Donna e corsa: un rapporto difficile? In moltissimi casi la risposta è: purtroppo sì. In effetti, la corsa femminile è stata spesso oggetto di pregiudizi, molti dei quali, purtroppo, avvelenano ancora il contatto della donna con il running, anche se, per onestà, molte cose sono cambiate in meglio negli ultimi 15 anni. È comunque importante sottolineare che ancora troppe donne non riescono a interpretare correttamente il gesto atletico, soprattutto per mancanza di conoscenze specifiche. Compito di ogni runner dell’altro sesso è informare l’amica, la compagna o la moglie che vogliono iniziare a correre, puntualizzando subito le cose più importanti.
La corsa al femminile in 13 punti
1 – Non lasciatevi influenzare da chi giudica il vostro stile di corsa o i vostri tempi. Voi correte per voi stesse! Per approfondire la tematica relativa allo stile leggete il nostro articolo L’efficienza della corsa.
2 – Non lasciatevi influenzare da chi vi suggerisce (perché siete donna!) un allenamento blando. Solo un’attività fisica intensa porta dei reali benefici. Si legga a questo proposito il fondamentale articolo Sport: alta o bassa intensità? che spiega perché è di poca o nulla utilità svolgere un’attività sportiva blanda.
3 – Lo sport è un’attività seria: mentre correte non usate le cuffiette per ascoltare la musica e non copritevi più del dovuto (magari per cercare di sudare!).
Per comprendere le motivazioni di questi due ultimi consigli che qualcuno potrebbe giudicare controcorrente, vi invitiamo a leggere rispettivamente i nostri articoli Corsa e musica e La sudorazione ottimale che approfondiscono nel dettaglio le due tematiche, offrendo, tra l’altro, interessanti suggerimenti pratici.
4 – Ciascuno di noi, uomo o donna che sia, ha punti di forza e di debolezza. Uno studio sugli infortuni legati alla corsa ha mostrato che le donne sono maggiormente soggette, rispetto agli uomini, a distorsioni della caviglia, fratture da stress e problemi alle anche, mentre sono meno soggette a infiammazioni al tendine di Achille, fascite plantare e infortuni al quadricipite. Ogni donna dovrebbe poi aver presente che l’osteoporosi è una patologia tipicamente femminile. Oltre alla lettura dell’articolo generale che tratta di tale patologia si consiglia la consultazione degli articoli La dieta per l’osteoporosi e Mineralometria ossea computerizzata (MOC), con particolare riguardo, relativamente a quest’ultimo, al paragrafo Mineralometria ossea computerizzata e attività sportiva.
5 – Statisticamente, le donne corrono approssimativamente più lentamente degli uomini di circa 20″/km. L’atleta femminile che deciderà di competere agonisticamente nelle categorie amatoriali troverà probabilmente una concorrenza molto scarsa (spesso le partecipanti si contano sulla punta delle dita). Deve quindi imparare a giudicare la sua prestazione non dal piazzamento, ma dal suo riscontro cronometrico, eventualmente rapportandolo a quello maschile. Per approfondimenti su questo punto rimandiamo al nostro articolo La differenza prestativa uomo-donna.
6 – Attualmente si ritiene che un esercizio moderato durante una gravidanza normale sia assolutamente sicuro per il bambino. La precauzione più importante: evitate di surriscaldarvi (una temperatura corporea superiore a 38 °C può provocare danni al nascituro). Per verificare lo stato della temperatura, all’inizio della gravidanza misurate la temperatura rettale subito dopo una corsa. Finché si mantiene sotto i 38 °C potete mantenere lo stesso livello di sforzo durante la gravidanza. Se aumentate intensità o durata verificate nuovamente la temperatura. Inoltre evitate la doccia calda dopo l’allenamento. Approfondimenti su questa tematica si trovano nel nostro articolo Gravidanza e corsa.
7 – Le donne generalmente hanno piedi più sottili di quelli degli uomini; quando acquistate le scarpe, fareste probabilmente meglio a cercare un modello specifico per le runner. Tuttavia non sempre è così: se la forma del vostro piede lo consente, potrete anche acquistare scarpe per uomini. In ogni caso scegliete sempre una calzatura adatta al vostro piede. Questo argomento è trattato nel dettaglio nell’articolo Scegliere la scarpa da running (paragrafo: Sesso).
