo sforzo è notevole, ma chi non sa fare che sforzi blandi tanto bene non sta.
Il sedentario (magari in sovrappeso) di 40 anni, se non si allena un minimo (bastano due o tre mesi), non supererà mai il test (vedasi le dieci lezioni sportive de Il metodo Albanesi), ma ha una speranza di vita in buona salute media di circa 20-30 anni, mentre il quarantenne che lo supera ce l’ha ancora di circa 40-50, 20 anni in più. In altri termini, sentirsi in forma non vuol dire esserlo. Molti giovani sono fisicamente penosissimi e sfruttano la condizione facilitante per eccellenza, la giovinezza, ma, quando questa non c’è più, crollano velocemente e a 50 anni fanno fatica a fare una rampa di scale. Se non si supera il test ci si può solo illudere di invecchiare bene.
Altre critiche
1) Molti sportivi a cui non piace la corsa non comprendono che il test è a soglia. Non vuole affatto perorare la tesi (sbagliata) che più si corre forte meglio si sta. Vuole solo evidenziare che chiunque dovrebbe essere in grado di arrivare a un livello di prestazione raggiunto da signore sessantacinquenni con qualche chilo di sovrappeso che da giovani non furono certo campionesse di atletica (casi documentati).
2) Chi proviene da sport di potenza ritiene che il test non consideri che una certa morfologia è penalizzante per la corsa. Premesso che molti scambiano per muscoli anche il grasso che hanno e che la costituzione robusta è un alibi che non giustifica una mancanza assoluta di resistenza, la morfologia dell’atleta viene considerata, è per questo che il test parla di un’ora e non di 40′. La morfologia è come l’altezza nel basket. Io sono piccolo (170 cm) e ho giocato nei campionati minori, certo non sarei mai arrivato in serie A (anche se ci sono casi di atleti alti come me che ci sono arrivati). Così, avere una morfologia penalizzante è quello che non consentirà di vincere le olimpiadi nei 10000 m, ma correre 10 km in un’ora più del doppio di quanto ci mette un campione regionale, suvvia… Non si può far passare il test del moribondo come un test di ammissione alle olimpiadi!
I test “alternativi”
Alcuni sportivi di altre discipline ritengono che il test possa essere troppo critico. Nuotare per più chilometri, fare trekking per qualche ora o percorrere decine di km in bici può non essere significativo, se lo sforzo è tipico del low-intensity training, cioè se è comunque a bassa intensità. Il test del moribondo vuole proprio evidenziare l’incapacità del fisico del soggetto a gestire sforzi di una certa intensità. Va comunque da sé che un buon nuotatore o un buon ciclista (cioè soggetti con buone prestazioni agonistiche) non hanno difficoltà a superare il test nella sua forma originaria. Quindi per favore, non criticate il test solo perché non riuscite a superarlo. Ecco comunque la critica ad alcuni test alternativi trovati in Rete (luglio 2018; si spera che vengano rimossi o, se proprio ci si incaponisce nel proporli, che vengano corretti).
Walk test – Per gli amanti della camminata che odiano correre. Un esempio potrebbe essere questo: Il walk test è superato se in un ora si riesce a consumare una quantità di calorie pari al proprio peso corporeo moltiplicato per 10 (8 per le donne). Premesso che un’ora si scrive con l’apostrofo, chi lo ha proposto non ha la minima conoscenza di cosa vuol dire camminare. Se si suppone la camminata in piano (a mio avviso, la proposta nasce dall’aver voluto introdurre la pendenza della camminata, come avviene sui tapis roulant, perdendosi poi nei calcoli), un soggetto consuma per percorrere un km circa 0,6 kcal x peso corporeo. Per consumare 10 * peso, in un’ora dovrebbe percorrere circa 13 km!!! Assurdo.
Bike-test – Ecco un altro cervellotico esempio: potenza oraria di 160 W (130 per le donne). Per fortuna chi ha stilato il test si rende conto che avere un misuratore di potenza non è da tutti e propone una conversione (lasciamo perdere i calcoli per percorsi non piani che vogliono solo dimostrare la presunta scientificità del test): se effettuato in piano, significa percorrere 28 km in un’ora (25 per le donne). Il dato dipende dal mezzo (che dovrebbe essere una bici da corsa pesante meno di 10 kg; se è una MTB il dato passa sa 28 a 25,2 km), ma è evidente che chi lo propone non sa che nel ciclismo l’apporto muscolare è fondamentale e un soggetto over 50 difficilmente con una MTB, anche in piano, riesce a tenere i 25 km/h se è un principiante. In realtà il test appaga l’autostima di ciclisti che non riescono a superare il test del moribondo perché in deciso sovvrappeso sportivo (il mezzo meccanico sostiene il loro grasso).
