Capacità aerobica e resistenza aerobica sono due grandezze che come terminologia e significato non avrebbero modo di sussistere autonomamente (sono o dei sinonimi o sono legate ad altre grandezze), ma gli allenatori le usano spesso (purtroppo a sproposito), ingenerando grande confusione. È errato parlare di capacità aerobica (CAE) e definirla genericamente come tenuta ai ritmi elevati che l’atleta può mantenere per 10-20 km. Questa definizione non è precisa perché, in realtà: la capacità aerobica indica il tempo per il quale si riesce a mantenere il ritmo indicato dalla SAN. Ovviamente tale definizione (come tutte le grandezze che descrivono un atleta) dà per scontato che l’atleta sia ben allenato e non vale per i principianti. Per un atleta di medio livello può essere di 40′, per un atleta a livello mondiale arriva a 1h. Quindi la capacità aerobica è espressa come un tempo che va dai 40 minuti all’ora. Se corro i 10000 m in 40′ e ho una SAN di 15 km/h, la mia capacità aerobica è di 40 minuti. Per migliorare posso:
- aumentare il VO2max;
- aumentare la SAN;
- aumentare la CAE.
Aumentare la CAE non ha senso perché l’atleta riesce già a esprimersi per tutta la gara al ritmo espresso dalla SAN attuale. Se riuscissi ad aumentare la SAN a 16 km/h, mantenendo la CAE invariata (40′) riuscirei a correre i 10000 a 3’45″/km cioè in 37’20”. Aumentare la SAN vuol dire implicitamente o aumentare il VO2max o aumentare la massima percentuale di utilizzo a cui si ha concentrazione di lattato costante. In teoria, per i 10000 m dovrò lavorare sui primi due parametri, in particolare sulla SAN, cioè quella che gli allenatori chiamano impropriamente potenza aerobica.
Se invece lo stesso atleta prepara una mezza maratona, è ovvio che aumentare la SAN potrebbe non essere significativo, soprattutto se la sua CAE resta la stessa. Potrebbe arrivare a una SAN di 16 km/h, correrli per 40′, ma poi scadere decisamente di prestazioni su una maratonina. Si dovrà lavorare congiuntamente sulla SAN, ma soprattutto sulla CAE.

La capacità aerobica indica il tempo per il quale si riesce a mantenere il ritmo indicato dalla soglia anaerobica
Resistenza aerobica
Un discorso leggermente diverso vale per la resistenza aerobica.
La resistenza aerobica è sinonimo di SAE.
Non ha senso dire che essa è il 75-85% della SAN, poiché la definizione è dipendente dall’atleta; è anche scorretto dire che è la velocità a cui si utilizzano prevalentemente gli acidi grassi. Infatti, a ritmo di maratona il consumo di acidi grassi è del 20-25%, quindi significativo, ma non prevalente. Ovviamente la resistenza aerobica è fondamentale per il maratoneta.