Mal di schiena e corsa: il tema è uno fra i più gettonati fra i runner; molti di essi, infatti, soffrono talvolta di mal di schiena e si chiedono se la corsa può essere tranquillamente praticata, se è benefica oppure se, al contrario, risulta controindicata. Inoltre non va dimenticato che molte persone che cominciano a pensare di iniziare a correre, sono frenate nel loro slancio dal timore che il loro mal di schiena possa definitivamente peggiorare. È quindi giusto cercare di fare chiarezza, una volta per tutte, sull’argomento. Iniziamo con il dire che il dolore alla schiena è generalmente provocato da un’infiammazione dei nervi che coordinano i muscoli che presiedono ai movimenti. L’infiammazione può essere dovuta a una protrusione discale o a traumi compressivi o a semplici problemi posturali. Il muscolo gestito dal nervo infiammato è eccitato in modo abnorme ed esasperato e ciò lo rende dolorante.
A seconda della posizione della sintomatologia dolorosa si parla di sciatalgia (comunemente nota come sciatica o nevralgia del nervo sciatico, si tratta di una condizione generalmente dovuta a un’ernia del disco intervertebrale), cruralgia (dolore localizzato nella regione crurale, ovvero lungo il percorso dell’omonimo nervo; la causa va ricercata nella compressione di una delle radici del nervo crurale) e la lombalgia (il classico mal di schiena; il dolore in questi casi interessa le regioni lombare e sacrale).
Mal di schiena: corsa sì o corsa no?
In genere la corsa è controindicata in presenza di dolore acuto (secondo alcune ricerche il cammino sarebbe invece consigliato) e su questo punto, la pressoché totalità degli autori è concorde; il problema è invece di determinare se la corsa è controindicata in caso di patologie croniche.
In questi casi le controindicazioni alla corsa dipendono dalla gravità della patologia e dall’intensità della corsa (un conto è fare jogging e un conto è preparare una maratona).
Poiché la corsa offre molti vantaggi (riduzione del rischio cardiovascolare, lotta al sovrappeso ecc.) si devono, in presenza di patologia alla schiena, valutare i pro e i contro.
A nostro avviso c’è un metodo semplicissimo: ascoltare il proprio corpo. Se la corsa produce o aggrava il dolore è il caso di intervenire, prima con i consigli sottoriportati e poi, se non funzionano, ricorrendo a un ottimo ortopedico sportivo (questa indicazione non è casuale, un ortopedico non sportivo, infatti, consiglierebbe semplicemente di non correre!).
Se ciò non risolve la situazione allora la corsa è controindicata.
Cosa fare
Cosa deve fare il runner affetto da mal di schiena? Ecco le nostre indicazioni:
Capire a reale dimensione del problema. Molti confondono una semplice protrusione discale (il 90% dei runner over 40 ce l’ha) con un’ernia del disco. Se vogliamo, la protrusione è l’anticamera dell’ernia del disco, ma è fondamentale capire la differenza.
- Attuare le strategie valide anche per un sedentario. Leggasi Mal di schiena: la strategia.
Inoltre per il runner:
- Un runner con mal di schiena deve assolutamente limitare il peso corporeo (massimo IMC consentito 22 per gli uomini e 20 per le donne), cioè deve essere un soggetto magro.
- Un runner con mal di schiena deve prestare particolare attenzione a non superare la sua distanza critica.
- In ogni caso di dolore alla schiena si devono evitare forme di potenziamento naturale come balzi, salti e pesi.
- Si può attuare un programma di potenziamento con esercizi a corpo libero.
- Si può correre se c’è fastidio, ma non dolore. Molto spesso la situazione si stabilizza.
- Farmaci antinfiammatori (sia steroidei che non steroidei) possono essere assunti a periodi non superiori a 15 giorni.

Di norma la corsa è controindicata in presenza di dolore acuto alla schiena
Un riassunto delle patologie
Ernia del disco – L’ernia discale è il caso più evidente in cui il dolore controindica la corsa. Esistono anche ernie che non danno nessun fastidio semplicemente perché la protrusione discale non tocca le terminazioni nervose.
Spondilolisi e spondilolistesi – La prima è il mancato sviluppo di una parte di vertebra, mentre la seconda è lo scivolamento sul piano sagittale tra una vertebra e l’altra.
Molto rari i casi di spondiliti (infiammazioni della vertebra) o di spondilodisciti (infiammazione della colonna e del disco) dovute a agenti patogeni (brucelle, salmonelle e candida).
In genere i casi meno gravi possono essere compatibili con la corsa, a patto che il runner potenzi ottimalmente la muscolatura paravertebrale.
Scoliosi – La scoliosi è il tipico caso in cui la corsa è addirittura terapeutica poiché consente di migliorare e mantenere (insieme ad altre forme di ginnastica) la mobilità articolare della colonna vertebrale.