L’infortunio edematoso è una delle cause di sindrome invisibile da carico, anche se non è l’unica. Classicamente si ha quando, in riferimento a esami piuttosto approfonditi (di solito una risonanza), l’unico dato significativo è la presenza di versamento. Spesso la lettura di una risonanza di un soggetto infortunato è veramente deludente perché non permette di confermare nessuna diagnosi, né tantomeno di orientare verso una nuova possibilità. Infatti, in una risonanza magnetica la presenza di termini come “lieve”, “modesto”, “moderato” ecc. equivale praticamente a non rilevare nulla di significativo quando si riferiscono a strutture anatomiche leggermente compromesse. Diversa è la situazione quando l’esame rileva anche un modesto versamento. Un edema può causare dolorabilità semplicemente per compressione delle strutture nervose; a volte si tratta di un dolore puntuale (se il versamento è fisso) oppure diffuso (se il versamento ha una certa mobilità).

L’infortunio edematoso è una delle cause di sindrome invisibile da carico
Infortunio edematoso – Terapia
Mentre per processi infiammatori di lieve entità basta una sospensione dell’attività fisica, nel caso dell’infortunio edematoso lo Stop&Go può non bastare. Infatti, se la causa è un’esagerata reazione (edema) all’attività, anche la normale vita quotidiana (si pensi al camminare per un ginocchio) può non essere sufficiente a far riassorbire velocemente il versamento. Non a caso ci sono esempi di atleti fermi (cioè a riposo sportivo) da settimane per un infortunio, improvvisamente guariti a causa di una forzata immobilizzazione a letto per altre cause (per esempio una banale influenza).
Non è raro cioè che il riposo totale (non solo sportivo) consenta il completo rientro del versamento in tempi molto veloci.
Nei casi di infortunio edematoso è pertanto utile associare al riposo sportivo una terapia antinfiammatoria orale; quella locale a base di pomate antinfiammatorie con bendaggio occlusivo oppure di agenti drenanti (impacchi di argilla) può funzionare solo in caso di edemi molto superficiali (per esempio attorno al tendine d’Achille).
Il ricorso a terapie sistemiche è in genere per fortuna raro, sottintendendo l’ipotesi di una reazione in qualche modo autoimmune del soggetto verso lo sforzo della struttura interessata (una reazione allergica o pseudoallergica, un po’ come in dermatologia le dermatiti da contatto).