La relazione fra sport e cancro è nota da tempo; infatti, ci sono molte ricerche che promuovono l’attività fisica anche per contrastare i tumori, ma spesso non sono decisive. Per esempio, alcune ricerche nei topi (quindi tutte da dimostrare nell’uomo) mostrano come la massa tumorale possa diminuire del 50% grazie all’adrenalina e all’interleuchina 6 sviluppate durante l’esercizio fisico, sostanze che stimolano il sistema immunitario. L’unica (per ora) ricerca credibile e seria è quella pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology (2017). Lo studio ha preso in esame i dati di 631.000 persone della regione dell’Ontario che non avevano avuto precedenti disturbi cardiaci, con età variabile da 40 a 105 anni e una media di 57 anni. La ricerca era partita con un obiettivo cardiologico, ma procedendo si è scoperto che ha importanti ripercussioni anche in oncologia. Peccato che la notizia della ricerca sia stata mal diffusa, anche da siti che dovrebbero essere affidabili. Sul sito della fondazione Veronesi (che purtroppo fa scrivere gli articoli a giornalisti anziché a medici e quindi di fatto è del tutto equivalente a migliaia di altri siti) la giornalista ha decisamente travisato quello che sostiene la ricerca. Da tempo, c’è una certa sottovalutazione del colesterolo buono, addirittura (vedasi il commento nel nostro articolo sul colesterolo) c’è chi ritiene che non serva.
Vediamo cosa dice la ricerca e cosa dicono i medici che l’hanno commentata.
- “più bassi livelli di colesterolo buono sono risultati ancora associati sia alla morte per problemi cardiovascolari sia alla morte per altre cause, tra cui il cancro. I ricercatori canadesi sottolineano che la relazione tra minore Hdl e maggiori decessi per disturbi cardiaci si era già vista in altri studi. Non però l’associazione con la morte per cancro o altre cause: questa è una primizia della loro indagine, rivendicano“.
- “Tutti i tentativi di alzare l’Hdl con i farmaci non fanno diminuire il rischio cardiovascolare. Ci sono persone che geneticamente producono anche 100 mg di Hdl, ma non risultano più protette degli altri” (professor Maurizio Averna, ordinario di Medicina interna alla Scuola di Medicina dell’Università di Palermo).
- Che valore si intende per alto nel colesterolo “buono”? “Per le donne è alto sopra 50, per gli uomini sopra 40. Il valore di 70 mg è il limite fino al quale è possibile vedere ancora effetti positivi. Non comprendiamo ancora l’esatto ruolo delle Hdl, di certo più del semplice trasporto. Può essere antiossidante, può avere un valore protettivo. Per esempio, l’associazione con un’accresciuta morte per cancro quando l’Hdl è basso, che compare ora in questo studio, sembra suggerire qualcosa. Allo stato dell’arte non conviene prescrivere farmaci per alzare il colesterolo buono. Conviene assolutamente condurre uno stile di vita corretto” (M. Averna).
Vediamo cosa dicono i titoli e i commenti della giornalista:
- Alzare il colesterolo buono non serve a contrastare il cattivo.
- Livelli molto bassi o molto alti di colesterolo buono sono entrambi dannosi.
- Ricercatori canadesi hanno riscontrato che tanto il basso quanto il molto alto livello di colesterolo buono o Hdl sono associati a un aumentato rischio di morte per una malattia cardiovascolare, per cancro e per altre cause.
Assurdo. La ricerca e i medici dicono che non serve alzare il colesterolo buono oltre 70 (che per altro è un valore molto alto e ben pochi ce l’hanno), non che è dannoso!

La maggioranza degli autori concorda sul fatto che la corsa incrementi le difese immunitarie
Colesterolo HDL e cancro
La ricerca è importante perché dimostra che bassi livelli di colesterolo HDL sono collegati a una maggiore probabilità di contrarre tumore. Ovviamente il modo più semplice di alzarlo è fare attività fisica aerobica.
Non tutti gli sport quindi servono: un conto è andare in palestra e fare pesi e un conto è andare in bicicletta o correre. Un conto è fare sci da discesa e un conto è fare sci di fondo.