Spirotiger® è un esempio di dispositivi per potenziare la resistenza della muscolatura respiratoria senza sollecitare il sistema cardiovascolare e quello muscolare coinvolto nel movimento (peraltro, i produttori citano fra i vari vantaggi dell’utilizzo anche il recupero più rapido prima e dopo l’allenamento, la ritardata produzione di lattato e lo smaltimento più veloce, il miglioramento dei processi metabolici ecc.). Un esempio analogo è Power Breathe. Senza scendere nei dettagli del funzionamento della strumentazione, in quest’articolo cercheremo di vedere se quest’attrezzo può essere utile per lo sportivo in generale e per il runner in particolare. È stato più volte ribadito che la prestazione sportiva nella corsa non risulta influenzata in modo significativo dai valori dei volumi polmonari, fin tanto che si mantengono negli intervalli non patologici (ovvero non sono significativamente bassi a causa di malattie del polmone). In altri termini, contrariamente a quanto pensa la maggioranza di chi corre, la corsa non è questione di fiato. Ma la domanda che molti si pongono è:
un allenamento mirato per i muscoli respiratori è in grado di migliorare la performance del runner?
Analizzando la letteratura è difficile trovare una risposta certa a questa domanda; i motivi sono diversi.
Il problema maggiore è che nella maggior parte delle ricerche sono stati utilizzati protocolli “open ended“. In altre parole, è stata verificata l’efficacia dell’allenamento respiratorio con test al cicloergometro a potenza fissa (per esempio la potenza in cui si esprime l’80% del VO2max); se dopo l’allenamento, i soggetti su cui si sperimentava riuscivano a pedalare per più tempo a quella potenza, allora l’allenamento era efficace. Purtroppo è stato visto che questi protocolli erano poco attendibili, cioè presentavano un’elevata variabilità di risultato (per lo stesso soggetto) a pari condizioni; semplificando si può affermare che il risultato dipende in maniera eccessiva dalle motivazioni del soggetto nel momento in cui egli sta effettuando il test.
I protocolli che invece hanno dimostrato una maggiore attendibilità sono i “time trial” [1], cioè quelli che misurano il tempo impiegato a percorrere una certa distanza; in altre parole, se dopo il periodo d’allenamento i soggetti che effettuavano l’esperimento riuscivano percorrere in minor tempo una determinata distanza, allora l’allenamento era efficace. I risultati ottenuti con questo protocollo sono contrastanti: su 6 ricerche, 4 hanno trovato dei miglioramenti rispetto al gruppo di controllo e solo 1 [2] di questi 4 utilizzava metodi che potenziano la resistenza della muscolatura respiratoria (come lo Spirotiger®); gli altri 3 agivano sulla forza della muscolatura respiratoria. Si deve notare che quando solo il 66% trova riscontri genericamente positivi e solo il 16% delle ricerche conferma la tesi (miglioramento della resistenza), si deve essere molto dubbiosi sull’asserto di partenza. In genere la ricerca diventa scienza quando il riscontro è del 100%.
Spirotiger®: serve?
Non ci sentiamo comunque di consigliare al runner l’utilizzo degli allenatori dei muscoli respiratori (come Spirotiger® o Power Breathe) per due motivi:
- Implicano un allenamento specifico per la resistenza della muscolatura respiratoria; nella maggior parte dei protocolli (che hanno dato risultati positivi) che utilizzavano il “time trial” si sono impiegati allenamenti specifici per la forza della muscolatura respiratoria, quindi altre tipologie di training.
- La quasi totalità delle ricerche su quest’argomento ha utilizzato test con il cicloergometro, perciò un gesto atletico diverso da quello della corsa (vedi considerazioni sotto).
Occorre fare una distinzione netta fra atleti sani dal punto di vista della ventilazione polmonare e atleti malati (alcuni hanno affermato di aver sconfitto l’asma grazie all’utilizzo di Spirotiger). Vogliamo infatti ricordare che ciò che funziona per un soggetto malato, non è detto che funzioni per un soggetto sano (anzi, di solito non funziona). Per capirci meglio, pensiamo a un atleta diabetico che deve moderare il consumo di carboidrati. Questo consiglio non avrebbe nessun senso se rivolto ad atleti sani. In altri termini l’allenamento specifico per la muscolatura respiratoria è in grado di incrementare alcuni parametri della funzione respiratoria e può essere utile per il trattamento di alcune patologie che affliggono questo apparato. In questi casi è opportuno rivolgersi a personale medico specializzato.
Alcune prospettive interessanti per lo studio dell’allenamento della funzione respiratoria sono:
- allenamento respiratorio e adattamento all’alta quota.
- Allenamento respiratorio e differenze interindividuali; in altre parole, esistono caratteristiche peculiari che possono indirizzare l’allenamento della muscolatura respiratoria maggiormente verso un atleta rispetto a un altro?

Spirotiger® (fonte: elettromedicali.it)
Considerazioni importanti
Quando si parla di allenamento della muscolatura respiratoria e prestazione di endurance, ogni sport è da considerare in maniera peculiare. Per esempio nel canottaggio, parte della muscolatura accessoria della respirazione è utilizzata durante il gesto tecnico, mentre nel ciclismo la posizione in sella limita in un certo modo il movimento del diaframma; nella corsa invece la posizione del busto è eretta (quindi ottimale), quindi le “limitazioni” imposte dal gesto tecnico sono minori.
L’allenamento standard con lo Spirotiger® richiede 4 sedute settimanali di 20-30′ minimo; nel caso in cui ulteriori ricerche provassero l’efficacia di questo attrezzo per il runner, il podista amatore dovrebbe farsi questa domanda:
è più utile dedicare questo periodo di tempo (quasi 2 ore la settimana) all’uso dello Spirotiger® o ad altri mezzi di allenamento (potenziamento neuromuscolare, allenamenti di rigenerazione, allenamenti complementari ecc.)?
Sicuramente in letteratura sono presenti decine di ricerche che perorano l’impiego dei mezzi di allenamento “tradizionali” sopraccitati che il runner amatore per motivi di tempo trascura. Se il professionista può inserire nel suo allenamento ogni strumento che consente il guadagno di un secondo poiché il tempo a disposizione dell’allenamento è enorme rispetto a quello tipico dell’amatore, quest’ultimo dovrebbe valutare la priorità dei mezzi allenanti.
In quest’ottica l’impiego di strumentazione per allenare la muscolatura respiratoria appare più la formula magica, la scorciatoia miracolosa che può far fare salto di qualità. Sognare non costa nulla… Finché non ci si sveglia.
Spirotiger e Power Breathe: il costo
I prezzi della strumentazione Spirotiger non sono minimali; in Rete si trovano offerte che oscillano, a seconda dei vari modelli da 1.100 a 1.500 euro circa.
Più bassi i prezzi di Power Breathe, che oscillano, sempre a seconda dei vari modelli proposti, dai 40 ai 600 euro circa.
Bibliografia
[1] Holm P, Sattler A, Fregosi RF. Endurance training of respiratory muscles improves cycling performance in fit young cyclists. BMC Physiol. 2004 May 6;4:9.
[2] McConnell AK, Romer LM. Respiratory muscle training in healthy humans: resolving the controversy.