Swim test – Anche lo swim test serve a gratificare nuotatori che falliscono il test del moribondo. Appare evidente che nel nuoto l’acquaticità gioca un ruolo essenziale e, qualunque sia la prestazione che si ottiene, essa è ottenuta in parte per le caratteristiche fisiche (allenamento compreso), in parte per l’acquaticità. Basta questa banale considerazione per capire che qualunque risultato (per quanto presentato con una gran quantità di numeri che serve a nascondere l’inattendibilità) è funzione dell’acquaticità e nulla si può concludere. Inoltre, come nel caso del ciclismo, nel nuoto un eventuale sovrappeso può non essere particolarmente penalizzante.
Se una persona non ama la corsa di resistenza, come può capire il suo grado di forma? Anziché inventarsi test alternativi con ciclismo, nuoto ecc., basta fare il nostro test sull’età biologica: 10×300 m con l’intervallo di un minuto.
Il test del moribondo per chi viene da altri sport
Molti nuotatori, ciclisti, tennisti, lamentano di non avere abbastanza tempo di preparare una prova su 10 km. Vero che occorre almeno qualche settimana per preparare meccanicamente il corpo a questa distanza, ma parlare di “allenamento” è eccessivo. Dietro a queste posizioni ritengo ci sia la paura di non superare il test e quindi di vanificare tutte le speranze che si erano risposte nella propria pratica sportiva.
Per questo, propongo una versione su due distanze diverse, 5000 e i 3000 m, distanze che un qualunque principiante per la corsa, ma attivo su altri sport, dovrebbe riuscire a percorrere senza problemi o traumi di varia natura.
I tempi sulle due distanze sono ottenuti parametrando su 6’/km (la velocità del test del moribondo) i record mondiali attuali.
5000 m -> a 5’46”/km cioè 28’50”
3000 m -> a 5’37”/km cioè 16’51”
Provate, non avete più scuse!
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Test del moribondo superato!
Ebbene sì … Test del Moribondo superato! Lo considero un primo risultato perché all’inizio non credevo propriamente in due fattori: che fosse così duro da raggiungere, che ce l’avrei fatta.
Vi scrivo questa mia esperienza, perché spero di essere di stimolo ad altri, senza presunzioni di voler arrivare chissà dove, se non di continuare a trovare divertimento e piacere nella corsa.
Premetto di essere sicuramente “fortunato”: ho 49 anni, non avevo mai corso, ma vengo da un passato di dilettante pallavolista in età giovanile e di allenatore di pallavolo (diciamo di medio livello) fino ai 40 anni; dopodiché definirmi “sedentario” lo considero un complimento. A settembre 2004 pesavo 74 Kg su una altezza di 180 cm e mi sentivo “arrabbiato” con me stesso perché non accettavo di vivere senza praticare “del movimento” e abbandonare la pallavolo, costretto dal lavoro e da situazioni certamente discutibili; non riuscivo proprio a digerirlo. Ho iniziato con corsi di nuoto, mi piaceva molto, ma qui qualche problema respiratorio legato ad allergie di tipo asmatico mi ha bloccato; odio la bicicletta perché non capisco perché “dovermi portare dietro quel peso”, anche se ammiro molto chi la pratica; amo lo sci di fondo e lo pratico … d’inverno. Negli anni ho spesso pensato alla corsa, mi ha sempre affascinato l’atletica in generale, ma mi è sempre mancato lo stimolo e forse il metodo. A settembre mi sono per caso imbattuto in un libro Correre per Vivere meglio presso la biblioteca vicino a casa mia … ed ho iniziato con i 10 livelli: i “gialli” abbastanza facili, i “rossi” mi sembravano invalicabili, ai primi “neri”, 25′ consecutivi, mi chiedevo: “come riuscirò mai a raggiungere un’ora di corsa?”.
E ho continuato con una media di 4-5 allenamenti settimanali. Sull’alimentazione sono stato abbastanza rigoroso, … tanto che oggi a distanza di 6 mesi (settembre – febbraio) il mio peso si è ridotto a 65 Kg (e ho perso massa grassa: “la pancetta”), si è stabilizzato, e soprattutto “mi sento bene”. Domenica scorsa ho corso 10 Km su strada in 58′ a una velocità che sicuramente non mi soddisfa ancora e che potrò sicuramente migliorare; per me questo risultato ha oggi un significato particolare: “correre mi piace sempre più” e spero di farlo ancora a lungo, se sarò soprattutto attento a eventuali problemi “fisici” e senza pormi particolari obiettivi di distanze per ora non alla mia portata. Grazie, Lorenzo.