Da qualche tempo si sente sempre più parlare di stroller running, stroller walking o stroller jogging. Vediamo di cosa si tratta; stroller è un termine inglese che significa “passeggino” e con le locuzioni riportate precedentemente si fa quindi riferimento a tutte quelle attività fisiche a bassa e/o media intensità (correre, camminare o alternare le due cose) che si possono svolgere con un bambino nel passeggino; potremmo quindi parlare di corsa o di walking con il passeggino. Nel nostro Paese, questa forma di attività fisica non ha ancora del tutto sfondato (da ricordare comunque la Baby Run), ma, come detto in apertura di articolo, se ne incomincia a parlare sempre più spesso e alcuni appassionati hanno iniziato a organizzare eventi specifici per gli stroller runner (forse sarebbe più corretto parlare di jogger). Del resto, basta provare a cercare in Rete la stringa “passeggini da corsa” (jogger strollers) e usciranno fuori moltissime proposte specifiche, vale a dire passeggini appositamente pensati, con tanto di vari accessori, per chi vuole correre o fare walking mentre porta a spasso il proprio bambino.
Nell’ultimo paragrafo dell’articolo diamo il nostro personale giudizio su questo tipo di attività fisica; in quello seguente, invece, riporteremo i principali consigli che vengono dati a chi intende intraprendere la “carriera” di stroller runner.
Stroller running (walking): i consigli degli esperti
La gran parte dei consigli che si trovano sullo stroller running riguardano essenzialmente la sicurezza. Ecco una breve carrellata di quelli più proposti.
Acquistare un passeggino adatto – Se si vuole praticare lo stroller running è necessario dotarsi di un apposito passeggino. Si tratta di modelli che hanno un occhio di riguardo per la sicurezza e il comfort del piccolo passeggero nonché per la manovrabilità da parte dell’adulto.
Prima della partenza, controllare sempre il bambino – È chiaramente necessario, innanzitutto, che la seduta inizi dopo aver soddisfatto le normali esigenze del piccolo (cibo, bisogni, sonno ecc.).
Prima di partire per la seduta di “allenamento” è obbligatorio verificare sempre che il bambino sia correttamente assicurato al proprio posto con l’apposita cinghia e che si trovi nella posizione per lui più comoda. Si eviteranno rischiosi infortuni e/o spiacevoli disagi. Ovviamente si dovrà pensare anche alle eventuali esigenze del piccolo che potrebbero manifestarsi durante il percorso (fame, sete, bisogni ecc.); ci si assicuri quindi di avere sempre con sé il necessario (biberon, pannolini ecc.).
Evitare i marciapiedi – Per un runner allenarsi sui marciapiedi è sicuramente fattibile (e, in certi casi, a seconda delle zone, è consigliabile), ma per chi pratica lo stroller running, visti i tipi di pavimentazione e le frequenti interruzioni presenti sulla parte pedonabile, allenarsi sul marciapiede può essere molto problematico.
Evitare le strade particolarmente trafficate – Il consiglio è abbastanza ovvio; anche quando le strade sono molto trafficate, il jogger o il runner hanno molta più libertà di movimento rispetto a chi deve condurre un passeggino. Senza contare che i bambini molto piccoli non hanno la stessa capacità di adattamento di un adulto all’inquinamento da traffico.
Scegliere percorsi agevoli – Non è consigliabile praticare lo stroller running su percorsi di pavé o comunque particolarmente accidentati (sarebbe una vera e propria tortura per il piccolo passeggero!) o nei quali sono presenti salite eccessive e conseguenti ripide discese che potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza propria e soprattutto di quella del bambino (non a caso, uno degli accessori più consigliati per i passeggini da corsa è la cinghia con polsiera, ovvero un laccio da indossare che, durante l’attività, mantiene il passeggino assicurato all’adulto).
Attenzione alle condizioni meteo – Un runner può correre con il freddo, con la pioggia e persino quando nevica o quando fa molto caldo, ma sarebbe assurdo e irresponsabile costringere un bambino di pochi mesi (che comunque dovrebbero essere superiori a sei) o di pochi anni a sopportare condizioni atmosferiche per lui impossibili o addirittura pericolose (si tenga presente che i meccanismi di termoregolazione dei più piccoli non sono ancora “tarati” come quelli delle persone adulte).
Evitare di indossare le cuffie – Molti runner ascoltano la musica mentre corrono (una scelta accettabile, anche se non ci trova particolarmente favorevoli), ma la cosa è improponibile per chi fa stroller running; dal momento che il bambino, giocoforza, non è sempre visibile e deve perlomeno essere sentito; in caso contrario c’è il rischio di non accorgersi di eventuali disagi o problemi.

Lo stroller running è la corsa (o al limite il walking) con il passeggino
Il giudizio del Personalismo
Francamente, trovo lo stroller running abbastanza discutibile come scelta di vita. Chi ama lo sport non può comunque premetterlo a un figlio e il passeggiare con lui deve essere fatto in funzione sua, non del genitore! Quindi, tipicamente, niente uscite con eventi atmosferici impossibili, niente uscite troppo lunghe, attenzione durante il percorso ai suoi bisogni ecc.
In pratica, chi volesse recepire i consigli (soprariportati) che danno gli “esperti”, alla fine converrebbe che è praticamente impossibile praticarlo in funzione del bambino. Lo stroller running va in direzione completamente opposta, con il bambino che è un “peso” da portare durante il proprio allenamento, allenamento che è lo scopo principale dell’uscita. Inoltre, ogni persona che ama la corsa dovrebbe essere abbastanza matura da poterne fare un po’ a meno per un anno (altrimenti è una droga e quando ci si infortuna è un dramma) e comunque dovrebbe essere preponderante il nuovo amore (figlio). Lo stroller running è in sostanza uno dei tanti modi con cui il figlio diventa un “pacco” da gestire al meglio.