8 – Consideratevi comunque e sempre un’atleta. Non fate mai ciò che un’atleta professionista non farebbe mai.
9 – Se correte con uomini sceglieteveli intelligenti: lasciate perdere quelli che, se battuti, cercano rivincite.
10 – I due minerali a cui le runner devono prestare maggiore attenzione sono il calcio e il ferro (il ferro è particolarmente importante durante il periodo mestruale). Da sfatare il mito degli spinaci: i sali di ferro in essi contenuti sono di difficile assorbimento. Un’avvertenza: le runner che si allenano intensamente, hanno avuto una gravidanza nei due anni precedenti o consumano meno di 2.500 calorie al giorno dovrebbero sottoporsi ad analisi del sangue più approfondite rispetto al semplice livello di ferro (sideremia), monitorando anche la ferritina, la transferrina e la capacità totale di legare il ferro.
Per ulteriori approfondimenti si legga Il grande abbaglio del ferro.
11 – È possibile correre con un cane solo se è docile, non aggressivo nei confronti di altri cani o umani e sufficientemente atletico (deve amare la corsa!): i cani da caccia possono essere la scelta ideale.
12 – Non c’è alcuna necessità di saltare un allenamento o una gara a causa delle mestruazioni. Se soffrite di crampi, spesso la corsa allevia il dolore, grazie al rilascio di endorfine stimolato da questa pratica sportiva. Allenamenti a ritmo veloce o in collina possono essere particolarmente efficaci, secondo Jody Weitzman del Maryland Women’s Health and Support Services. Eventualmente utilizzate due assorbenti affiancati per una protezione più sicura.
13 – Se correte molto intensamente e le vostre mestruazioni si riducono o scompaiono, potreste rischiare danni ossei. L’amenorrea (l’assenza di mestruazioni) indica che il livello di estrogeni nel vostro organismo è basso o nullo. Gli estrogeni sono essenziali per il mantenimento del livello ottimale di minerali nelle ossa. Le runner amenorroiche possono correre ai ripari assumendo estrogeni e calcio. Qualsiasi runner con questo tipo di problema deve consultare il ginecologo, meglio se particolarmente sensibile alle necessità di chi corre. Per approfondimenti su questo punto si rimanda all’articolo Corsa e ciclo mestruale.

La corsa femminile è stata spesso oggetto di pregiudizi, molti dei quali, purtroppo, avvelenano ancora il contatto della donna con il running
Donna e corsa: gli aspetti psicologici
Il test del moribondo (altresì noto come Fit People Test) applicato a un campione di popolazione fra i 23 e i 60 anni darebbe circa i seguenti risultati: uomini positivi 15%, donne positive 4%. Ricordo che si tratta di percorrere 10 km in un’ora. Si potrebbe subito obiettare che per le donne, fisiologicamente più deboli degli uomini, si dovrebbe o diminuire la distanza o dilatare il tempo. In realtà, fisiologicamente fra un uomo e una donna ci sono circa 20″/km di differenza. Anche tenendo conto di questa correzione (6’20″/km per le donne e 6’/km per gli uomini), la percentuale di donne in grado di superare il test non arriverebbe alla metà della percentuale dei maschi.
Se consideriamo anche il risultato della prova di ammissione all’accademia di Modena effettuato diversi anni fa (correva l’anno 2003) dove solo 41 donne su 569 riuscirono a superare i quattro test fra cui il più duro si era rivelato essere l’ultimo, ovvero percorrere un chilometro in 4’30”, si deve concludere che lo sport ha grossi problemi a entrare nell’universo femminile. Se è vero che l’educazione fisica nelle scuole è particolarmente carente per bambine e ragazze, è altrettanto vero che moltissime donne cercano di seguire un’alimentazione corretta e frequentano le palestre: com’è possibile che non arrivino a livelli fisici accettabili? Cercando di non perdere le navigatrici che sono arrivate fin qui, vediamo di inquadrare la situazione con dati realistici.
