Che rapporto c’è tra conoscenza del percorso e prestazione? Se la tipologia del percorso (sterrato, asfalto, collinare ecc.) può sicuramente influenzare le prestazioni di un runner in maniera oggettiva, esiste una componente “soggettiva” che sia i runner che gli organizzatori ignorano in maniera sistematica e questa componente è proprio la conoscenza del percorso. Molti runner attempati scoprono con piacere che quest’anno nella corsa X sono andati più forte di 10″ rispetto all’anno prima. Eppure le condizioni meteorologiche erano uguali, la tattica di gara è stata la stessa, stesso allenamento ecc. Concludono quindi sbrigativamente che “quest’anno erano più in forma”. A volte addirittura migliorano in condizioni peggiori (condizioni meteo peggiori, minor allenamento ecc.). Spesso la spiegazione è una sola: la conoscenza del percorso. Conoscere il percorso di gara consente infatti di:
- distribuire perfettamente le energie fisiche; a livello inconscio il nostro cervello elabora il percorso e ci avverte che ci sarà un tratto sabbioso, che dovremo affrontare una salita molto ripida ecc.
- Spendere meno energie nervose per decidere la strategia: sto sul marciapiede o in mezzo alla strada? Mi conviene tagliare la curva passando sull’aiuola erbosa o fare tre metri in più sull’asfalto? Posso fare una volata lunga? Stanotte è piovuto, troverò fango nel tratto al sesto km?
- Accorciare mentalmente la prova, ponendosi molti traguardi intermedi.
- Rivivere con notevole carica passaggi esaltanti di precedenti edizioni o affrontare con maggior grinta punti che ci ricordano difficoltà particolari (questo punto vale solo per atleti equilibrati e positivi).
In genere la conoscenza del percorso può far guadagnare da 0 a 5″/km. Il limite superiore offre un’idea di tutta l’importanza del problema. A chi non ne fosse ancora convinto, basta ricordare che esistono molti runner che non soffrono la pista e altri che l’adorano e realizzano tempi notevoli. Anche in questo caso si tratta di un problema di conoscenza del percorso. Chi non si allena mai in pista non può pensare di ottenere gli stessi tempi che ottiene su strada.

La conoscenza del percorso è di notevole aiuto quando ci sono salite e discese importanti che obbligano a una distribuzione ottimale delle risorse
Quando la conoscenza del percorso è importante?
La conoscenza del percorso è importante:
- quando ci sono salite e discese importanti che obbligano a una distribuzione ottimale delle risorse.
- Quando si corre in condizioni di luce precaria (come in molte serali) e non si ha una percezione esatta del percorso e soprattutto delle distanze.
- Quando non si hanno riferimenti vicini. Correre la gara da soli è sicuramente più difficile su un percorso non conosciuto.
In questi casi, se non si conosce il percorso, nelle fasi iniziali della gara può essere consigliabile seguire un atleta che lo conosce, anche se è leggermente più debole di noi.