La cyclette ellittica è uno strumento sovente utilizzato da chi frequenta la palestra e da coloro che svolgono attività fisica all’interno delle mura domestiche (il cosiddetto home fitness). Molti propagandano l’ellittica come una grande novità, ma in realtà sono diversi anni che l’oggetto fa parlare di sé. I sostenitori dell’allenamento con la cyclette ellittica considerano quest’ultima uno strumento eccezionale in quanto sarebbe in grado sia di tonificare in modo eccellente tutto il corpo sia di consentire un notevole consumo di calorie (l’ellittica, invero, consente un maggior consumo energetico di quello offerto da tapis roulant e cyclette tradizionale). In realtà, c’è un eccessivo ottimismo sulle possibilità offerte dall’utilizzo dell’ellittica e qui la trattiamo perché tale strumento è uno degli esempi di low-intensity training che, in quanto tale, può essere consigliato solamente ai principianti. Innanzitutto proviamo a spiegare cos’è un’ellittica. Se si stiracchia una circonferenza secondo un diametro otteniamo un’ellisse. Pertanto, se a un movimento circolare (come quello della pedalata) associamo uno spostamento (come quello dello sci di fondo; nella corsa c’è anche uno spostamento verticale) otteniamo un movimento ellittico. In pratica l’ellittica è un’evoluzione della tradizionale cyclette (per esempio è possibile pedalare all’indietro), potendo allenare anche braccia e spalle con il lavoro muscolare per la parte superiore del corpo.
Attraverso l’utilizzo dell’ellittica, pedalando in avanti, vengono sollecitati in modo particolare i muscoli quadricipiti, i muscoli addominali e i glutei; pedalando all’indietro vengono invece sollecitati soprattutto i muscoli posteriori della coscia. I movimenti compiuti con le braccia (molto simili, come si è detto, a quelli effettuati nella pratica dello sci di fondo) permettono di allenarne i vari muscoli; anche i muscoli pettorali vengono sollecitati.
Lo strumento consente anche l’effettuazione di allenamenti a livello cardiovascolare che hanno l’obiettivo di incrementare la resistenza allo sforzo.
Nota – La cyclette ellittica è nota anche come attrezzo ellittico, elliptical trainer o, più semplicemente, ellittica).
Cycelette ellittica – Tipologie
Esistono diverse tipologie di cyclette ellittica; per praticità possiamo suddividerle in base alla loro lunghezza che può essere inferiore a 1 m; tra 1 e 1,30 m e superiore a 1,30.
Nel primo caso si tratta di ellittiche la cui lunghezza non offre un reale movimento ellittico fluido; di fatto il movimento è molto vicino a quello circolare.
Le ellittiche della seconda categoria consentono un’ampiezza della falcata sicuramente più fluida e agevole.
Le ellittiche della terza categoria sono strumenti di notevole qualità e dotati di una struttura piuttosto robusta e di un’ampiezza di corsa decisamente interessante; sono particolarmente indicate per coloro che superano i 180 cm di altezza e vogliono allenarsi su uno strumento per loro confortevole.
Di norma le ellittiche sono dotate di console più o meno sofisticate che visualizzano vari tipi di informazione (tempi, velocità, calorie bruciate, frequenza cardiaca, distanza percorsa ecc.).
Diversi modelli possono essere regolati anche a livello di inclinazione di corsa; in alcuni modelli questa regolazione è manuale, mentre in altri è gestita elettronicamente e può essere effettuata senza scendere dall’attrezzo; è infatti sufficiente una semplice pressione su un pulsante senza essere costretti a interrompere l’esercizio che si sta effettuando.

Quella con l’ellittica è una delle tante attività che ricadono sotto la tipologia di allenamento nota come low-intensity training.
Cyclette ellittica – Possibili benefici e limiti
Come detto, quella con la cyclette ellittica è una delle tante attività che ricadono sotto la tipologia di allenamento nota come low-intensity training: il soggetto fa attività, ma non si accorge che tale attività, dopo i primi successi iniziali, non produce più alcun miglioramento. I motivi non sono insiti nello strumento in sé che, teoricamente, ha le sue caratteristiche positive, quanto nella concezione innaturale che porta a utilizzarlo in maniera troppo soft.