Il femminismo – Le battaglie femministe purtroppo non sono riuscite a far emergere la donna nel mondo dello sport, anzi si direbbe che abbiano avuto come unico effetto quello di allontanarla: da un lato donne in carriera che per essere uguali agli uomini imitano la parte peggiore della psicologia maschile (cioè la dedizione al lavoro per raggiungere il successo, la fama, i soldi), dall’altro donne che, rifiutando il femminismo, continuano ad alimentare una visione tradizionale (direi preistorica) della donna, tutta votata (direi immolata) all’amore per il compagno, per i figli, per la famiglia. Ciò che manca è cioè il giusto compromesso che si è invece realizzato in altri Paesi dove la donna ha affermato sé stessa senza perdere di vista la qualità della vita e senza entrare in una competizione continua con l’uomo.
La motivazione – È vero che moltissime donne sono a dieta, leggono ogni pagina di fitness delle riviste femminili, vanno in palestra ecc., ma è anche vero che la motivazione non è quasi mai l’efficienza fisica, ma piuttosto l’apparire belle e desiderabili per l’uomo. Così da una parte troviamo le anoressiche (deboli e magre anziché forti e magre), dall’altra tutte quelle per cui andare in palestra o rinunciare alla brioche è uno sforzo immenso, che vale la pena fare finché non si è trovato l’uomo della propria vita.
La sfida – Perché non dirsi la verità e scoprire che finora si è fatto dello pseudosport, un po’ per mettersi la coscienza a posto e un po’ per evitare la fatica e la sofferenza fisica? Perché non provare prima a superare il test di Modena (un chilometro in 4’30”) e poi quello del moribondo (10 km in un’ora). Se non ce la fate, la prossima volta che vi sentite depresse chiedetevi se in parte non è colpa della vostra pigrizia esistenziale.
Ulteriori approfondimenti
Nel nostro sito vi sono diversi articoli, oltre a quelli già citati nei paragrafi precedenti, che approfondiscono tematiche relative all’argomento donna e corsa; ci riferiamo in particolare all’alimentazione, al parto, alla menopausa e alla fertilità. Le runner che fossero interessate ad approfondire questi argomenti possono consultare rispettivamente i seguenti articoli: L’alimentazione della runner, Corsa e parto, Corsa e menopausa e Corsa e fertilità femminile.
Donne di corsa
Tra i vari libri sulla corsa pubblicati dalla nostra casa editrice, è possibile trovarne uno dedicato in particolar modo a tutte le donne che praticano il running o che vorrebbero iniziare a farlo. In questa opera, Donne di corsa, scritta da Maria Grazia Albanesi, è possibile trovare tutto ciò che non è presente nei testi per soli uomini, con concetti e informazioni descritti in modo semplice e pratico. In questo libro l’autrice descrive la sua esperienza di oltre vent’anni di corsa, avendo vissuto (e risolto!) in prima persona molti dei problemi che vengono citati nel libro. Nel paragrafo successivo, un articolo di Maria Grazia Albanesi, l’autrice dell’opera sopracitata, tratto da vitadidonna.org intitolato significativamente: Le donne e la corsa: perché non provarci?.
Le donne e la corsa: perché non provarci? di M. G. Albanesi
Se chiedete a una donna che pratica la corsa con costanza ed entusiasmo perché lo fa, sicuramente saprà darvi delle ottime ragioni (per sentirsi meglio, per ridurre lo stress, per dimagrire… ).
Ancora più interessante è capire perché le donne italiane non corrono, ma si limitano a dire: “Vorrei ma non ho tempo”, oppure ” non ci riesco, è troppo difficile/faticoso per me”.
La concezione più comune della corsa al femminile è che le donne corrono per essere più magre, più belle, ovvero è legata a una visione estetica della corsa e non a una visione salutistica.
La quasi totalità delle donne che corrono o si avvicinano alla corsa pensano “corro per essere più in forma ed attraente” e non “corro per stare bene e vivere meglio”. Ma non basta per spiegare il gap che ci separa dai colleghi uomini o dalle donne di altri paesi (come Stati Uniti e Francia). Se le donne sperimentassero in prima persona i benefici della corsa sul fisico, sicuramente sarebbero molto più attratte da questo sport così semplice (non ci sono gesti tecnici da apprendere), economico (basta un paio di scarpe, magliette e pantaloncini) e facile da praticare.
