Corsa e matrimonio: ne parliamo perché il matrimonio è una condizione che può cambiare il rapporto con lo sport e con la corsa in particolare. Un esempio. Mi piacerebbe conoscere la tua opinione in merito a un problema che so essere molto sentito e diffuso, ma che non mi sembra di aver visto trattato. Non so quali argomenti opporre a mia moglie che protesta in maniera più o meno appariscente, in modalità immediata o differita, tutte le volte che vorrei dedicarmi alle mie attesissime due o tre sedute settimanali di allenamento. Ho abbandonato la bici per dedicarmi alla corsa, in quanto mi consente di mantenere un buon allenamento in minor tempo (anche se devo confessare che il mio vero amore resta la bici). Sono stato sempre uno sportivo, ero un saltatore (lungo) da ragazzino e ho cercato di curare sempre l’alimentazione e la forma, a maggior ragione adesso che ho 42 anni e faccio un lavoro sedentario. Conosco il valore intrinseco di una bella sudata, amo il movimento e la natura, in breve, DEVO muovermi. Sono padre di un meraviglioso bimbo di 16 mesi che amo alla follia. Mi prendo cura di lui esattamente come mia moglie (forse anche di più), mi piace lavarlo, cambiarlo, preparargli da mangiare e nutrirlo, giocarci, insegnargli cose nuove. Ma quando infilo le scarpette, sono guai:
- “Ma devi proprio andare TUTTI I GIORNI?”
- “Io non dico che non devi andare, ma almeno fallo con moderazione!”
- “Guarda che adesso sei sposato”
- “Guarda che adesso hai un figlio”
- “Cosa credi, anche a me piacerebbe farmi i c… miei, ma IO ho una coscienza!”
Beh, sono disperato. Ho provato in tutti i modi, con le buone (ragionamento) e con le cattive (litigate furiose) ma non c’è verso…
Indirettamente il tema è già stato trattato nel sito più volte. Lo faccio ora in modo molto più diretto perché so che riguarda tanti amici. Supponiamo che mia moglie impazzisca e si comporti come la tua. Impossibile.

Spesso cedere a 40 anni significa cedere per tutta la vita…
Perché mi sono sposato a 37 anni quando ormai pensavo di rimanere single per tutta la vita dopo aver “declinato” molte opportunità, proprio perché alla lunga sarebbero state disastrose. La gente spesso si sposa e fa figli convinta che sia normale che queste due condizioni causino problemi e che questi problemi siano il sale (???) della vita. Purtroppo certe conseguenze nascono da scelte che paiono obbligate, ma che non vengono discusse e sulle quali non si riflette abbastanza. Del tipo:
- sposarsi non è necessario. Per cui è fondamentale che due persone che fanno questo passo si conoscano a tal punto da non pretendere che l’altro cambi con il matrimonio. Quindi il primo errore di tua moglie è pretendere che tu rinunci a una parte della tua personalità. Se lei, in virtù della sua concezione della famiglia, è disposta a castrare la sua personalità può farlo, ma non deve chiederlo all’altro. Spesso si scopre che il tempo per la pratica degli hobby non c’è, semplicemente perché si è schiavi di una visione troppo rigida della vita di coppia. Un eccessivo attaccamento alla pulizia della casa, ai lavori domestici e non (“preferisci andare a correre che lavare la macchina, non vedi che fa schifo?” -> Io la macchina la lavo una volta all’anno, ma sono felice.), alla cucina (“ho sgobbato due ore per cucinarti il brasato e tu arrivi in ritardo!” -> Meglio mangiare pane e formaggio tutti i giorni che non avere tempo per fare le cose che si amano) ecc. Insomma, il concetto è che spesso le persone che non sanno accettare che l’altro corra per problemi di tempo non sanno organizzare il loro perché danno priorità a cose che con la soddisfazione esistenziale poco c’entrano. Un po’ di colpa ce l’hai anche tu: come può uno sportivo sposare una persona che non ama più di tanto lo sport? Un po’ come una persona che sposa un’accanita fumatrice e che poi pretenderebbe che questa capisca di non fumare in sua presenza. Io avevo un percorso bellissimo, molto romantico, sul monte Lesima, a un’ora da Pavia. Al primo incontro proponevo (tranne d’inverno, ovvio…) una bellissima passeggiata con pic-nic ecc. Tutte apprezzavano e alla partenza erano felici e innamorate (non so se di me o del posto). Poi c’era la selezione. Ricordo che una ragazza stupenda, una modella, aveva il record negativo: alla prima curva mi chiese se non potevamo fermarci per il pic-nic. Altre resistevano cinque, dieci minuti, altre anche un’ora. Mia moglie (che non era sportiva praticante) non solo arrivò in cima, ma mi chiese addirittura di proseguire, finendo nella provincia di Piacenza e facendomi scoprire nuove realtà.
- Avere figli non è necessario. I figli si fanno per amore, non perché “si deve”. Quindi non possono peggiorare la qualità della nostra vita (l’amore non lo fa). Se un figlio impedisce in linea di massima di avere tempo (2-3 ore alla settimana) per i propri hobby allora è meglio non farlo. Non si tratta di avere una coscienza o no: “rinunciare” a tutta la propria libertà è un atto di puro masochismo. E non si può chiedere agli altri di essere masochisti. Se però si sono avuti dei figli per “convenzione sociale”, non si può parcheggiarli di qua o di là, ignorarli ecc. per soddisfare i propri hobby. Ci vuole una strategia più responsabile (la rivoluzione: i figli).
