Cos’è la crisi psicosomatica? Proviamo a descriverla con degli esempi. Un atleta professionista ad alti livelli (con eccellente preparazione e tutto ciò che ne consegue, giusto riposo, alimentazione corretta, preparazione fisica al limite della perfezione) si appresta a correre una maratona, ma, suo malgrado, arrivato a un certo punto, diciamo a metà, percepisce un crollo improvviso e non riesce a proseguire nonostante il suo massimo impegno per portarla a termine. Un amatore, che prova la mezza maratona, al quinto chilometro ha spiacevolissime sensazioni che lo costringono a un vistoso rallentamento. Il suo allenamento per la mezza non è stato certo ottimale, con 3 allenamenti settimanali e uscita massima di 15 km, ma perché entrare in crisi al quinto km senza nessuna causa evidente? Un’atleta a buon livello nazionale non ha dormito bene la notte precedente e dopo chilometri abbandona un lento con un gruppo di amatori che valgono usualmente circa 20″/km più di lei.
Sono tutti esempi di situazioni senza una chiara spiegazione fisiologica, l’atleta doveva essere in grado di reggere molto più a lungo di quanto la crisi gli abbia impedito.
Molto probabilmente la spiegazione di questi esempi è totalmente mentale: la memoria sportiva (cioè l’esperienza) del soggetto, la sua apprensività, ma anche i feedback fisiologici gli fanno presagire inconsciamente una prova terribile, nella parte finale.
La mente percepisce il pericolo e innesca gravi problemi organici che consigliano lo stop molto prima che si verifichi la reale crisi organica.
Abbiamo citato i tre principali fattori della crisi psicosomatica, ma ce ne potrebbero essere anche altri. Da notare comunque che, se l’apprensività può giocare un ruolo importante in queste crisi (Riuscirò a reggere il ritmo? oppure Sarò in grado di rintuzzare gli attacchi dei miei avversari? ecc.), certamente non è il solo fattore e la crisi psicosomatica può interessare anche soggetti normalmente calmi ed equilibrati.
Per esempio la consapevolezza di non essere ben allenati (fattore esperienza) oppure un’alterazione di un certo parametro fisiologico (fa troppo caldo e l’atleta suda troppo) possono innescare la crisi in chiunque.
Da rilevare che la crisi psicosomatica a volte è innescata da pensieri negativi e, probabilmente, il miglior modo per allenarsi a superare le crisi psicosomatiche quando sono troppo ricorrenti, è imparare a gestirli.

La crisi psicosomatica può colpire sportivi di qualsiasi livello, dall’atleta amatore all’atleta professionista più navigato.