Correre di sera significa sostanzialmente correre nel buio; è un problema comune a molti runner; moltissimi podisti infatti, generalmente per motivi legati agli orari di lavoro, sono costretti a svolgere le sessioni di allenamento di sera; se ciò non rappresenta un problema nei mesi estivi, quando i percorsi di allenamento sono ben visibili anche piuttosto tardi, lo stesso non può dirsi dei mesi più freddi quando il sole tramonta molto presto. Molti podisti riescono a ovviare al problema perché dispongono di percorsi ben visibili grazie all’illuminazione pubblica; diversi altri però non sono così fortunati e la pratica della corsa può essere alquanto problematica; correre nel buio senza avere un’idea degli ostacoli che possiamo incontrare è decisamente sconsigliato; rischieremmo soltanto di infortunarci seriamente. D’altra parte, non è nemmeno pensabile di rinunciare agli allenamenti per alcuni mesi; una scelta del genere infatti ci penalizzerebbe sia dal punto di vista salutistico (il più importante, soprattutto per gli amatori) sia dal punto di vista prettamente prestativo.
Correre di sera: il percorso
Iniziamo parlando del percorso. Scartiamo subito strade trafficate di auto perché non c’è soluzione che ci metta al riparo da incidenti; sono da evitare anche strade sterrate perché nel buio il rischio di infortuni aumenta esponenzialmente. L’optimum è rappresentato dalla pista ciclabile o da una strada asfaltata dove il traffico è veramente scarso.
Su una pista ciclabile con illuminazione sufficiente è possibile correre decentemente se si seguono alcune avvertenze generali. Innanzitutto si deve tener presente che, a causa della scarsa illuminazione, il nostro sistema di percezione delle distanze è parzialmente alterato e quindi l’impatto con il terreno non è precisissimo (le prime volte che ci si allena nella semioscurità è normale avere dolori alle parti dell’apparato locomotore più sollecitate dall’ammortizzazione: ginocchia, anche, schiena). Ne consegue che sono maggiori i traumatismi, almeno finché non siamo abituati all’oscurità. Sono pertanto da consigliare scarpe ben ammortizzate e tanti lenti di assestamento, rimandando le prove di qualità a quando ci saremo perfettamente abituati alla semioscurità.
Avere un circuito che soddisfi alle nostre esigenze può non essere facile. Certo, potremmo chiedere all’amministrazione municipale l’illuminazione del nostro percorso di allenamento preferito, ma, visti i tempi che corrono, la nostra richiesta avrebbe una probabilità di riuscita praticamente nulla. Battute a parte, esiste fortunatamente una soluzione molto più semplice e praticabile, una proposta della società PETZL* facilmente reperibile in molti siti di e-commerce o negozi Decathlon: le lampade frontali Tikka e Tikkina.

Correre al buio è un problema che interessa molti runner, soprattutto per problemi legati all’orario di lavoro
Correre di sera? La risposta: Tikka o Tikkina
Tikka e Tikkina (i marchi sono registrati) sono le due lampade che abbiamo preso in considerazione per un test sul campo: abbiamo provato personalmente la seconda che abbiamo acquistato in un negozio Decathlon. Il test è stato decisamente positivo, soprattutto se si tiene conto che Tikkina non è pensata appositamente per il running; il sito della Petzl infatti consiglia, per quanto riguarda il jogging e l’urban running, l’utilizzo della lampada frontale Tikka. Comunque sia, Tikkina ha svolto più che egregiamente il compito per il quale l’abbiamo acquistata.
Per il test abbiamo scelto un percorso completamente non coperto da illuminazione pubblica e dobbiamo dire che non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema. Analizziamo quindi brevemente le caratteristiche tecniche di Tikkina.
Tikkina è dotata di due livelli di illuminazione: livello massimo (80 lumen) e livello risparmio (20 lumen) che ognuno sceglierà in base alle proprie esigenze del momento.
A livello risparmio la lampada, che necessita di tre pile stilo, ha un’autonomia di tutto rispetto: ben 180 ore nella modalità economica e 120 se si sceglie il livello massimo. Tikkina è estremamente semplice da utilizzare; per il passaggio da un livello di illuminazione all’altro è sufficiente premere leggermente sull’apposito pulsante; il fascio luminoso è orientabile; a livello massimo l’illuminazione arriva a coprire ben 30 metri in modalità massima e 20 in modalità economica. Tikkina è leggera (85 grammi), per niente fastidiosa e la fascia elastica di cui è dotata è regolabile e assicura una notevole stabilità (non abbiamo mai avuto, durante la sessione di allenamento, la sgradevole sensazione che la lampada stesse per scivolare via). Tikkina non è dotata di retroilluminazione; non è pertanto di nessuna utilità per le eventuali autovetture che ci arrivano alle spalle; obbligatorio quindi indossare l’apposito giubbino catarifrangente.
Un’annotazione importante: Tikkina illumina il percorso del solo runner che la indossa; il fascio di luce è selettivo; in altre parole: chi ci corre accanto deve a sua volta indossare una lampada frontale perché non può sfruttare in alcun modo l’illuminazione fornita dalla nostra lampada.
Per completezza forniamo anche qualche dato tecnico su Tikka XP, la lampada frontale che Petzl indica come adatta alla pratica del running al buio.
Le modalità di illuminazione sono tre, quella bianca (ambiente: 5 lumen / 8 metri di distanza / 100 ore di autonomia – dintorni: 40 lumen / 30 metri di distanza / 8 ore di autonomia – spostamenti rapidi: 120 lumen / 50 metri di distanza / 2 ore di autonomia – boost: 180 lumen / 75 metri di distanza / 10 secondi di autonomia), quella rossa (dintorni: 5 lumen / 5 metri di distanza / 100 ore di autonomia) e quella lampeggiante (visibile a 400 metri per 400 ore). Per l’alimentazione sono necessarie tre pile stilo.
In linea generale valgono le considerazioni fatte per Tikkina.
Chi necessita di lampade frontali per altre esigenze può consultare il sito dell’azienda francese (disponibile anche in lingua italiana: http://www.petzl.com/it/home) dove potrà trovare, consultando l’apposita scheda e selezionando il tipo di attività, qual è il prodotto più adatto alle proprie necessità (Lampade frontali).
* PETZL è una nota azienda francese specializzata sia nella produzione di lampade frontali per le esigenze più svariate sia nella produzione di attrezzatura per alpinismo, arrampicata, speleologia, vie ferrate ecc.