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Problemi intestinali del runner

Sono diversi i runner che lamentano (o hanno lamentato) problemi intestinali durante l’attività fisica e questo articolo è specificamente rivolto a tutti quegli atleti che a riposo non hanno problemi, ma che durante le competizioni o gli allenamenti sono vittime di disturbi intestinali di intensità sufficiente a creare un ostacolo alla loro prestazione. Nel caso in cui i problemi insorgano immediatamente prima della gara o comunque durante le prime fasi, è molto probabile che si tratti di un problema legato allo stress, problema che il soggetto può eliminare solamente modificando l’approccio psicologico alla corsa (in fondo non si tratta di una questione di vita o di morte!). Sotto questo aspetto, la gara diventa spesso una cartina di tornasole dell’equilibrio inconscio del runner, magari tranquillissimo a parole, ma ultra-agitato nel profondo dell’animo. Più interessante è certamente analizzare la situazione di fastidio intestinale che si verifica dopo la prima mezz’ora di corsa, un problema che affligge in particolar modo molti maratoneti o comunque gli amanti delle lunghe distanze (ultramaratone, ecomaratone ecc).

Problemi intestinali del runner

L’errata gestione degli allenamenti è uno dei possibili motivi di problemi intestinali nel runner

Problemi intestinali: le cause

Le cause dei problemi intestinali del runner possono essere diverse e ognuno può ricercare quelle personali nell’elenco sottostante.

Non vengono qui considerati i disturbi intestinali che dipendono da problematiche di tipo patologico già presenti e che possono essere esacerbate dal gesto atletico (sindrome del colon irritabile, ulcera gastrica, morbo di Crohn ecc.). Prenderemo invece in considerazione le seguenti quattro situazioni: mancato svuotamento intestinale, errata alimentazione pregara, assunzione di carboidrati durante la gara ed errata gestione degli allenamenti.

Mancato svuotamento intestinale – La corsa amplifica meccanicamente la peristalsi intestinale (ricordiamo che con peristalsi si intende l’insieme dei movimenti che animano un viscere cavo e hanno la funzione di favorire il movimento del contenuto) per cui è ovvio che, se non c’è stato svuotamento intestinale (magari in runner che soffrono di stitichezza abitualmente o per la tensione pregara), l’intestino comincia a funzionare nel momento sbagliato. Ovviamente non è possibile assumere purganti o farmaci la sera prima della gara perché si rischierebbe di incorrere nel problema opposto (diarrea durante la competizione). Al più è possibile utilizzare supposte di glicerina un’ora-un’ora e mezza prima della gara.

Errata alimentazione pregara – Spesso il fenomeno ha il suo massimo nella stagione calda perché in questo periodo è massimo il consumo di frutta, verdura e si beve di più. Anche un’eccessiva idratazione pregara può scatenare il problema. Il consiglio è di limitare il consumo di frutta e verdura nel giorno precedente la gara e soprattutto di non forzarsi a bere più del dovuto. Le bevande vanno assunte in base alla reale sensazione di sete (in particolare si dovrebbero evitare le bevande zuccherate: non bere succhi di frutta, tè o caffè con zucchero, coca cola ecc). Da evitare anche l’uso di cibi salati che portano a un’eccessiva idratazione che, una volta eliminato il sodio, dovrà essere a sua volta smaltita. Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Pasto pregara.

Assunzione di carboidrati durante la gara – Questo punto riguarda soprattutto i maratoneti (o comunque i runner che praticano competizioni di endurance). È un fatto da tutti accettato che l’integrazione di carboidrati in gara è superflua per le competizioni inferiori ai 20 km dal momento che il runner, se ha effettuato un corretto scarico atletico, non può andare in deplezione di glicogeno; le cose cambiano però quando si tratta di correre una maratona, competizione nella quale un’integrazione glicidica può fornire un notevole aiuto nell’affrontare meglio la parte finale della corsa. Fra i vari tipi di integratori glicidici, le maltodestrine risultano essere fra gli integratori più gettonati; sfortunatamente molti atleti non si abituano con troppa facilità all’assunzione di questi integratori e, oltre ai problemi intestinali, l’atleta può avvertire dolori al fegato e nausea. È per questo motivo che è sempre consigliabile testare l’uso di integratori glicidici in allenamento (ideali per il test sono i lunghissimi) prima di usarli in gara.

Errata gestione degli allenamenti – La predilezione per i ritmi troppo lenti fa sì che quando si passa ai ritmi da gara le condizioni intestinali cambino bruscamente e che l’intestino sia più sollecitato. Il problema si pone spesso (benché transitoriamente) anche a coloro che hanno migliorato qualitativamente il proprio allenamento.

Quando usare i farmaci

Contro la diarrea molti runner assumono farmaci (una o due compresse di Dissenten o Imodium). Si tratta di una soluzione estrema da adottarsi solo in caso di una gara importante (per esempio la maratona preparata da mesi), utilizzando invece gli allenamenti per studiare e risolvere non farmacologicamente il problema.

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