Il termine cronometro (dal greco chronos, tempo e metron, misura) indica, nel linguaggio comune, un particolare tipo di orologio che, oltre alle normali funzioni, consente di rilevare la durata di un determinato avvenimento con particolare precisione. Un orologio può essere definito cronometro a condizione che sia conforme a determinati requisiti stabiliti dal COSC (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres), altrimenti è più corretto parlare di cronografo o di cronoscopio. Al di là degli aspetti* storici o sportivi ufficiali, a noi interessa sottolineare l’importanza che il cronometro riveste per il runner in generale e per il wellrunner in particolare. Innanzitutto dobbiamo chiederci se il cronometro sportivo serve oppure no. Si deve partire dal presupposto che ogni runner che si rispetti programma annualmente la sua preparazione. Si legga a questo proposito il nostro articolo Programmazione annuale del runner nel quale si ribadisce quanto sia importante per il runner fissare gli obiettivi della stagione, ottimizzandoli rispetto alle caratteristiche dell’atleta. Si consideri poi che il solo fatto di porsi un obiettivo, qualunque esso sia, condiziona l’allenamento, allenamento che generalmente ha fra i suoi scopi quello di arrivare alla massima prestazione possibile. In quest’ottica, è fondamentale capire che
per arrivare alla massima prestazione è necessario che l’atleta sappia gestire il ritmo ottimale.
Il cronometro è innegabilmente lo strumento più indicato per creare la consapevolezza dei vari ritmi che devono essere tenuti nella seduta di allenamento; talvolta si devono tenere ritmi più blandi, più facili (per esempio quando si esegue un fondo lento); altre volte è necessario velocizzare le sedute e tenere ritmi più impegnativi, più difficili (prove ripetute, fondo medio, sedute a ritmo gara ecc.).
Cronometro sportivo – Come sceglierlo?
Come accennato in precedenza, con un costo piuttosto contenuto è possibile acquistare uno strumento in grado di accontentare anche i runner più esigenti. Le caratteristiche principali che un cronometro deve possedere sono:
- rilevazione dei tempi parziali e di giro (almeno 50 laps)
- memorizzazione delle rilevazioni parziali o di giro
- illuminazione notturna
- resistenza all’acqua.
Ovviamente, quelli elencati sono da considerarsi i requisiti minimi, ma in commercio, entro una fascia di prezzo che va dai 50 agli 80 euro, si trovano cronometri dotati di numerose altre funzioni; per il runner, esse rivestono un’importanza relativa, ma possono essere un ausilio interessante nella vita di tutti i giorni (timer, allarmi impostabili per ora, per giorno, per weekend e per settimana, fusi orari, pressione atmosferica, altitudine, modalità notturna ecc.).
Durante l’allenamento la rilevazione dei tempi parziali e di giro è un requisito fondamentale in quanto ci mette in grado di capire se stiamo centrando i nostri sottobiettivi parziali, ci aiuta cioè a capire se siamo in media relativamente al ritmo che dobbiamo tenere nella seduta.
La memorizzazione dei tempi parziali è una funzione indispensabile per la valutazione complessiva dell’allenamento svolto. Serve a monitorare l’andamento delle prestazioni (eventuali progressi o scadimenti) e di conseguenza aiuta nell’ottimizzazione delle sedute di allenamento.
L’illuminazione notturna è una funzione che non può mancare in un cronometro; se le maggior parte delle gare vengono svolte sempre di giorno (le notturne sono limitate al periodo estivo) lo stesso non può dirsi delle sedute di allenamento. Se non si è professionisti, bensì semplici runner amatori che svolgono una comune attività lavorativa, è normale che molti allenamenti vengano svolti in condizioni di assenza o scarsità di illuminazione per diversi mesi dell’anno. Anche la resistenza all’acqua è un requisito indispensabile in un cronometro; specialmente durante il periodo autunnale e quello invernale non è infrequente per un runner allenarsi sotto la pioggia. Va da sé che l’impermeabilità è una condizione necessaria per un cronometro che si rispetti.
Cronometro sportivo o cardiofrequenzimetro?
Molti runner preferiscono usare il cardiofrequenzimetro (il termine cardiofrequenzimetro è qui usato estensivamente per indicare uno strumento che, oltre alle sue peculiari caratteristiche, possiede anche la funzione cronometrica) piuttosto che il cronometro; la motivazione principale è da ricercarsi nel fatto che il cronometro costringe a complicati calcoli matematici e non riesce a prevedere l’insorgere della crisi. Qui ci limitiamo a ricordare che nessun grande campione usa il cardiofrequenzimetro e che è praticamente impossibile acquisire una consapevolezza assoluta del ritmo con il solo uso del cardio. Detto questo, la scelta che il runner deve fare è praticamente obbligata: cronometro. Ancora da L’allenamento mentale negli sport di resistenza:
L’importante è che capiate la differenza fondamentale:
il cardio si sostituisce alla vostra testa, il cronometro è uno strumento che la vostra testa usa!

Il cronometro è innegabilmente lo strumento più indicato per creare la consapevolezza dei vari ritmi da tenere in allenamento<
Le unità GPS
Il GPS (acronimo dell’inglese Global Positioning System) è un sistema di posizionamento nato negli anni ’70 negli Stati Uniti d’America per scopi esclusivamente militari. La tecnologia GPS è diventata poi negli anni di uso comune tanto che è possibile acquistare ricevitori GPS a prezzi relativamente contenuti. Per saperne di più sulla tecnologia GPS e sulla sua utilità per il runner si consulti il nostro articolo Come funziona il GPS.
La strumentazione per il fitness
Per approfondimenti sulle tecnologie applicate alla corsa si veda Strumentazione per il fitness.
* La nascita del cronometro va fatta risalire all’esigenza da parte dei navigatori di conoscere la loro esatta posizione in mare, cosa che poteva essere fatta solamente determinando con precisione la longitudine. I metodi usati erano molteplici, ma nessuno di essi risolveva adeguatamente il problema.
Fu solamente nel secolo XVIII che si riuscì a dotare le navi di particolari strumenti, i cronometri marini, che consentivano misurazioni piuttosto precise.
I primi cronometri erano oggetti complicatissimi e ingombranti, ma oggi, grazie alla moderna tecnologia, il cronometro è ormai diventato uno strumento diffusissimo e dai costi piuttosto contenuti; con poche decine di euro è possibile infatti acquistare uno strumento affidabile dotato di varie e sofisticate funzioni accessorie.
Uno degli usi più tipici del cronometro è la misurazione del tempo negli avvenimenti sportivi. In Italia esiste, fin dal 1921, la FICR (Federazione Italiana Cronometristi) la cui presenza è fondamentale nelle manifestazioni di discipline sportive in cui è il tempo a determinare la classifica finale.