Questo il discorso generale. Poi si deve entrare nello specifico, cosa che, non conoscendoti, non posso fare. Posso dirti che ricatti del tipo “guarda che adesso sei sposato”, “guarda che adesso hai un figlio” ricadono nel discorso generale. Se queste condizioni diventano una prigione, per fortuna esiste il divorzio, la vita è una sola. A prescindere dal ragionamento o dalle litigate, basta mettere le cose in chiaro.
“Quante volte posso andare a correre alla settimana?”. Se zero, beh, allora hai due possibilità: o prendi in considerazione la possibilità del divorzio (sinceramente una compagna così è meglio perderla che trovarla) oppure usi la tattica migliore che è quella di dare una spiegazione una volta sola (vedi sopra) premettendo che sarà l’ultima volta che discuti: poi le volte successive prendi la tua borsa ed esci, te ne vai ad allenarti, torni e ti comporti come se nulla fosse. Spesso il “ricatto del litigio” cessa se la controparte non vede effetti…
Se invece ti dice 3 volte, basta che concordi i giorni in cui ti alleni. Insomma patti chiari, non continue improvvisazioni e/o discussioni.
Mettiamoci ora dalla parte di tua moglie. Un po’ di ragione ce l’avrebbe se:
- non sei autosufficiente. Nel senso che torni dopo l’allenamento e pretendi che ci sia qualcosa da mangiare. Se al mattino pretendi tutti gli abiti stirati e puliti. Se, insomma, pretendi che tua moglie si occupi di te. Lei in questo caso avrebbe tutto il diritto a pretendere che tu “ti sacrifichi” per il matrimonio. È uno scontro di priorità. Ma è anche il modo peggiore di vivere il matrimonio, che diventa zeppo di compromessi e di reciproca schiavitù piuttosto che di scelte. Se tua moglie si occupa di questo o quello deve essere una sua libera scelta, non un obbligo. Come tale non può chiederti nulla in cambio. Quindi, se vuoi correre, premessa fondamentale è che tu non chieda nulla a tua moglie e che quello che ricevi sia un regalo. Ovviamente lei non può pretendere che tu non corra perché a tutti i costi vuole avere un “suo” modello (tradizionale) di famiglia, vuole che tu gli paghi i “regali” che ti fa.
- Le tue tre uscite non sono razionali. Vivendo in due, non si può decidere tutto all’ultimo minuto. È giusto e corretto fissare dei giorni. Se per te la corsa è importante, devi fare in modo che i giorni che hai fissato siano dedicati alla corsa. Non puoi per esempio correre “nei tre giorni che il lavoro ti lascia libero” perché ricadresti nell’errore di tua moglie, cioè di avere un Dio (lavoro) cui immolarsi e per cui è giusto sopprimere ciò che si ha nel cuore.

Il matrimonio è una condizione che può cambiare il rapporto con lo sport e con la corsa in particolare
Corsa e matrimonio – IL COMMENTO
Già vi ho scritto parecchie volte chiedendovi dei consigli sull’allenamento e sulla risoluzione di infortuni, stavolta vi scrivo per un problema con mia moglie.
Pesavo ** kg per *** cm di altezza, adesso con sacrificio e allenamento peso esattamente ** kg con grasso corporeo **% (bilancia ****** modalità atleta), tutte le persone che mi incontrano (la maggior parte in sovrappeso) dopo parecchio tempo mi criticano dicendo: “Ma sei malato?”. L’ultima volta ciò è successo in presenza di mia moglie che, pur sapendo che sono una persona sanissima (analisi alla mano), con la passione per la corsa, stamattina mi ha detto che se non re-ingrasso almeno fino a ** kg e lascio la corsa, lei mi abbandona portando con sé i miei *** figli.
Come posso risolvere questo problema? Posso rinunciare alla mia salute e allo sport preferito? D’altro canto, posso rinunciare alla mia famiglia? Mia moglie ha il diritto di pormi quest’ultimatum? Come mi dovrei comportare? Vi prego di darmi un consiglio. Mail firmata.
Purtroppo temo che questa lettera sia vera e non sia uno scherzo. Non so se tu segui la sezione Felicità del sito. Se sì, le risposte dovrebbero essere facili e automatiche. Se no, sei uno dei tanti esempi di come seguire solo Sport e Nutrizione non basti.
Non so che colpe tu abbia. Forse sei diventato troppo maniaco (ortoressico) nei riguardi dell’alimentazione, arrivando magari a contare le calorie alla virgola. Oppure sei uno di quelli che, una volta scoperto lo sport, non riescono più a farne a meno e se un giorno non possono correre stanno male (l’oggetto d’amore non deve diventare una droga, è utile leggere l’articolo Gli oggetti d’amore). Medita su questi punti e valuta se è il caso di ritoccare qualcosa.
Se invece sei persona equilibrata, devi evitare che la vicenda si trasformi in un rapporto di forza. Se sei un debole, sei spacciato perché verrai sempre schiacciato dalle personalità più forti.
Personalmente (ma mia moglie, che è persona intelligente, mai si comporterebbe come la tua) di fronte alla minaccia che mi hai descritto le farei presente che se è sensibile “a ciò che dicono gli altri” è un suo problema. Cosa direbbe se un vostro figlio le dicesse “mamma, ho incominciato a drogarmi perché tutti nella mia scuola lo fanno!”? Se ti ama veramente ti accetta perché tu sei felice.
Francamente, se tua moglie vuole lasciarti per qualche kg di peso:
- o è una minaccia e allora ti ritiene un debole: basta minacciare e subito il cagnolino ubbidisce;
- oppure fa sul serio. E allora francamente non penso che il vostro matrimonio sia granché.
Io che sono persona che sta benissimo anche da sola (leggi Strategia dell’ultima spiaggia) le direi semplicemente: vai pure, i nostri figli una volta grandi (se non lo sono già) sapranno giudicare correttamente le tue azioni.