Perché la corsa fa bene alle donne?
Ci sono molti vantaggi legati alla pratica della corsa, molti dei quali valgono anche per gli uomini, come la riduzione dei parametri di rischio per malattie importanti (diminuzione della pressione arteriosa, dell’indice di rischio legato al colesterolo e della glicemia). La corsa, se praticata con costanza e nella giusta quantità, aumenta le difese immunitarie, ovvero ci rende più forti per affrontare stress e malattie. Inoltre correndo si rallenta il nostro orologio biologico, si invecchia meglio, e, statisticamente, si ha un’aspettativa di vita più lunga rispetto ai sedentari (cioè si vive mediamente più a lungo). Vi sembra poco? Ci sono però dei vantaggi tipicamente femminili:
- Correndo rafforziamo l’apparato scheletrico: l’azione della corsa che contrasta la forza di gravità ha un effetto rimodellante sulle nostre ossa, che diventano più forti. L’osteoporosi è una malattia invalidante che colpisce quasi esclusivamente le donne anziane (e che risparmia invece gli uomini), ci fa capire come correre sia un investimento non solo sulla nostra salute attuale, ma anche di quella futura.
- correndo regolarizziamo l’assetto ormonale, per esempio diminuendo un’eccessiva produzione di estrogeni, legata al rischio di contrarre alcune forme di tumori, come quello al seno.
- Correndo si riducono molti problemi tipicamente femminili, legati a un ciclo troppo abbondante (e penalizzante) o alle modifiche ormonali della menopausa.
- Correndo si controlla più facilmente il peso: dimagrire e mantenere il peso forma è molto più facile rispetto a chi pratica altri sport o va in palestra, perché il dispendio calorico della corsa è mediamente più alto, rispetto ad altri sport, a parità di tempo che possiamo dedicarvi.
Dalla teoria alla pratica…
Quando ho iniziato a scrivere il mio libro dedicato alle donne che corrono (o vorrebbero farlo), Donne di corsa, una delle mie prime preoccupazioni è stata proprio convincere le donne che la corsa è uno strumento formidabile per prendersi cura del nostro fisico, per stare meglio e invecchiare bene.
La corsa ha dato tanto alla mia vita: non solo mi ha fatto conoscere persone eccezionali, mi ha fatto vivere momenti “magici” carichi di emozioni positive, ma continua, ogni giorno, ad aiutarmi ad avere cura del mio fisico (e della mia mente), a vivere meglio e a invecchiare bene. Forse qualcuno troverà strano che parli anche di mente, ma è troppo riduttivo pensare che la corsa faccia bene solo al corpo. Come tutti gli sport di resistenza, anche la corsa ha una notevole componente di allenamento mentale. Trovare la forza per uscire a correre anche quando si è stanche, quando piove o fa caldo, è un’ottima palestra per allenare la psiche. Questa forza (fisica e mentale assieme) poi ci accompagna per tutta la giornata, migliorando notevolmente la qualità della vita di tutti i giorni. Devo dire che dalle lettere che ho ricevuto dalle lettrici, questa missione è riuscita: molte di loro, che fino a pochi mesi prima non credevano possibile di riuscire a correre per cinque minuti di fila, sono arrivate a correre per un’ora, sperimentando i benefici di questa nuova avventura.
Siccome non è facile ripensare la propria vita quotidiana per far posto alla corsa, nel libro ho voluto anche dare consigli pratici per affrontare questa nuova avventura, non solo su come scegliere abbigliamento, programmi e percorsi, ma anche per riuscire a conciliarla con le attività tipicamente femminili della nostra società, come la cura della casa, dei figli, del partner.
Mi sono divertita anche a raccontare episodi curiosi della mia “carriera” agonistica (corro da quasi trent’anni come agonista amatore, ovvero dilettante con poche pretese) per raccontarvi come è stato correre per una donna in un mondo che, specie fino a qualche tempo fa, era molto “maschile”…
Non basta iniziare a correre (anche se è già un grande passo!), ma sicuramente è fondamentale continuare a farlo, non per sentirsi campionesse, ma solo per stare meglio e migliorare la qualità della nostra vita.