Infatti, è vero che utilizzando l’ellittica è possibile bruciare molte calorie e allenarsi duramente, ma per farlo occorre impegnarsi a tal punto che dopo 40-50′ di esercizio sotto all’attrezzo c’è una pozza di sudore. Se questa condizione è raggiungibile occasionalmente, farne una regola è in pratica psicologicamente impossibile, a meno di non possedere una motivazione incredibile. Invece è tipico utilizzare l’ellittica a livelli facili, quelli, per intendersi, da cardiofitness.
L’errore che c’è alla base è la tesi che per dimagrire occorre lavorare a basse frequenze cardiache; dal punto di vista fisiologico questa tesi è un notevole svarione che in molte palestre serve per giustificare il low-intensity training. Per fissare dei numeri, in un’ora di ellittica a intensità massimale (cosa quasi impossibile per un soggetto non allenato) un atleta di 70 kg può bruciare anche 1.000 kcal; un principiante in un’ora di ellittica non supera in genere le 300 kcal.
È comunque vero che si brucia maggiormente rispetto a tapis roulant e cyclette, ma il fattore moltiplicativo non va oltre l’1,5 (non certo l’ottimistico 3 spacciato da molti produttori). A scopi dimagranti, l’ellittica è pertanto indicata a chi inizia il suo contatto con lo sport, come mezzo di transizione verso lidi più impegnativi;
l’ellittica è quindi un punto di partenza, non d’arrivo.
Stesso discorso può farsi per le finalità allenanti. Se un principiante (nel senso sportivo) può trovare beneficio (fra l’altro, non si rischiano infortuni perché non sono presenti movimenti e/o sollecitazioni pericolose), sicuramente uno sportivo a medio livello (nel caso della corsa, uno jogger) può ricavarci molto poco perché ha già un apparato cardiovascolare e muscoli tali da non essere particolarmente stimolati da una seduta di ellittica. Se può trovare impiego nella riabilitazione (per esempio dopo un lungo infortunio o dopo un intervento), non può quindi essere impiegata come mantenimento (del resto nessun professionista la usa).
Chi fa home fitness (a prescindere dall’età e dal sesso: tutti possono raggiungere un allenamento massimale) deve cioè sapere che l’uso di strumenti come l’ellittica non può certo dargli un grado di allenamento e delle modifiche cardiovascolari e muscolari che si ottengono con la pratica a medio-alta intensità di sport all’aperto (corsa, ciclismo, sci di fondo, tennis ecc.).
LA MAIL
Carissimo Roberto
ci siamo già sentiti in passato, ho avuto modo di dissentire su alcuni principi enunciati sul tuo sito circa un anno fa. Oltre ad averti chiesto delucidazioni sull’uso dell’ellittica, sfociata poi nell’articolo uscito e presente sul tuo sito, ho sostenuto che il tuo metodo era troppo duro e tu mi hai risposto per le rime. Mi hai anche chiesto di dirti cosa ne pensavo. È passato un anno e adesso credo di poterti rispondere. Da allora ho continuato a frequentare il sito piuttosto regolarmente, ho acquistato appena uscito il tuo manuale “Il metodo Albanesi – Dimagrisci e rinasci in 10 lezioni” oltre ad altri libri. Ebbene, il tuo manuale mi è servito per fare chiarezza sulla mia situazione fisica.
Sono partito da 1,72 di altezza per 86 kg a ottobre. Ho calcolato il mio peso ideale una volta e per tutte, convinto che tale debba essere non più di 67 kg e voglio in un buon tempo raggiungerlo!
Come disse Giovanni “la verità vi renderà liberi”; non c’è miglior cosa che conoscere la verità su come dovrebbe essere la propria condizione per poter essere obiettivi e franchi con sé stessi.
Quindi mi sono convinto a cimentarmi nella corsa mai provata come sport fino ad adesso (39 anni) e i primi due minuti sembravano lunghi come una vita. Il test del moribondo poi … mi sembrava una cosa veramente sadica, improponibile!
Ebbene a due mesi e mezzo dai primi due interminabili minuti ho raggiunto l’obiettivo di 10 km di corsa in 59’15”! Non mi sembra vero. Marcello.